Un nuovo tentativo di spostare l’inchiesta sulla Fondazione Open da Firenze. Gli avvocati difensori di Matteo Renzi, secondo quanto riporta l’Adnkronos, hanno depositato un ricorso al procuratore generale della Cassazione relativo alla competenza territoriale dell’inchiesta in cui il leader di Italia Viva, la deputata Maria Elena Boschi e l’ex ministro Luca Lotti sono indagati per finanziamento illecito. La decisione della difesa dell’ex premier arriva dopo il no dei pm di Firenze, Luca Turco e Antonino Nastasi, al trasferimento delle indagini sulla Fondazione, considerata “la cassaforte” renziana alla Procura di Roma e in subordine a quella di Velletri o Pistoia.

La Procura di Firenze, infatti, il 4 dicembre scorso ha rigettato l’eccezione di competenza territoriale presentata lo scorso 24 novembre dai legali del senatore, gli avvocati Federico Bagattini e Gian Domenico Caiazza, che chiedevano di trasferire gli atti di indagine già compiuti. Nelle motivare la decisione di respingere la richiesta i pm fiorentini titolari dell’indagine avevano spiegato che l’inchiesta deve restare a Firenze perché qui potrebbe essersi consumato il reato più grave, la corruzione. Dal reato di corruzione, però, secondo la Procura, sono da escludere Renzi e Boschi. Ora spetterà al procuratore generale presso la Corte di Cassazione determinare quale ufficio del pubblico ministero dovrà procedere. Nell’inchiesta sono indagati anche l’ex presidente della Fondazione, l’avvocato Alberto Bianchi, quest’ultimo indagato anche per traffico di influenze, e il manager Marco Carrai, che era membro del cda della Fondazione insieme a Lotti e Boschi.

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