Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte di ieri, sono iniziate nel pomeriggio le consultazioni di Sergio Mattarella. La prima a essere ricevuta intorno alle 17 è stata la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che si è intrattenuta col capo dello Stato per circa mezz’ora. Lo stesso tempo è rimasto al Quirinale il presidente della Camera, Roberto Fico, che uscendo dal Colle si è limitato a commentare: “Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese”. Intanto, mentre il governo è rimasto in carica solo per gli affari correnti, sono iniziate le trattative per riuscire a varare un Conte ter. Un’operazione molto complessa e che al momento vede due fronti attivi: il primo è quello del nuovo gruppo Europeisti, nato in Senato e destinato a raccogliere i cosiddetti “costruttori”, il secondo è quello di Italia viva e l’ipotesi che i renziani possano tornare al tavolo della maggioranza. Un segnale molto significativo nel pomeriggio è arrivato da Nicola Zingaretti: il segretario Pd ha riunito la direzione dem e ha ufficializzato una linea di mediazione. “Nessun veto su Italia viva, ma legittimi dubbi sul futuro“, ha detto, socchiudendo praticamente la porta all’ex alleato responsabile dello strappo.

Le provocazioni dei renziani – I renziani, invece, provocano. “Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c’è solo Conte. Di Maio premier? Insisto: noi partiamo dal programma. Soprattutto non poniamo né subiamo veti”, dice l’ex ministra Teresa Bellanova. L’ex capo politico del M5s replica: “Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi. Al Colle faremo come unico nome quello di Giuseppe Conte”. Renzi, rientrato dall’Arabia Saudita ieri sera, è tornato a parlare con un video su facebook in cui mostra toni tutt’altro che dialoganti: “Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, al tentativo di far passare delle persone non su un’idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui a dire con forza che, grazie a Teresa, Elena e Ivan, abbiamo rinunciato alle nostre poltrone perché vogliamo far prevalere le nostre idee”. A esplicitare i sentimenti dei renziani è Maria Elena Boschi: “Il gruppo che si è formato oggi al Senato – dice al Tg4 riferendosi agli Europeisti – non porta nemmeno un voto in più al pallottoliere, che è fermo alla settimana scorsa. Nonostante Conte cerchi di aumentare i numeri, senza Italia viva non c’è la possibilità di un nuovo governo Conte“.

Zingaretti alla direzione Pd: “Nessun veto su Italia viva, ma legittimi dubbi” – In attesa di salire al Colle, il segretario dem Zingaretti ha radunato la direzione e chiesto il mandato per proporre il re-incarico a Conte. Una richiesta approvata all’unanimità. Ma non solo: il leader Pd ha anche dato un primo e ufficiale segnale di apertura a Italia viva. Una posizione che non cancella le resistenze dei giorni scorsi e le accuse di “inaffidabilità”, ma che serve per sgombrare il campo da alibi in vista del colloquio al Quirinale. “Il tema del rapporto con Italia viva”, ha detto Zingaretti, “non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere”. Il numero uno del Nazareno ha chiesto anche “chiarezza e lealtà”: “Valutare la credibilità della composizione di un governo che noi auspichiamo stabile e duraturo, non è un pretesto polemico ma un dovere di responsabilità verso il paese. Altrimenti le parole perdono significato e pretendere una coalizione forte ed ampia ed un esecutivo autorevole che duri tutta la legislatura sarebbe velleitario e vano. Per questo io dico proviamo. Certo senza veti ma al tempo stesso dico chiarezza, lealtà”. Perché, ha insistito il leader dem, rimane il fatto che il processo di rilancio dell’azione di governo, chiesto dal Pd, “è stato interrotto dalle dimissioni delle ministre Iv, un’irreponsabile apertura della crisi politica che è stato un errore politico sbagliato e grave”.

