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La profezia che spaventa la Gran Bretagna per la scomparsa di uno dei corvi della Torre di Londra: “Il regno in grave pericolo”

Dopo oltre un mese dall’ultimo avvistamento Merlina, il corvo femmina più celebre tra i sette presenti per tradizione nell’antico complesso reale londinese, non è più rientrata a dormire la sera vicino ai suoi compagni corvi. La scomparsa improvvisa del corvo più iconico e indipendente della Torre di Londra è riportata da tutti i giornali inglesi e anche dal New York Times

di Davide Turrini

Merlina non torna più. Oramai alla Torre di Londra hanno perso ogni speranza. Il Ravenmaster Christopher Skaife l’ha ribadito pochi giorni fa. Dopo oltre un mese dall’ultimo avvistamento Merlina, il corvo femmina più celebre tra i sette presenti per tradizione nell’antico complesso reale londinese, non è più rientrata a dormire la sera vicino ai suoi compagni corvi. La scomparsa improvvisa del corvo più iconico e indipendente della Torre di Londra è riportata da tutti i giornali inglesi e anche dal New York Times. Già, perché dietro alla presenza oramai centenaria di questi uccelli in riva al Tamigi si cela una funesta leggenda: se i corvi scomparissero dalla Torre di Londra la torre cadrebbe a pezzi e il regno stesso sarebbe in grave pericolo.

La storia di questa curiosa e solida abitudine istituzionalizzata nella società e nella casa regnante britannica la si può trovare ovviamente online su mille siti web, ma c’è anche un libro davvero spassoso che potrebbe aiutarvi a capire di cosa stiamo parlando. S’intitola “Il signore dei corvi”, in Italia è edito da Guanda ed è la autobiografia proprio di Christopher Skaife, il Ravenmaster, appartenente ad un antico corpo di guardia risalente addirittura ad Enrico VII, ovvero il responsabile della sicurezza e del benessere dei sette corvi che vivono da secoli nella torre. Skaife descrive i suoi amici corvi così: “Sono grandi creature imprevedibili dal becco potente, libere di volare ovunque e con la possibilità di andarsene in qualunque momento desiderino”. Merlina, tra l’altro, è sempre stata quella più autonoma, energica, coraggiosa. Poco amante della compagnia dei suoi colleghi ma molto legata a Skaife (“la mia amica più cara tra loro”). Merlina ha (usiamo il presente, sperandola comunque viva da qualche parte nel Regno Unito) tredici anni, è nata in Galles e venne ritrovata da un responsabile di un centro di recupero dei volatili quando non aveva nemmeno un anno sul ciglio di una strada.

La corvetta è stata trasferita nella Torre di Londra nel 2007 come ultimo tentativo di sopravvivenza da parte dei volontari gallesi. Perché la pennuta non aveva la benché minima voglia di farsi infilare l’anellino alla zampa e collaborare con loro. Lì è nato senza troppe smancerie un rapporto affettivo sincero e intimo con Skaife. Merlina è tanto indipendente quanto attrice. È lei che in qualche modo ha attivi profili social e appare nelle foto ufficiali che finiscono sui giornali o nei servizi della tv. “Riceve doni e cartoline dagli ammiratori”, spiega il Ravenmaster nel libro, “adora giocare con i rametti mentre si rotola sul dorso, chiamare le cornacchie perché giochino con lei, fare le capriole”, ma soprattutto rubare le patatine fritte, ancor meglio le Springles ai visitatori. Patatine che poi mangerà solo dopo averle abbondantemente inumidite in acqua o nel sangue di ratto fornito proprio dal corpo di guardia della torre che cura i corvi. Skaife ha raccontato che non ha mai socializzato con Munin, Erin, Rocky, Jubilee II, Gripp II, Harris, anzi è una creatura solitaria: “penso a lei come alla principessa della Torre”. Merlina, infine, è l’unico corvo che durante la notte ama stare all’aperto, appollaiata sui tetti, “l’unica a farlo e che si rifiuta a rientrare quando gli altri rientrano tutti nella recinzione coperta della Tower Green”. Una delle mattina di dicembre quando Skafie è andato a verificare la sua presenza sul tetto, come fa da anni, non ha più visto Merlina “lassù mentre contempla il mondo”.

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