Nicola Morra ha “chiesto scusa alle persone che si sono sentite offese e colpite” per le sue dichiarazioni sulla presidente della Calabria Jole Santelli, morta il 15 ottobre scorso, e la sua malattia. Ma insiste: “Io ho semplicemente ricordato come l’elettorato debba essere pienamente responsabile delle proprie scelte”. Frasi che hanno rilanciato le accuse del centrodestra e che non sono piaciute neppure ai 5 stelle. Che hanno deciso di prendere nuovamente le distanze dal senatore: “Non rispecchia il nostro pensiero”. Si allarga il caso delle dichiarazioni del presidente della commissione Antimafia a Radio Capital: ieri sera, intervistato sull’arresto del consigliere regionale Domenico Tallini (Fi), il parlamentare 5 stelle ha deciso di fare un discorso sulla classe dirigente e le scelte degli elettori. E in quell’occasione ha detto come “fosse noto a tutti che la presidente Santelli fosse una grave malata oncologica”. Parole che secondo il centrodestra sono inaccettabili e rendono necessarie le dimissioni del senatore. “Si sciacqui la bocca e si dimetta”, ha detto il segretario del Carroccio Matteo Salvini. Mentre Giorgio Mulè, portavoce di Fi a Camera e Senato, ha detto: “Le parole del senatore Morra non solo non sono delle scuse ma sono un’ulteriore ferita nei confronti della memoria di Jole Santelli, dei malati di cancro e dei calabresi”.

La dichiarazione di Morra sotto accusa e le scuse Tutto è cominciato con la dichiarazione di Morra di ieri sera a Radio Capital: “Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria”, ha detto. “È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Il mio è un rimprovero, sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso. La Calabria è irrecuperabile lo è fin quando lo Stato non affronterà la situazione con piena consapevolezza”. Un discorso che ha scatenato le proteste delle opposizioni, ma anche degli stessi esponenti del Movimento 5 stelle.

Oggi Morra ha quindi formulato le sue scuse, ma ribadendo il concetto che gli elettori: “Chiedo scusa alle persone che si sono sentite offese o colpite da parole che sono state volutamente tagliate e cucite per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato”, ha detto all’agenzia Ansa. “Da parte mia c’è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia. Perché ciò che avvenga è necessaria un’informazione totale”. Poi, in una nota ha specificato: “Dico che Forza Italia ha un problema nel suo dna, questo problema si chiama Marcello Dell’Utri“. E in particolare, ha aggiunto: “Forza Italia, così come altre formazioni partitiche, ha un numero impressionante di condannati, rinviati a giudizio, condannati con sentenza definitiva per reati afferenti il mondo del 416bis che è associazione a delinquere di stampo mafioso”. Morra si è giustificato dicendo di “aver semplicemente ricordato, all’interno di una intervista che aveva come proprio argomento specifico la questione ‘arresti di Domenico Tallini‘, come l’elettorato debba essere pienamente responsabile delle scelte che effettua e perché questo avvenga c’è necessità di essere informato su tutto”. Quindi ha ribadito le scuse: “Chiedo scusa alle persone, anche, che si sono sentite tradite, colpite, da parole che son state volutamente prese un pochino di qua, un pochino di là, messe insieme, facendo un lavoro sporco di ricucitura, per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato. Anche perché: il sottoscritto si batte per una sanità pubblica, universale e gratuita che intervenga a favore soprattutto di chi è più debole. Questo lo dico non da oggi ma da sempre, e chi è più debole è il malato”. Di conseguenza, ha detto Morra, “che sia chiaro, io rifiuto qualunque accusa di insensibilità. Mi dispiace che una parte politica voglia fare strumentalizzazione quando al contrario noi dovremmo combattere le truffe a danno della sanità”.

Anche i 5 stelle prendono le distanze – Tra i primi dentro il Movimento a chiedere a Morra di ritrattare è intervenuto il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa: “Il presidente della commissione Antimafia, dovrebbe chiedere scusa per quanto affermato”, ha detto a La7. “Quanto detto è inaccettabile. Lo conosco e credo che, quelle pronunciate ieri, siano parole molto lontane dal suo modo di pensare. E’ errato unire logiche politiche a temi molto delicati come quelli della malattia oncologica”. Ma non solo, poco dopo il Movimento 5 stelle, di fronte al fatto che Morra insiste sul concetto di “responsabilità dell’elettorato”, ha diffuso una nota ufficiale: “Le affermazioni del senatore Nicola Morra sulla presidente Santelli, i cittadini calabresi e i malati oncologici non rispecchiano il pensiero del M5S, che ne prende le distanze. I cittadini chiamati al voto e ad esprimere la loro preferenza lo fanno sulla base della loro libera e insindacabile opinione. E proprio in virtù di questa libertà dovrebbero essere i partiti del centro destra a chiedere scusa ai cittadini calabresi per aver candidato e fatto eleggere personaggi come Tallini, oggi agli arresti”.

Il centrodestra insiste: “Dimissioni” – Per il centrodestra le scuse non sono sufficienti e il presidente della commissione Antimafia dovrebbe dimettersi. “Morra è indegno del suo ruolo”, ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini, “utilizza la commissione Antimafia per aggredire i rivali politici e ora si conferma un piccolo uomo con le parole disgustose su Jole Santelli che peraltro è stata vicepresidente della Commissione Antimafia. Morra si sciacqui la bocca, quando parla di malati oncologici, e si dimetta. La Lega lo sfiducia ufficialmente“. Per Mulè, deputato Fi e portavoce degli azzurri in Parlamento, le frasi riparatorie hanno solo peggiorato la situazione: “Piuttosto che cospargersi il capo di cenere senza se e senza ma, l’indegno presidente dell’Antimafia aggrava la sua situazione. Perfino i suoi compagni di partito, tra i quali esponenti di primo piano come il capogruppo alla Camera, hanno stigmatizzato le parole inqualificabili che ha pronunciato. Dopo questa ridicola e finta marcia indietro l’indegno Morra se ne deve andare. A lui che straparla di dna dei partiti, manca un gene fondamentale: saper provare vergogna”. Mentre il forzista Luigi Vitali in mattinata aveva formalmente comunicato a Morra che “tutte le riunioni ella Commissione Antimafia e dei suoi Comitati saranno disertate dal gruppo di FI sino a quando non perverranno pubbliche e formali scuse per le incomprensibili dichiarazioni fatte a proposito della Calabria e della compianta collega Jole Santelli”.

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