L’Unione europea pagherà il vaccino sviluppato da Pfizer e bioNtech meno dei 19,5 dollari (16,5 euro) a dose che pagheranno invece gli Stati Uniti. E’ quanto riporta l’agenzia Reuters citando un alto funzionario Ue coinvolto nelle trattive. Il funzionario ha aggiunto che il prezzo sarà più vicino ai 20 che ai 10 dollari. Oggi sarebbe stato infatti definito l’ accordo tra Bruxelles e le case farmaceutiche per l’acquisto di 200 milioni di dosi con opzione per altre 100 milioni. Il trattamento prevede una doppia somministrazione in due distinti momenti, il costo complessivo è quindi di circa 39 dollari (33 euro). L’esborso complessivo a carico dell’Ue sarebbe quindi nell’ordine dei 5 miliardi di euro. I termini dell’accordo sono tuttavia riservati e le due case farmaceutiche e la Commissione Ue hanno rifiutato di commentare le indiscrezioni.

Il prezzo “a sconto” è giustificato anche dal fatto che la Germania ha fornito importanti finanziamenti per lo sviluppo del farmaco. In settembre Berlino ha erogato a BioNtech un finanziamento da 375 milioni di euro, in giugno era stata invece la Banca europea per gli investimenti a sostenere la ricerca con 100 milioni. L’accordo siglato dagli Usa già lo scorso prevede la fornitura di 100 milioni di dosi con opzione per altri 500 milioni. Ieri i responsabili di BioNtech hanno affermato che il vaccino verrà venduto al di sotto dei prezzi di mercato e con differenze su base geografica, per consentire l’accesso al farmaco anche nei paesi meno ricchi.
Gli altri vaccini e le clausole di responsabilità –Non è chiaro quali siano gli accordi relativi alle responsabilità per costi legali nel caso in cui le persone vaccinate dovessero sviluppare effetti collaterali imprevisti. Si sa solamente che gli accordi sono diversi da quelli concordati con altre società. La francese Sanofi, che sta lavorando con GlaxoSmithKline allo sviluppo di un suo vaccino, ha concordato con l’Ue un prezzo di circa 10 euro per dose, senza ottenere alcuna rinuncia di responsabilità, mentre AstraZeneca pagherebbe solo fino a una certa soglia se qualcosa dovesse andare storto con il suo farmaco. Gli Stati Uniti hanno invece concesso l’immunità dalla responsabilità per i vaccini COVID-19 che ricevono l’autorizzazione.
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