Il Pd chiederà un mandato per Conte – Naturalmente però, ha detto Zingaretti, ora è necessario ripartire da Conte, “il punto di equilibrio” su cui i dem vogliono ricostruire un nuovo progetto: “Io condivido e chiedo il mandato sulla proposta a Mattarella di un incarico a Conte per dare vita ad un governo che raccolga il suo appello a un nuovo governo europeista che possa contare su ampia base parlamentare”. E ha aggiunto: “Proviamo perché noi non abbiamo mai voluto o auspicato elezioni politiche anticipate e non le vogliamo ora. Hanno fatto bene coloro che in questi giorni, dopo l’apertura della crisi al buio, hanno segnalato questo pericolo perché esso è reale. Segnalare per la strada il pericolo di una buca è l’opposto della volontà di volerci finire dentro”. Quindi il leader dem si è rivolto ai suoi: “La nostra unità, vera e non formale, anche nelle prossime ore sarà fondamentale, perché da essa dipende la possibilità stessa di incidere nei complessi processi politici che si sono aperti”.

Le condizioni del Quirinale – Quali sono gli scenari? Mentre il centrodestra ostenta compattezza nel chiedere le elezioni al capo dello Stato – anche se Forza Italia non esclude un esecutivo di unità nazionale – Pd, pentastellati e Leu si presenteranno al Colle con il nome di Conte, considerato l’unico punto di equilibrio possibile dell’alleanza. Per poter sperare in un reincarico, però, il Corriere della Sera riferisce che per il Quirinale servono tre condizioni: una maggioranza coesa, un programma definito insieme ai potenziali alleati, numeri in Parlamento che permettano di governare in sicurezza. Italia viva continua a offrire il suo appoggio (“No a veti sui nomi, ma svolta sui contenuti”, dice Maria Elena Boschi al Messaggero), mentre nella serata di ieri il presidente del Consiglio dimissionario ha deciso di rilanciare quell’appello ai responsabili che, solo una settimana fa, aveva fatto a Camera e Senato: “È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica“, ha scritto su Facebook. “Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono”.

Nascono gli Europeisti in Senato, no di Lonardo – Per allargare ulteriormente la platea di costruttori, Conte è poi tornato a rilanciare la carta della legge elettorale proporzionale. Un appello a cui è seguita l’ufficializzazione del gruppo “Europeisti Maie Centro Democratico” a Palazzo Madama, che sarà ricevuto da Mattarella per le consultazioni giovedì mattina alle 11:50, all’interno della finestra dedicata al gruppo Misto ma durante un incontro autonomo. Il nuovo gruppo composto da 10 senatori: si tratta dei 5 già iscritti al Maie (il sottosegretario Merlo, De Bonis, Cario, Buccarella e l’ex FI Fantetti), a cui si aggiungono De Falco, gli ex azzurri Causin e Rossi, e le new entry Gianni Marilotti (in arrivo dalle Autonomie) e la dem Tatjana Rojc. Due nomi, questi, che si sono resi necessari per raggiungere la soglia dei 10 senatori prevista dal Regolamento del Senato per la nascita dei nuovi gruppi. A guidare la squadra sarà Fantetti, con Causin vice: smentite le ricostruzioni del Corriere su presunte divisioni per decidere a chi dovesse spettare il ruolo di capogruppo. Si sono chiamati fuori dalla partita invece, Lello Ciampolillo e Sandra Lonardo Mastella, su cui avrebbe pesato una lite con Rossi per il simbolo. Entrambi però già martedì scorso avevano votato la fiducia a Conte. L’ex azzurra Lonardo, secondo le ricostruzioni dell’agenzia Adnkronos, si è tirata fuori dopo un acceso botta e risposta con l’ex Fi Maria Rosaria Rossi sul simbolo del costituendo gruppo. Lonardo avrebbe voluto inserire accanto al logo del Maie e del Centro democratico anche il suo simbolo ‘Noi campani’ con cui si era presentata alle ultime regionali in Campania a sostegno di De Luca ma l’ex forzista Rossi si è opposta. Al punto di minacciare di lasciare il tavolo delle trattative, rischiando, con un senatore in meno necessario a creare il gruppo come da regolamento, di mandare tutto all’aria. Alla fine, ad avere la meglio, riferiscono fonti di maggioranza, è stata proprio la Rossi che ha trovato in zona Cesarini due ‘responsabili’ per garantire la nascita del Nuovo contenitore politico pro Conte. Rossi smentisce nettamente questa ricostruzione ma chi ha partecipato attivamente alle trattative conferma le tensioni sulla questione del simbolo. In serata, intanto, da Forza Italia si registra un’ulteriore uscita: quella del senatore Luigi Vitali, che ha lasciato il partito di Silvio Berlusconi per sostenere Conte.

