Nelle ultime 24 ore sono 14.832 i nuovi casi di coronavirus accertati in Italia a fronte di 149.232 tamponi processati. Continua il tragico conteggio dei morti, che oggi sono 634, mentre si allenta la pressione sugli ospedali con un netto calo dei ricoverati con sintomi e una leggera flessione dei posti letto occupati in terapia intensiva, con 192 ingressi e un saldo negativo di 37 persone assistite. Rispetto a martedì, pur salendo lievemente il numero assoluto di contagi riscontrati, cala sensibilmente il tasso di positività (9,9% il rapporto casi-tamponi) in virtù di circa 38mila test in più effettuati. “C’è una tendenza a una lieve diminuzione ma non particolarmente veloce o accentuata, purtroppo”, avverte Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, che sottolinea come restino “elevati gli ingressi in terapia intensiva e il numero dei decessi”.

Quanto alla distribuzione territoriale dei nuovi casi, se ne contano 3.145 in Veneto, in assoluto l’area con il maggior incremento (superiore anche allo scorso mercoledì) e ormai un “caso”, visto che i dati sono totalmente in controtendenza. La regione guidata da Luca Zaia registra anche il record giornaliero di decessi (123) e il numero più alto di ingressi in terapia intensiva (35). Cinque delle 10 province con i maggiori incrementi ogni 100mila abitanti sono venete: Belluno, Vicenza, Treviso, Verona e Venezia. La Lombardia registra 1.656 contagi, 1.624 in Emilia Romagna. Oltre mille contagiati anche nel Lazio (1.501), in Sicilia (1.148) e in Campania (1.080). Mentre ripiega la Puglia, 915 positivi, una manciata in meno del Piemonte (952). Ben 4 aree del Paese vedono meno di cento casi: si tratta della Provincia di Bolzano (79), di Basilicata (59), Molise (43) e Valle d’Aosta (18).

Da febbraio ad oggi sono 1.757.394 i contagi accertati. Di questi 958.629 sono guariti o sono stati dimessi, in 61.240 sono invece deceduti. Gli attualmente positivi sono 737.525: in 704.099 si trovano in isolamento domiciliare, mentre 30.081 sono ricoverati con sintomi in reparti Covid e 3.345 vengono assistiti nei reparti di terapia intensiva. Da lunedì ad oggi sono 28.562 i nuovi positivi, circa 7mila in meno degli stessi giorni della scorsa settimana (35.727) e oltre la metà in meno di quattro settimane fa, quando furono 60.369. Il direttore generale della prevenzione del ministero Rezza sottolinea che “il numero di positivi che ci sono ancora ogni giorno ci dice che dobbiamo continuare e implementare le misure prese perché appena si allentano le misure la curva risale“.

Ricorda che “è successo dopo l’estate con la riapertura di molte attività e c’è voluto un po’ di tempo per frenare la corsa del virus”. Quindi, “se allentassimo le misure in questo momento, con un’incidenza ancora molto elevata, decisamente faremmo un errore”. Gli ingressi in terapia intensiva, ha continuato, “mostrano una certa stabilità. La situazione tende a migliorare ma molto lentamente. Sostanzialmente alla diminuzione dell’Rt ha fatto seguito diminuzione nuovi casi e ospedalizzazioni, ma restano ancora elevati ingressi in terapia intensiva e decessi. Quindi bisogna lavorare ancora molto perché basta poco a invertire trend”.

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