L’inchiesta per la morte di cinque anziane in una casa di riposo di Lanuvio (Roma) ha fatto il primo passo. Sono due le persone indagate quanto avvenuto la notte tra venerdì e sabato scorsi nella casa di cura Villa dei Diamanti. Si tratta delle proprietarie della struttura dove sono stati trovate senza vita cinque ospiti e altre sette persone incoscienti a casa di una ipotizzata intossicazione da monossido di carbonio. Ieri i carabinieri della Compagnia di Velletri hanno inviato una prima informativa alla procura. I pm procedono per il reato di omicidio colposo plurimo. La Procura di Velletri giovedì prossimo affiderà incarico al medico legale per avviare gli accertamenti sulle salme per chiarire le cause dei decessi. L’ipotesi più accreditata è quella dell’avvelenamento da monossido di carbonio.

“L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, utile anche a consentire lo svolgimento di alcune attività investigative; anzi, in un caso così delicato è una garanzia ulteriore anche per la difesa. Le mie assistite hanno assunto questa qualifica solo per la loro posizione perché sono le titolari della struttura e si occupano della gestione – commenta l’avvocato Daniele Bocciolini – Per il momento siamo solo nella fase iniziale delle indagini e la cautela è d’obbligo. Il fatto di essere indagate non significa assolutamente che siano ritenute responsabili della tragedia. Entrambe contribuiranno a far emergere la verità, con il pensiero rivolto alle vittime e ai loro famigliari. Allo stato, non si ipotizza alcuna negligenza, imprudenza o imperizia specifica a loro carico. Saranno necessari accertamenti tecnici medico-legali e tossicologici per comprendere anzitutto le cause del decesso; all’esito di indagini che si preannunciano complesse si valuterà se potranno rilevarsi profili di colpa e gli eventuali responsabili, o se si è trattato di un tragico incidente”.

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