CRONACA ORA PER ORA

22.14 – Di Battista: “Occhio che Renzi vi porta a sbattere”
“Occhio che Renzi vi porta a sbattere”. Così Alessandro Di Battista si rivolge ai parlamentari di Italia Viva durante la trasmissione Accordi e Disaccordi sul Nove.
“Io mi rivolgo ai parlamentari di Iv” perché “Renzi è una cosa e nemmeno per me è più un problema”, il leader di Iv -aggiunge- “risponde a poteri e lobby che non credo rappresentino anche i parlamentari di Iv”.

22.12 – Di Battista: “Conte candidato premier Pd-M5s? Me lo auguro”
“Giuseppe Conte candidato premier M5S-Pd alle prossime elezioni? Non so, me lo auguro”. Lo dice Alessandro Di Battista a accordi e Disaccordi sul Nove.

22.10 – Di Battista: “M5s compatti su Conte”
“I 5 Stelle sono compatti con Conte”, chi dice il contrario “sono fake news”. lo dice Alessandro Di Battista a Accordi e Disaccordi sul Nove spiegando anche Beppe Grillo lo è.

21.40 – Di Battista: “Condivido Conte, Renzi deve restare fuori”
“Conte ha tirato una linea che condivido, occorre portarla fino alla fine perché credo che così ci saranno delle sorprese. Con coraggio. Il Paese non sta bene, oggi è disonesto minarlo, Mi rivolgo anche ai parlamentari di IV, perché per me Renzi è una “cosa”, non è neanche un mio problema. Per me Renzi deve restare fuori dalla porta”. Lo dice Alessandro Di Battista a “Accordi e Disaccordi”, su canale Nove.

21.25 – Il senatore Vitali lascia Forza Italia: “Sosterrò Conte”
“Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale. E’ stato un onore lavorare con voi”. E’ quanto comunicato dal senatore FI Luigi Vitali ai colleghi di Palazzo Madama, dopo aver sentito al telefono la capogruppo Anna Maria Bernini.

21.07 – M5s: “Renzi non interessato a sordi del Paese”
“Prendiamo atto che Matteo Renzi è tornato ad avere lo stesso atteggiamento che ha portato a una crisi incomprensibile e scellerata. La complessità e delicatezza dell’attuale fase politica dovrebbe richiamare tutte le forze politiche alla responsabilità, per il bene dei cittadini italiani. Un comportamento che il Movimento 5 Stelle sta tenendo, insieme ad altre forze politiche. Evidentemente a tutto questo il senatore di Italia Viva non è interessato”. Così in una nota il Movimento 5 Stelle.

20.15 – Patuanelli (M5s): “Pensano di usarci contro Conte”
“Pensano di poterci usare contro Conte, si sbagliano”. Così il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli all’Adnkronos.

20.10 – Salvini: “Piano B è governo di centrodestra”
A parte le elezioni anticipate, il piano B della Lega è solo un governo a guida centrodestra? “Certo, non credo ai governi tutti assieme appassionatamente, abbiamo visto che succede né credo ai governi contro qualcuno”. Così il leader Matteo Salvini ha risposto durante un convegno online sulla Shoah.
“Ora viviamo una surreale crisi di governo – ha continuato – perché questo governo Pd-M5s è nato per antitesi, sennò c’era il rischio che si andasse al voto e avrebbe potuto vincere Salvini. No ai governi ad esclusione, mi piacerebbe avere un governo per, non contro

20.08 – Salvini: “No governoni Pd-Forza Italia”
“Mi rifiuto di pensare a un governo Pd-5 Stelle-Leu Boldrini e Forza Italia, mi rifiuto io a nome di Forza Italia per il bene che voglio a Silvio Berlusconi, a FI e per l’idea del centrodestra che governa la maggioranza dei comuni e delle regioni nel Paese. La domanda non è con chi, ma per fare cosa”. Così il leader Matteo Salvini rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un’entrata di FI come unica forza del centrodestra, in un governo di unità nazionale, durante un convegno online sulla Shoah. E ha concluso: “No a governoni da Zingaretti a Di Maio, Boldrini e Berlusconi, non penso sia plausibile”.

