Asili chiusi e appello agli anestesisti. In Campania – che oggi ha registrato 3.186 persone positive su 18.650 tamponi – si cerca di arginare i contagi e affrontare così l’emergenza. La pressione sugli ospedali sta diventando sempre più pesante. È come un fronte. E in guerra la “chiamata alle armi” è normale. I soldati in questione sono i medici anestesisti. “Ho inviato una lettera a Silvestro Scotti dell’ordine dei medici di Napoli per avere l’elenco degli anestesisti in pensione. Li chiamerò uno a uno, siamo in guerra e nessuno – dice Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 all’esterno dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, nosocomio dedicato solo al Covid19 – si può sottrarre. Li chiamerò io personalmente e gli chiederò se possono tornare in servizio, servono tutti”. L’emergenza più forte in questo momento riguarda infatti la carenza di anestesisti, necessari per gestire le terapie intensive, su tutto il territorio. L’allarme sulla carenza di personale specializzato era scattato da giorni in tutta Italia.

Intanto il governatore Vincenzo De Luca parla di “fortissimi ritardi delle decisioni del governo fatte con la logica del mezzo mezzo che scontenta tutti e non risolve problemi. C’è una sottovalutazione grave della pesantezza dell’epidemia oggi e – dice in diretta su Facebook – quindi tempi di decisione incompatibili con la gravità dell’epidemia, sta perdendo tempo prezioso. Nessuno si permetta di immaginare misure mezze mezze, per il livello di gravità del contagio le uniche misure non solo serie ma efficaci sono misure di carattere nazionale”. In merito ad ipotesi di lockdown per Napoli: “Il resto è tempo perso – ha aggiunto – ci sono regioni nelle quali le percentuali sono enormemente superiori a Napoli. Nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure sono di carattere nazionale, il resto sono cose intollerabili”.

“Ci servono specialisti, prima di tutto gli anestesisti. Oggi facciamo partire un bando per reclutare con manifestazione d’interesse 20 anestesisti, 10 pneumologi e 10 medici di accettazione di pronto soccorso. Il nostro obiettivo è accompagnare a Napoli l’attivazione completa del Covid center modulare da 72 posti di terapia intensiva. Oggi ne abbiamo 16, la settimana prossima puntiamo ad aprirne altri 16, e gli altri sono pronti, attivabili ma senza anestesisti non li possiamo aprire – prosegue Verdoliva – Pretendiamo una risposta dagli anestesisti, è una chiamata alle armi, non è una richiesta di contratto. Chi non svolge l’attività oggi perché magari è in pensione, perché ha deciso di non farlo più, per cortesia è un momento in cui questo Paese ha bisogno di voi: aderite, proponetevi, candidatevi con l’Asl Napoli 1 o con qualsiasi azienda d’Italia, perché potete fare la differenza”. Verdoliva ha sottolineato che a fronte della richiesta di anestesisti fatta dalla Regione Campania alla protezione civile “su 12 assegnati all’Asl Napoli 1 sono arrivati 3 e lunedì probabilemente altri 5. Numeri esigui”.

Il governatore Vincenzo De Luca, il primo a chiudere le scuole, ha deciso lo stop alle attività in presenza nelle scuole dell’infanzia da lunedì 2 novembre “e fino al 14 novembre”. La Regione Campania conferma la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie fino al 14 novembre. La precedente ordinanza prevedeva la sospensione delle attività didattiche in presenza fino a domani, 31 ottobre. Nell’ordinanza firmata oggi, la numero 86, si prevede la possibilità di svolgere le attività in presenza “destinate agli alunni affetti da disturbi dello spettro autistico e/o diversamente abili, il cui svolgimento in presenza è consentito previa valutazione, da parte dell’istituto scolastico, delle specifiche condizioni di contesto”. Viene inoltre confermata “la sospensione delle attività didattiche e di verifica in presenza (esami di profitto e verifiche intercorso) nelle università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno, ove già programmate in presenza dal competente ateneo”. La nuova ordinanza prevede lo stop fino al 14 novembre, oltre che per le primarie e secondarie, anche per le scuole dell’infanzia, per le quali fino al 2 novembre è consentita l’attività in presenza. È stata anche prorogata fino a mercoledì 4 novembre la “zona rossa” di Arzano, popoloso comune in provincia di Napoli dove dallo scorso 20 ottobre sono in vigore misure restrittive per far fronte all’aumento di contagi da Covid-19

Da oggi in Campania le persone positive in isolamento potranno sottoporsi al tampone di verifica della negativizzazione anche presso tutti i laboratori privati accreditati. Pur ribadendo che “i cittadini che risultano positivi al test molecolare per Covid 19 sono presi in carico dall’Azienda sanitaria locale di competenza”, in considerazione “del notevole aumento della prevalenza della malattia da Covid-19″i dipartimenti di prevenzione delle Asl, “su richiesta dei cittadini posti in isolamento”, potranno “autorizzare i test molecolari per Sars-Cov-2 di verifica della negativizzazione, senza oneri aggiunti a carico del Servizio sanitario regionale anche presso tutti i laboratori privati accreditati”. I laboratori privati comunicheranno l’esito al Dipartimento di prevenzione che, a sua volta, comunicherà “tempestivamente” al paziente le relative decisioni sanitarie in merito all’eventuale fine della quarantena di positività.

Articolo Precedente

Coronavirus, la protesta dei lavoratori dello spettacolo a Roma: “Non sappiamo come fare, vergognoso paragonare i teatri al bingo”

next
Articolo Successivo

Coronavirus, l’analisi della situazione epidemiologica in Italia: la conferenza stampa con Brusaferro e Locatelli. Diretta tv

next