Sono 29.003 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore con 232.711 tamponi processati, 110.261 dei quali diagnostici. Ancora tragico il conto dei morti: in un giorno sono stati 822. Si conferma il trend delle ospedalizzazioni, con un calo dei posti letto occupati nei reparti Covid per il terzo giorno consecutivo (-275). In calo, oggi, anche le terapie intensive (-2). Da lunedì a giovedì sono state accertate 101.018 positività, negli stessi giorni della scorsa settimana erano state 130.003: il calo quindi è attorno al 23%. Giù anche i tassi di positività: il rapporto tra contagi e tamponi è pari al 12,6% (la corsa settimana 15,4%), mentre sui casi testati il tasso è 25,4% (era 27,9%). Al netto del drammatico dato dei decessi, quindi, la curva mostra ancora segni di rallentamento.

“Se da tre settimane – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra una riduzione dell’incremento percentuale dei nuovi casi, per la prima volta durante la seconda ondata si evidenzia la riduzione sia in termini assoluti dei nuovi casi, sia del rapporto positivi/casi testati “. “Gli effetti delle misure di contenimento – continua Cartabellotta – iniziano a manifestarsi anche sulle curve di ricoveri e terapie intensive, che tendono ad assumere più l’aspetto di un plateau che di un picco simile a quello registrato nella prima ondata. Per allentare la pressione negli ospedali ci vorrà quindi molto più tempo rispetto alla scorsa primavera, perché l’entità delle attuali misure di contenimento è nettamente inferiore al lockdown totale”.

Attualmente infatti ci sono ancora più di 34mila persone ricoverate in ospedale e ancora 3.846 pazienti nei letti di terapia intensiva. Infine, a fronte di altri 24mila guariti, restano comunque 795.845 persone attualmente positive al coronavirus in Italia. Per questo la Fondazione Gimbe, ricordando che solo dal 18 al 24 novembre ci sono stati 4.842 decessi, nel suo monitoraggio invita a effettuare scelte prudenti. “Considerato che oltre l’1% della popolazione è attualmente positivo all’infezione – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione – la circolazione del virus nel nostro Paese è ancora molto elevata. E in questa fase di lenta discesa della curva dei contagi l’incremento dei nuovi casi post-allentamento delle misure sarà visibile non prima di 2-3 settimane”. Secondo l’analisi di Cartabellotta, in conclusione, “un imprudente allentamento delle misure rischia di provocare entro fine anno una nuova inversione della curva dei contagi che, come ben sappiamo, si riflette poi su ospedali ancora in sovraccarico e con il picco dell’influenza stagionale in arrivo”.

Per quanto riguarda le singole regioni, si registrano 5.697 nuovi casi in Lombardia, 3.980 in Veneto e 3.008 in Campania. Nel Lazio sono 2.260. Nelle ultime 24 ore in Lombardia ci sono stati anche 207 morti, un quarto del totale dei decessi registrati oggi in Italia. In Veneto, Piemonte e Toscana 72 persone che avevano il coronavirus sono morte. 69 decessi nel Lazio, dove in controtendenza aumentano le terapie intensive: oggi sono 352 i letti occupati, +3 rispetto a ieri. Aumenti ancora più significativi in Campania ed Emilia-Romagna, dove i posti letto occupati in terapia intensiva sono rispettivamente 200 (+8) e 258 (+9).

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