20.03 – M5s: “Chi tira in ballo Di Maio vuole governo tecnico”
“Luigi è una figura di riferimento e una risorsa per il Movimento, ma mettere in mezzo il suo e altri nomi in questo modo, in questo momento, è un chiaro tentativo di delegittimarlo” mettendelo contro Conte. “Noi non ci caschiamo ma, ad essere maliziosi, viene da pensare che questa operazione sia pensata da chi ha come obiettivo finale quello di arrivare a un governo tecnico…”. Lo sottolineano fonti di primo piano del M5S sull’ipotesi di un premier 5 Stelle, con particolare riferimento al ministro Luigi Di Maio, rimbalzata anche in diverse dichiarazioni di esponenti politici, come Teresa Bellanova o Carlo Calenda.

20.02 – Orlando (Pd): “Di Maio premier? Strano sostenerlo”
“Mi sembra strano che ci siano persone avvedute e intelligenti che sostengano che per superare una fantomatica e assolutamente inventata subalternità ai 5 stelle si possa indicare Di Maio a Palazzo Chigi”. Lo avrebbe detto il vicesegretario Pd Andrea Orlando, intervenendo all’assemblea dei deputati Pd da remoto, con riferimento implicito alle parole di Teresa Bellanova.

19.52 – Salvini: “Ragioniamo su riforme fisco e giustizia”
“Se c’è la possibilità di usare questi due anni per fare la riforma della giustizia, fiscale, l’azzeramento del codice appalti e l’apertura dei cantieri ovunque, come il ponte sullo Stretto, e c’è una maggioranza per questo allora dico ragioniamoci, altrimenti andiamo al voto”. Lo dice Matteo Salvini, rispondendo, a margine di un convegno sulla Shoah, a una domanda su un possibile governo di unità nazionale.

19.50 – Salvini: “Al Colle diremo prima opzione voto. Ma non l’unica”
“La prima opzione che portiamo al Colle venerdì è il voto, ma non è l’unica”. Così Matteo Salvini, a margine di un convegno online sulla Shoah. “A Mattarella diremo che le scene che stiamo vedendo sono aberranti, i senatori in vendita non è cosa dignitosa, chiederemo al capo dello Stato se questo Parlamento può garantire una maggioranza solida, se la risposta è sì, per me l’unica possibilità, all’interno di questo Parlamento, è un governo a guida centrodestra”, spiega Salvini.

19.40 – Boschi: “Italia viva col centrodestra? Fantapolitica”
“Fantapolitica. L’unica ipotesi che abbiamo sempre escluso è quella di un governo di centrodestra con Italia Viva. Sul resto non abbiamo preclusioni, come non abbiamo pregiudizi sui nomi, su altre ipotesi che sia quella di partire dalla maggioranza del Conte bis ma non abbiamo mai detto di no anche a un esecutivo istituzionale più ampio”. Lo dice Maria Elena Boschi al Tg4.

19.35 – Pd, direzione approva all’unanimità richiesta di un Conte ter
La direzione nazionale del Pd, riunita in via telematica, all’unanimità ha espresso voto favorevole sull’ordine del giorno presentato e sulla relazione del segretario Zingaretti. Alla delegazione Pd viene dato mandato di proporre al presidente della Repubblica l’incarico a Conte.

19.10 – Crimi vede capigruppo: “M5s chiederà Conte a Colle”
A quanto si apprende da fonti del M5S il capo politico Vito Crimi nel pomeriggio ha avuto un lungo incontro con i capigruppo e vicecapigruppo di Camera e Senato. “A quest’incontro ne seguirà anche un secondo nel corso della serata”, spiegano le stesse fonti sottolineando come i presenti abbiano fatto il punto sulla difficile situazione del Paese confermando che “al Quirinale la delegazione del M5S porterà il nome del presidente Conte, che rappresenta la figura di riferimento e di garanzia in grado di consentire la nascita di un nuovo governo.

18.45 – Renzi: “Gestione opaca del parlamento”
“Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, che è quello di far passare delle persone non su un’idea ma su una gestione opaca delle relazioni, alla creazione di gruppi improvvisati, siamo qui a dire con forza che noi abbiamo rinunciato alle poltrone per far valere le nostre idee”. Lo dice Matteo Renzi in un video su Fb.

