In un primo momento Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e la Provincia di Bolzano erano le quattro aree italiane contrassegnate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) col “rosso scuro”, che indica le zone in cui Sars-Cov-2 circola a livelli molto elevati, con il tasso di notifica dei casi superiore a 500 ogni 100mila persone. Poi la rettifica: nella nuova versione della mappa pubblicata online, Veneto ed Emilia Romagna non sono più rosso scuro ma solo rosse. Per l’Italia restano quindi solo Friuli-Venezia Giulia e provincia di Bolzano nella categoria ad alto rischio.

I colori simulano l’applicazione della raccomandazione sulle restrizioni di viaggio interne all’Ue alla mappa dell’Ecdc. Secondo la raccomandazione, che mira a contrastare la diffusione delle nuove varianti di Sars-CoV-2, per chi proviene da una regione ‘rosso scuro’ gli Stati membri dovrebbero richiedere di effettuare un test prima dell’arrivo e trascorrere un periodo di quarantena. La mappa si basa sulla proposta presentata dalla Commissione europea martedì scorso.

Secondo la mappa aggiornata, oltre che nelle regioni italiane menzionate, queste caratteristiche sono riscontrabili in quasi tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), l’Irlanda, i paesi baltici, alcune zone della Francia, Olanda e Svezia, la Germania dell’Est e la Repubblica ceca.

Insorge però contro la classificazione di Ecdc è il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che reputa “vergognosa” la collocazione delle tre regioni italiane – inclusa quella di cui è presidente – tra le aree più a rischio contagio. “Si tratta di Regioni che in Italia non sono mai state nemmeno in zona rossa. Chiediamo al Governo – ha concluso – di intervenire subito a livello europeo per chiedere la correzione di questa mappatura”.

Secondo Fedriga questa mappatura, “prendendo in considerazione un unico parametro, penalizza esclusivamente chi è in grado di fare molti tamponi” ed è convinto che “questo meccanismo di valutazione della diffusione della pandemia produca danni gravissimi all’immagine dell’intero Nord Est con pesanti ripercussioni in particolare sul nostro comparto turistico”. Dunque, aggiunge, “non possiamo accettare una mappatura che non poggi su dati scientifici condivisi. Per questo – ha concluso – chiediamo all’esecutivo nazionale di agire immediatamente in difesa delle Regioni italiane“.

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