Non si ferma l’ondata di decessi da coronavirus che ha travolto la Gran Bretagna. E oggi il governo si è trovato a dover annunciare che, dall’inizio della pandemia, le vittime del virus sono oltre 100mila. Un numero mai raggiunto in Europa e che è stato ufficializzato in serata dal primo ministro, Boris Johnson: è “un dolore difficile da esprimere”, ha dichiarato facendo “le condoglianze” a tutti coloro che hanno perduto persone care, spesso “senza neppure poter loro dire addio, nella più grande crisi” affrontata “dalla Seconda Guerra Mondiale”. Il premier Tory si è poi impegnato a onorare in futuro, quando la pandemia sarà passata, tutte le vittime e coloro che si sono sacrificati “eroicamente” per salvare vite umane, ma anche a “riflettere” per “trarre lezioni” sugli errori che vengono imputati al suo governo. Inoltre, il Paese si appresta a imporre nuove restrizioni per chi arriva dall’estero. Intanto, nelle ultime 24 ore torna a salire il numero di vittima: sono 1.631.

Calano ancora i contagi in Germania, scendendo sotto il livello che ieri ha determinato il record da ottobre. Ma a fronte di 6.408 nuovi casi di coronavirus, il numero dei decessi è alto (ma è comunque in calo): sono 902 le persone morte nelle ultime 24 ore. Sono circa 251.100 i casi di Covid-19 attivi ora nel Paese mentre salgono a 2.148.077 i contagiati, dove in 52.990 hanno perso la vita. La cancelliera Angela Merkel, da sempre prudente sull’allentamento delle restrizioni e particolarmente preoccupata dagli sviluppi della pandemia, durante l’incontro video di domenica scorsa con con i capi dell’Unione dei Länder, ha dichiarato che la variante britannica è una “polveriera”. Tutte dichiarazioni che riporta oggi il tabloid Bild.

“La cosa è scivolata fuori controllo“, avrebbe detto Merkel, lamentandosi del fatto che, di fronte all’obiettivo di raggiungere un’incidenza settimanale di 50 nuovi contagi su 100 mila abitanti, attualmente si è già contenti se il dato resta sotto i 200. Merkel ha anche affermato di chiedersi continuamente perché non si possa impedire alla gente di viaggiare: “Dobbiamo fare in modo che la circolazione degli aerei sia talmente limitata che non si possa andare più da nessuna parte”, la cita il tabloid, mentre annuncia verifiche in materia dal ministero dell’Interno. Anche le riaperture di febbraio – nella Germania che ha prolungato il lockdown fino al 15/2 e tiene attualmente tutto chiuso (compresi negozi, ristoranti, scuole e asili infantili) – non possono essere sicure. A fronte di numeri visibilmente migliori, con un netto calo dei contagi, delle vittime e dei pazienti in terapia intensiva, in Germania si temono i possibili effetti della mutazione proveniente dalla Gran Bretagna, che potrebbe far schizzare la curva, vanificando gli sforzi e addirittura inasprendo la situazione. C’è poi l’incertezza legata ai vaccini: con i ritardi di BioNtech-Pfizer, e i dubbi su AstraZeneca che per Bild avrebbe un’efficacia inferiore al 10% sugli anziani, (Handelsblatt ieri parlava dell’8). Dati che sono stati respinti dalla casa produttrice.

La Spagna ha esteso il divieto agli arrivi dal Regno Unito, via mare e via cielo, fino a metà febbraio. Saranno ammessi solo cittadini con la nazionalità spagnola o residenti in Spagna. Le stesse regole valgono per il microstato di Andorra. Finora in Spagna sono stati rilevati 200 casi di contagio della nuova variante inglese e tra i sanitari serpeggia il timore che questo ceppo entro marzo possa diffondersi e diventare quello più diffuso.

Il governo dell’Irlanda ha esteso al 5 marzo il lockdown. Fino ad allora, ha annunciato il primo ministro Micheal Martin, gli irlandesi dovranno rimanere il più possibile a casa e non allontanarsi di oltre cinque chilometri. Rimangono chiusi la maggior parte dei negozi, le scuole e i ristoranti. Chi arriva da Brasile e Sudafrica dovrà rimanere in quarantena per 14 giorni e sottoporsi al test del Covid.

Regno Unito – È pronto ad annunciare modifiche alle regole di quarantena e, tra queste, c’è la misura per cui chi arriva nel Paese deve trascorrere dieci giorni in un hotel a proprie spese. Il responsabile per i vaccini, Nadhim Zahawi, ha detto che ci sarà un “annuncio su questo tema più tardi oggi”. Il governo britannico ha riesaminato le sue politiche di quarantena tra le preoccupazioni per le nuove varianti del coronavirus. Non è chiaro se i cambiamenti saranno universali e si applicheranno a tutti coloro che arriveranno, compresi i cittadini britannici, o solo agli arrivi da altri Paesi ad alto rischio. Zahawi ha detto a Sky News che “mentre vacciniamo più popolazione adulta, se ci sono nuove varianti come quella sudafricana o brasiliana, dobbiamo stare molto attenti”.

Belgio – Il numero medio di infezioni da Sars-Cov-2 è in aumento in Belgio, con 2.119 nuovi casi giornalieri registrati nel periodo dal 16 al 22 gennaio (+5% rispetto al periodo precedente). I ricoveri, in crescita del 17%, sono in media 135 al giorno tra il 19 e il 25 gennaio, secondo i dati provvisori dell’Istituto di sanità pubblica Sciensano diffusi questa mattina. Il numero delle persone attualmente ricoverate a causa del Covid-19 è pari a 1.958 (+2%), di cui 324 in terapia intensiva (+1%). Dal 16 al 22 gennaio una media di 49,9 persone al giorno sono morte a causa del coronavirus (-3,6%), per un totale di 20.814 dalla comparsa del virus in Belgio. Sono stati inoltre eseguiti quasi 42.600 test al giorno, con un tasso di positività del 5,6%. L’incidenza dal 9 al 22 gennaio è di 252,6 nuovi casi ogni 100.000 abitanti (+14%), mentre il tasso di riproduzione è di 1,08. Dall’inizio della pandemia in Belgio, sono stati rilevati 694.858 casi di coronavirus. Ad oggi, 192.100 persone hanno ricevuto la prima dose del vaccino.

Usa – È stato identificato il primo caso di variante brasiliana, sequenziata in un tampone fatto il 9 gennaio scorso a un residente in Minnesota rientrato di recente da un viaggio in Brasile. Il numero dei morti provocati dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato quota 420mila. Nelle ultime 24 ore sono stati 1.758 i decessi provocati dalla malattia, 147.254 i nuovi contagi. Il totale delle infezioni sale così a 25.293.295. Finora sono state distribuite negli Usa almeno 41.418.325 dosi di vaccini e almeno 22.734.243 sono state somministrate.

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