18.40 – Di Nicola: “Responsabili non bastano, verificare se aprire a Italia viva”
“I responsabili da soli non sono la soluzione ideale. O perlomeno una soluzione stabile e adeguata. Per affrontare i compiti che ci aspettano abbiamo il dovere di creare le condizioni per un governo sostenuto da una maggioranza più larga possibile. Vanno ricostituite le ragioni di un’alleanza mandata in frantumi dalla crisi aperta da Renzi. Anche verificando se ci sono le condizioni, qualora gli interessati lo chiedessero, per riaprire alla collaborazione con Italia Viva”. Lo ha detto il senatore del M5S Primo Di Nicola in una intervista a ‘La Notizià, ribadendo “pieno sostegno a Conte”. Per l’esponente 5 Stelle dalla crisi si esce “con un programma preciso di fine legislatura”, un “Patto per l’Italia”, senza veti e “con chi ci sta”, in grado di “affrontare le emergenze”.

18.30 – Concluso incontro Mattarella-Fico
“Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

18.20 – Gruppo Europeisti sarà ricevuto da solo
Il nuovo gruppo Europeisti-Maie-Centrodemocratico sarà ricevuto dal presidente Sergio Mattarella per le consultazioni domani mattina alle 11:50. Lo si è appreso al Quirinale.

18.18 – Due deputate ex M5s nel gruppo Misto Centro democratico
“Dopo un confronto aperto sui temi e le proposte che abbiamo portato avanti fin dall’inizio del nostro mandato parlamentare, abbiamo deciso di aderire alla componente del Gruppo Misto Centro Democratico”. Lo annunciano deputate del Gruppo Misto Piera Aiello e Alessandra Ermellino, elette nel M5S.
La componente Cd del Misto con le nuove entrate arriva a quindici deputati.

18.00 – Mattarella ha sentito al telefono Napolitano
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sentito telefonicamente il presidente emerito Giorgio Napolitano nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo.

17.50 – Fico al Quirinale
Il presidente della Camera, Roberto Fico, è al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ambito delle consultazioni per la soluzione della crisi di governo.

17.32 – Orlando (Pd): “Proviamo con Conte ter”
Nella sua relazione in Direzione Zingaretti “ha ripreso l’appello di Conte e i suoi presupposti senza veti ma anche senza sconti o nascondersi le difficoltà”. Lo ha detto Andrea Orlando al Tg1. “Abbiamo detto di provare, ma un giudizio serio sulle possibilità di realizzare questa formula si potrà esprimere solo quando le forze politiche si esprimeranno in modo chiaro di fronte alla massima carica dello Stato”, ha sottolineato il vice segretario del Pd.

17.29 – Casellati lascia Quirinale dopo mezz’ora
E’ durato circa mezz’ora il colloquio al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Senato, Elisabetta Casellati, nell’ambito delle consultazioni per la soluzione della crisi di governo. Nessuna dichiarazione da parte di Casellati.

17.00 – Di Maio: “Al Colle faremo solo nome di Conte”
“Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro Luigi Di Maio nel corso di una riunione, commentando le parole dell’esponente Iv Teresa Bellanova. Nella stessa riunione Di Maio ha confermato l’intenzione del M5S di salire al Colle in occasione delle consultazioni facendo come “unico nome quello di Giuseppe Conte”.

16.50 – Casellati al Colle: sono iniziate le consultazioni

16.45 – Direzione Pd terminata, ora voto online
La direzione nazionale del Pd è terminata. Dalle 17 alle 19 – rende noto l’ufficio stampa Dem – sarà messo ai voti in forma telematica l’ordine del giorno che approva la relazione del segretario e dà mandato alla delegazione del Pd di proporre al presidente della Repubblica di conferire l’incarico al presidente Conte.

16.30 – Zingaretti: “Nessun veto su Italia viva, ma legittimi dubbi”
“Il tema del rapporto con Iv non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere”. Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti aprendo la direzione.

16.15 – Zingaretti: “Conte è punto di equilibrio politico”
“Conte è punto di equilibrio politico”. Così Nicola Zingaretti alla direzione Pd affermando che dopo il “salto nel buio che ha aperto una pericolosa stagione di precarietà” “era giusto tornare in parlamento e l’appello alla responsabilità del premier Conte per un governo europeista ha ottenuto la fiducia nei 2 rami del Parlamento senza il voto di Iv”.

