Una lite scoppiata per futili motivi ma culminata in un omicidio. È successo nella serata di martedì 27 ottobre a Borgo Mezzanone, l’insediamento abusivo sorto nelle campagne del Foggiano. L a vittima è Emeka Nwafor, 34 anni, di origine nigeriana. È stato ucciso con diverse coltellate. Il suo connazionale Evans Nwafor, 25 anni, è stato fermato la scorsa notte dalla polizia. Una volta giunta sul posto, infatti, ha notato un gruppo di migranti che inveiva contro il 25enne, che aveva macchie di sangue sui vestiti. Il ragazzo è stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi. A quanto si apprende, il 25enne ha confessato.

Secondo le indagini della squadra mobile di Foggia e del commissariato di Manfredonia, il litigio tra i due migranti è scoppiato in una baracca-ristorante dove lavorava la vittima, Emeka Nwafor. Il suo presunto assassino, Evans Nwafor, era andato lì verso le 18.30 per mangiare. Tra i due è nato un acceso diverbio legato al cibo servito nel ristorante. La lite è poi proseguita all’esterno della baracca, con qualche spintone. Ma il 25enne è rientrato nel ristorante e ha afferrato un coltello da cucina con il quale ha ferito ripetutamente e a morte il connazionale. Due coltellate, una al petto e l’altra alla gola, sono state fatali.

L’indagato è stato poi bloccato da altri migranti che risiedono nella baraccopoli. La vittima, incensurata, è in possesso di un regolare permesso di soggiorno sul territorio nazionale. C’è anche una seconda ricostruzione dell’accaduto, fornita da un referente dei migranti, secondo il quale la vittima sarebbe stata uccisa perché intervenuta a sedare una rissa tra altri nigeriani.

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