La Germania non riesce ancora a invertire la curva dei contagi di coronavirus, con le feste natalizie che si stanno avvicinando e la speranza del governo di allentare le restrizioni per permettere ai cittadini di fare le spese per le festività e riunirsi, anche se in gruppi di massimo dieci persone. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dal Robert Koch Institut, il numero di casi confermati è salito di 22.268 unità, per un totale di to 983.588 casi dall’inizio della pandemia. La crescita esponenziale è stata fermata, ma “non c’è ancora un’inversione del trend, la crescita dei contagi si è fermata a un livello alto, troppo alto. E in molti Länder crescono ancora troppo invece di calare”, ha detto Angela Merkel parlando al Bundestag, citando fra l’altro il “triste record delle vittime” segnato l’altro ieri. “Questo deve preoccuparci – ha aggiunto – Se aspettassimo che le terapie intensive si riempiano sarebbe troppo tardi”. In Francia invece sono stati registrati altri 13.563 positivi, contro i 16.282 di ieri. I decessi sono stati 339, in diminuzione rispetto ai 381 di 24 ore fa.
Continua il calo delle rianimazioni, 130 in meno rispetto a ieri (in tutto sono 4.018), e dei ricoveri (662 in meno, totale a 29.310).

Svezia – Contagi da coronavirus anche nella famiglia reale nel Paese che finora non ha imposto nessun lockdown, preferendo una politica di contenimento della pandemia limitata alle raccomandazioni. Il principe Carlo Filippo, 41 anni, secondogenito del sovrano regnante, e la consorte, Sofia, 35, sono stati entrambi risultati positivi in queste ore dopo aver avvertito sintomi dell’infezione fin da ieri. Tamponi sono stati adesso disposti anche per il resto della dinastia, dal 74enne re Carlo Gustavo, alla 76enne regina Silvia, fino all’erede al trono Vittoria (43 anni) e a suo marito Daniel. Venerdì l’intera famiglia reale si era riunita in una chiesa luterana per i funerali di Walther Sommerlath, fratello della regina. La Svezia, sulla base dei dati segnalati fino al 6 novembre, prevede che il picco della pandemia si verifichi a metà dicembre ma tutto dipenderà “da quanto bene riusciremo a mantenere il distanziamento sociale“, ha detto in conferenza stampa l’epidemiologo di stato Anders Tegnell.

Inghilterra – Resterà in gran parte in regime di allerta rossa anche alla scadenza del lockdown nazionale bis del 2 dicembre. Lo ha ufficializzato oggi alla Camera dei Comuni il ministro della Sanità, Matt Hancock, indicando che nella prima fase post confinamento, segnata da un ripristino in versione rafforzata del sistema di restrizioni locali graduate, l’area di Manchester e diverse altre contee saranno sottoposte a un regime di allerta rossa (rischio molto alto), che prevede limitazioni solo leggermente inferiori al lockdown. Mentre un numero ancor maggiore di persone saranno nella fascia intermedia dell’allerta arancione (rischio elevato) e solo una minoranze di contee potrà godere del livello più basso di divieti, quello previsto dall’allerta gialla (rischio medio).

Stati Uniti – Preoccupa il numero di vittime giornaliere che ormai da due giorni rimane sopra le 2mila. Nelle ultime 24 ore sono stati oltre 2.400 i morti per coronavirus, secondo i dati della Johns Hopkins University: il bilancio peggiore da più di sei mesi. L’ultima volta che il bilancio delle vittime ha superato questo numero in un giorno era stato all’inizio di maggio, al culmine della crisi sanitaria negli Usa. Il Paese ha contemporaneamente registrato quasi 200mila nuovi contagi. Nonostante ciò, la Corte Suprema ha bloccato i limiti imposti dalle autorità dello Stato di New York alle funzioni religiose: con un voto di 5 a 4 è risultato decisivo il pronunciamento della giudice Amy Coney Barrett, nominata dal presidente Donald Trump e recentemente confermata dal Congresso. La decisione della Corte è in contrasto con altri due pronunciamenti riguardanti le chiese in California e Nevada, espressi prima che la giudice Barrett entrasse a far parte della massima corte Usa. In quei casi, i giudici consentirono ai governatori di limitare la partecipazione alle funzioni religiose.

Corea del Sud – Appena quattro giorni dopo gli elogi dell’Organizzazione mondiale della sanità nei confronti dei Paesi asiatici come la Corea del Sud, dove le “persone sono pienamente coinvolte, assumono comportamenti che rendono difficile la circolazione del virus. Mantengono le distanze, indossano mascherine, si isolano quando sono malate, proteggono i gruppi più a rischio”, proprio Seul fa registrare un nuovo picco di contagi: sono 583 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore, di cui 553 di trasmissione domestica. Si tratta del livello più alto da oltre 8 mesi. “Siamo nella situazione in cui i focolai del virus possono emergere ovunque”, ha ammesso il ministro della Salute Park Neung-hoo.

Russia – Nuovo picco sia dei nuovi contagi che dei decessi provocati dal Covid-19 in 24 ore. Nel corso dell’ultima giornata, sono stati accertati 25.487 nuovi casi di Covid-19 e 524 persone sono morte a causa del virus stando ai dati pubblicati dal centro operativo nazionale anti-coronavirus. Il sindaco di Mosca, Serghiei Sobyanin, ha deciso di estendere fino al 15 gennaio del 2021 la norma adottata a ottobre che impone alle aziende e alle società di far lavorare a distanza almeno il 30% dei propri impiegati in modo da frenare l’epidemia di Covid-19.

Tunisia – Il ministro tunisino della Sanità Faouzi Mahdi stima che il 12% dei tunisini abbia già contratto il coronavirus. “Negli ultimi 14 giorni, la diffusione del virus ha raggiunto 135 casi ogni 100mila abitanti”, ha detto in conferenza stampa, ricordando che fino al 23 novembre sono stati registrati a Tunisi 90.213 casi confermati su un totale di 439.181 analisi effettuate.

Ucraina Nuovo record di contagi in Ucraina. Nelle ultime 24 ore nella repubblica ex sovietica sono stati accertati 15.331 nuovi casi, il massimo dall’inizio dell’epidemia. I decessi provocati dalla malattia nel corso dell’ultima giornata sono stati 225.

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