16 – E’ iniziata la direzione Pd, Zingaretti: “Aprire crisi errore politico” (SEGUI LA DIRETTA)

15.30 – Bellanova: “Non poniamo veti su nessuno e non c’è solo Conte”
“Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c’è solo Conte. Quello che ci interessa è come si affronta la crisi. Non discutiamo gli uomini , discutiamo prima dell’impianto programmatico”. L’ha detto la presidente di Iv ed ex ministro Teresa Bellanova a Tgcom24. “Di Maio? Insisto: noi partiamo dal programma. Soprattutto non poniamo né subiamo veti”.

15.15 – Salvini: “Diremo No a Conte. Chi vuole ragionare sui temi può dialogare col centrodestra”
“Spero che questo teatrino imbarazzante, questa compravendita di senatori finisca venerdì. Conte sta cercando senatori di notte per tirare a campare. Noi a Mattarella diremo no a questo mercato delle vacche e no a un reincarico a Conte. Quando non ci sarà più quel signore a palazzo Chigi ragioneremo del resto”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della protesta all’Agenzia delle Entrate per proporre la pace fiscale con l’azzeramento delle cartelle esattoriali. “La via maestra per tutto il centrodestra sono le elezioni. Ma chi volesse ragionare di temi concreti, abbassamento delle tasse, riduzione dell’Irap, può dialogare col centrodestra. Penso sia difficile che ne possa parlare il Pd visto quello che ha fatto, ma noi siamo curiosi per natura e disponibili a ragionare con tutti…”, aggiunge.

15 – Conte al lavoro a Palazzo Chigi
Il premier Giuseppe Conte è a lavoro a Palazzo Chigi, dopo essere salito al Quirinale, questa mattina, per le celebrazioni della Giornata della memoria. Occhi puntati sul Senato, dove è nato il gruppo dei responsabili ‘Europeisti’, 10 senatori che guardano al presidente del Consiglio, certi che in un’eventuale lista Conte, che potrebbe nascere in un futuro non troppo lontano se la crisi dovesse avvitarsi portando il Paese al voto, “entreranno di diritto”, confidano i ‘pontieri’ che lavorano ad allargare il perimetro della maggioranza per centrare l’obiettivo di un Conte ter. I numeri, al momento, non ci sono, tanto che sembra farsi largo la consapevolezza che il contribuito di Iv sia indispensabile. “Non sarà certo Conte a porre veti, non lo ha mai fatto e non è nel suo stile”, assicurano parlamentari più vicini al presidente del Consiglio. Il premier si affida alle decisioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, offrendo la sua piena disponibilità per uscire quanto prima dalla crisi.

14.15 – Marcucci: “Si allarghi la maggioranza. Ben venga il nuovo gruppo e ben venga la riapertura del dialogo tra Conte e Renzi”
“Il Pd ha guardato con simpatia e aiutato la nascita di gruppo europeista, è importante in termini di logica politica e può essere che il gruppo possa attrarre altri favorevoli a questa nuova avventura governativa ma che non hanno il luogo fisico in cui sedersi. Io penso che anche la maggioranza precedente fosse risicata, quindi abbiamo l’esigenza di allargarla. Ben venga il nuovo gruppo e ben venga la riapertura del dialogo tra Conte e Renzi su patti chiari”. L’ha detto Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd, a ‘L’aria che tirà su La7. Alla domanda se Marcucci sappia se si è riaperto il dialogo fra il premier dimissionario e il leader di Italia viva, il senatore ha risposto: “Non lo so, però credo che se ci sarà, come auspico un re-incarico a Conte, ci sarà un confronto con tutte le forze politiche” ricordando che “la critica rispetto alla responsabilità dell’apertura della crisi è stata unanime dentro il Pd, poi ci sono le considerazioni politiche e deve prevalere l’interesse del Paese”.

13.50 – Senato approva il decreto Covid con 145 voti favorevoli
L’Aula del Senato ha approvato il decreto Covid con 145 voti favorevoli, 112 contrari e nessuna astensione. Dopo l’ok della Camera il 20 gennaio scorso, il provvedimento diventa definitivo e introduce disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari legati alla diffusione del coronavirus.

