È durato diverse ore il vertice di governo a cui hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione dei partiti di maggioranza e i ministri Boccia e Fraccaro. Una riunione necessaria per fare il punto sulle misure di contrasto al coronavirus dopo le polemiche dei giorni scorsi, con la Campania ancora in zona gialla nonostante gli allarmi che arrivano dal territorio. L’esecutivo, stando a quanto si apprende, è deciso a difendere il dpcm che ha introdotto il meccanismo di divisione del Paese in tre fasce di rischio: “Non si tocca, rimane com’è perché sta funzionando”. Un nuovo lockdown nazionale quindi per ora è escluso. Anzi, l’eventuale inserimento di altre Regioni in zona arancione o rossa verrà deciso venerdì, parallelamente a un decreto Ristori ter da destinare a chi sarà danneggiato dalla stretta. Nel frattempo, il presidente del Consiglio è deciso a prendere dei provvedimenti dedicati esclusivamente alla Campania, con l’area di Napoli in forte sofferenza da settimane. “Siamo lo Stato e se ci sono segnalazioni diffuse di criticità sulle strutture sanitarie della città di Napoli, serve dare un segnale“, ha dichiarato il premier durante il vertice. L’ipotesi è di inviare l’esercito e rafforzare la presenza della Protezione civile per aumentare i presidi anti-Covid, in modo da alleggerire la pressione sugli ospedali.

La giornata decisiva per il destino della Campania e di altre Regioni – quelle più a rischio secondo gli ultimi dati sono Emilia, Friuli e Veneto – è quindi fissato per venerdì. I nuovi dati sui contagi sono infatti in arrivo oggi al ministero, domani verranno elaborati e prima del weekend scatterà la procedura di valutazione di rischio in base ai ben noti 21 parametri. La linea del governo resta la stessa: saranno in modo automatico le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza a imporre nuove strette nelle Regioni dove i dati del contagio siano peggiorati. Quanto alla possibilità di misure più restrittive, ad esempio sulla chiusura dei negozi nel weekend anche in area gialla, la decisione sarebbe rinviata alle ordinanze dei governatori, che possono sempre adottare misure più rigorose di quelle nazionali del governo. La Campania in realtà è un caso a sé, dal momento che non sono ancora state completate le ispezioni del ministero sui numeri trasmessi finora. Il nuovo monitoraggio sarà pronto sempre per venerdì.

Nel frattempo, però, l’esecutivo ha intenzione di intervenire in risposta agli appelli di medici, infermieri e anestesisti lanciati nelle ultime ore sulla situazione di crisi in molti ospedali. A quanto apprende l’Adnkronos, il premier Conte ha chiesto al numero uno della Protezione Civile, Angelo Borrelli, di attivarsi per allestire ulteriori Covid Hotel a Napoli, che potrebbero servire per fronteggiare la domanda che arriva dai pazienti che non hanno reale necessità di ricovero ospedaliero o hanno comunque difficoltà a rimanere in quarantena o isolamento fiduciario nelle proprie abitazioni. Il rafforzamento della presenza di esercito e Protezione civile dovrebbe servire invece ad aumentare i presidi anti Covid in città, con ad esempio l’allestimento di ospedali da campo. Tale presenza, precisano fonti di governo, sarà valutata dal comitato di emergenza presso la Protezione civile in collaborazione con il Comando Operativo Interforze. Tutto mentre il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto al Prefetto un piano di controlli efficaci contro gli assembramenti e De Magistris ha annunciato l’arrivo di un provvedimento ampio, che non riguarderà solo la chiusura delle strade. Misure simili potrebbero arrivare anche in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, mentre a Roma il Tavolo tecnico coordinato dalla Questura sta lavorando per fare nuovi controlli anti-assembramento nei parchi e sul litorale e possibili contingentamenti delle presenze nelle principali vie dello shopping Capitale durante il weekend. Domani le misure verranno discusse e varate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

A chiedere un intervento immediato al Sud è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “La vita e il diritto alla salute di ogni singolo cittadino sono delle priorità che vanno tutelate sopra ogni cosa. Se non riescono a farlo gli enti territoriali, lo deve fare lo Stato. Ho tenuto il silenzio fino ad ora per rispetto di tutte le istituzioni coinvolte. Ma ora bisogna intervenire immediatamente e bisogna farlo soprattutto al Sud, che rischia di implodere. Io credo che il nostro Governo non debba perdere tempo e debba rispondere, come ha sempre fatto”, spiega Di Maio. Che poi cita il caso del paziente trovato morto all’ospedale Cardarelli: “È la più cruda e violenta di numerose testimonianze che mi giungono ogni giorno dagli ospedali campani: persone curate in auto nei parcheggi, altre che muoiono in ambulanze del 118 a cui non viene assegnata la destinazione; altre ancora che neanche vengono prelevate da casa nonostante le continue chiamate”.

A Palazzo Chigi intanto la maggioranza ha deciso di lavorare a un nuovo decreto Ristori per sostenere le attività economiche che verranno colpite dalla nuova stretta, anche se nel Ristori bis è già previsto un fondo di 400 milioni per i futuri cambi di colore delle Regioni. Un nuovo vertice è previsto per domani, alla presenza anche del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Tra le ipotesi sul tavolo c’è l’utilizzo di avanzi di bilancio, ma si valuta l’ipotesi di chiedere un nuovo scostamento per ampliare il bacino di risorse. La Camera dei deputati avrebbe già fissato nel corso della capigruppo una data per l’eventuale voto, cioè il 25 novembre, esattamente tra due settimane. Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’Incà, oggi ha ricordato che con i due provvedimenti varati (dl ristori e dl ristori bis) sono stati messi in campo 8 miliardi di euro per sostenere le aziende che hanno subito ripercussioni a causa delle misure di contenimento. E ha confermato che “se fosse necessario un nuovo scostamento di bilancio, il Governo sarà pronto, perché in questo momento la priorità è non lasciare indietro nessuno“.

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