12 – Merlo (Europeisti-Maie-Cd): “Presto arriveranno altri parlamentari”
“Al presidente della Repubblica avanzeremo la proposta di un nuovo governo Conte, perché è lui il nostro punto di riferimento. Lo diremo alle consultazioni, siamo un nuovo gruppo parlamentare e credo sia automatico andare alle consultazioni”. Così Ricardo Merlo, senatore del Maie e ora del gruppo Europeisti-Maie-Cd che si è formato a Palazzo Madama. Eletto in America latina e sottosegretario agli Esteri, Merlo faceva già parte del Movimento degli italiani all’estero. Ora il salto nel gruppo più ampio. “Prima di tutto non è un gruppo di responsabili anche se i giornali ci chiamano così – chiarisce – ma siamo tutti parlamentari che già votavano per il governo, non abbiamo cambiato idea in 48 ore. Il gruppo però è nato per strutturare e mettere insieme parlamentari, spesso del Misto, che erano ognuno per conto suo e che si riconoscono Conte come proprio punto di riferimento. Questo è un contenitore attrattivo e siamo sicuri che presto arriveranno altri parlamentari”. Infine aggiunge che il capogruppo, Raffaele Fantetti, è stato scelto all’unanimità e non ci sono state discussioni interne.

11.45 – Mattarella alle celebrazioni per la giornata della Memoria

11.30 – Giarrusso: “Io con gli europeisti? Per ora no”
“Se passerò con gli europeisti? Per ora no”. Taglia corto con l’AdnKronos il senatore del Misto, Mario Michele Giarrusso, ex Cinque stelle, tra i nomi più gettonati tra coloro che potrebbero dare sostegno al premier dimissionario Giuseppe Conte, in vista di un Conte ter. Poi Giarrusso spiega che “le novità dovete chiederle al Maie”.

11 – Rojc: “Il mio ingresso concordato col Pd per aiutare la nascita della componente. Ma resto nel mio partito”
“In questa fase particolarmente complessa ho dato il mio aiuto tecnico alla costituzione di un gruppo europeista che contribuisca a rafforzare e stabilizzare un nuovo Governo. La mia iscrizione al gruppo Maie è stata concordata con il mio partito, cui resto iscritta e militante. Confido che questo atto possa dare una mano alla costruzione di una maggioranza solida all’altezza dei problemi enormi che il Paese sta affrontando. Confermo immutata l’attenzione al territorio del Friuli Venezia Giulia di cui sono espressione e in particolare alla minoranza slovena in Italia, che ho l’onore di rappresentare in Parlamento”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (Pd), dopo aver aderito al nuovo gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico.

10.37 – Lonardo Mastella: “Resta sostegno a Conte ma no a gruppo disomogeneo”
“Rimane il mio impegno a sostenere il presidente Conte, ma un nuovo gruppo senza omogeneità politica e con esperienze diversissime non è quello che auspico in vista di un nuovo progetto, quello del ‘Meglio Noi’, cui, con altri all’esterno del Parlamento, stiamo dando vita”. Lo dichiara la senatrice Sandra Lonardo. “Non avevo rifiutato la proposta in sé, ma poi ho scoperto che il gruppo si sarebbe chiamato Maie-Centro democratico con una particolare attenzione quindi a una forza politica esistente come quella di Tabacci. Non ho niente contro di lui e il Cd ma io sono di una componente diversa. A quel punto il progetto non mi convinceva e non ho aderito. Sul nome e le varie anime politiche collegate non si era discusso prima. Ho proposto di togliere il nome Cd tornando solo al Maie o di aggiungere ‘Noi campani’ (lista e associazione politica fondata dal marito Clemente Mastella per sostenere il centrosinistra in Campania, ndr) a cui tengo molto, ma non è stato così. Comunque auguro lunga vita a questo gruppo”. La senatrice ribadisce il proprio sostegno all’attuale maggioranza: “Finché c’è Conte, gli darò la mia fiducia e ora mi auguro che possa mettere da parte le diatribe e che sia lui che Renzi facciano un passo avanti. Anche perché con questo nuovo gruppo non cambia nulla dal punto di vista dei numeri..”.

10.30 – La direzione PD spostata alle 16
La direzione nazionale del Pd è stata spostata alle 16 a causa di votazioni in Parlamento. Lo rende noto l’ufficio stampa del Pd.

10.21 – Marilotti (Europeisti-Maie-Cd): “I numeri arriveranno”
“Ho votato la fiducia il 19 gennaio e ho sempre sostenuto il governo Conte. Quando mi hanno proposto di far parte di questo nuovo gruppo, ho accettato perché ritengo che ora bisogna mettere Conte nelle condizioni di costruire un nuovo governo e rilanciarne l’azione con una maggioranza allargata, anche a Italia viva”. L’ha detto il senatore Gianni Marilotti, uno dei 10 ‘responsabili’ del neogruppo Europeisti-Maie-Cd nato al Senato. “Dal punto di vista dei numeri non cambia nulla, lo so – ha ammesso – ma può essere un inizio per aggregare altri politicamente. Poi i numeri arriveranno”.

10.03 – Mario Giarrusso: “Io nel gruppo Europeisti? Per ora no”
“Se passerò con gli europeisti? Per ora no”. Taglia corto con l’AdnKronos il senatore del Misto, Mario Michele Giarrusso, ex Cinque stelle, tra i nomi più gettonati tra coloro che potrebbero dare sostegno al premier dimissionario Giuseppe Conte, in vista di un Conte ter. Poi Giarrusso spiega che “le novità dovete chiederle al Maie”.

10.01 – Romani (Cambiamo) dopo l’appello di Conte: “Per ora non cambia nulla”
“Per ora mi pare che non cambi nulla, per eventuali novità bisogna aspettare venerdì”. Lo dice all’AdnKronos Paolo Romani, senatore di Cambiamo, rispondendo a una domanda sulla situazione al Senato, dove si riaccende il ‘dialogò con i possibili responsabili, dopo l’appello Facebook, fatto ieri sera dal premier dimissionario, Giuseppe Conte.

9.33 – Amendola ribadisce: “Conte punto di equilibrio”
Una “maggioranza di europeisti” costruita “su punti di equilibrio”: lo ha auspicato ai microfoni di Radio Anch’io il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, rispondendo a una domanda sul futuro governo. E il Pd, ha sottolineato il ministro, vede “come punto di equilibrio di questa nuova maggioranza larga e solida, con un programma di fine legislatura, il presidente Conte”.

9.26 – Nasce al Senato il gruppo “Europeisti-Maie-Cd”
Nasce al Senato il nuovo Gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico. Lo ha annunciato il presidente, Elisabetta Casellati. Ne fanno parte i senatori Buccarella, Cario, Causin, De Bonis, De Falco, Fantetti, Marilotti, Merlo, Rossi, Rojc. Capogruppo sarà Raffaele Fantetti, vice Andrea Causin.

8.32 – Boschi: “No a veti sui nomi, ma svolta sui contenuti”
“Non poniamo pregiudiziali sui nomi, ma chiediamo una svolta sui contenuti”, ha dichiarato la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi in un’intervista al Messaggero. “La crisi politica si è aperta ieri, la crisi sanitaria, economica, educativa è aperta da tempo. È tempo di fare un salto di qualità: basta chiacchiere, preoccupiamoci dell’Italia”. Rispetto al confronto con il suo ex partito, “il Pd mi sembra più interessato a parlare di noi che non delle questioni che stiamo ponendo – commenta -. Ho visto attacchi personali contro Renzi e contro i nostri parlamentari sinceramente inspiegabili. Ma questo non è il momento delle polemiche. E devo constatare che chi nel Pd ha passato la prima settimana a mettere veti su di noi oggi chiede il dialogo”. Il punto “non è chi fa il ministro, ma quali idee costituiscono il programma. Capisco che possa sembrare innaturale visto il suk ancora in corso al Senato, ma noi siamo l’unica forza politica che alle poltrone ha rinunciato”. Rispetto alle posizioni diverse di Iv e M5s sulla giustizia, Boschi sottolinea di non avere nulla contro Bonafede (“lo conosco dai tempi dell’università”), “ma che il governo si sia dimesso perché il ministro rischiava la bocciatura in Senato è un dato di fatto. Serve più garantismo e meno giustizialismo”.

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La crisi di governo: come è scoppiata, come se ne esce e perché c’entra ancora la giustizia

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