Si fa sempre più critica la situazione sanitaria in Europa dove la scongiurata ipotesi di un nuovo lockdown torna a farsi strada in Francia e Spagna. A Parigi, in particolare, la linea sembra già delineata: in attesa che il presidente Emmanuel Macron parli alla nazionale domani sera alle 20 proprio per annunciare nuove misure, indiscrezioni di Bfm-Tv riferiscono dell’introduzione di un lockdown nazionale per un mese a partire dalla mezzanotte di giovedì. L’emittente precisa che il lockdown sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa. Intanto l’Oms fa sapere che i decessi in Europa sono aumentati del 40% rispetto ad una settimana fa, mentre i contagi di un terzo, con conseguente pressione sul sistema sanitario. A lanciare l’allarme è anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che sottolinea come nel giro “di poche settimane la situazione è diventata, da preoccupante, allarmante. Ora dobbiamo evitare una tragedia”. E a preoccupare è anche il picco di 367 decessi registrato nelle ultime 24 ore nel Regno Unito. Si tratta del numero più elevato di morti dal 27 maggio e in linea con le 374 vittime toccate il 30 marzo, una settimana dopo l’inizio del lockdown nazionale. Picco di decessi anche in Francia: sono 523 nelle ultime 24 ore, di cui 288 in ospedale e 235 in case di riposo. Oltre 33mila i nuovi contagi.

Francia – Gli ospedali sono sempre più verso il punto di non ritorno. Per questo domani alle 20 il presidente Macron parlerà alla nazione: tra le misure che potrebbero essere annunciate c’è un lockdown a livello nazionale o un coprifuoco anticipato con confinamento nel fine settimana. Il centro ospedaliero universitario di Tolosa, intanto, ha i reparti Covid già saturi e non possono più accogliere altri pazienti. “Bisogna aspettarsi decisioni difficili“: ha dichiarato il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, prima di partecipare al Consiglio di Difesa che in questi mesi sta lavorando alla gestione della crisi sanitaria.

Spagna – In vista del ponte di Ognissanti le autorità locali spagnole stanno studiando la possibilità di estendere a quasi tutte le regioni della Spagna il lockdown già in vigore Navarra, La Rioja, Aragona, Asturie e Paesi Baschi. Lo scrive El Pais. Andalusia, Madrid e Castilla y León stanno aspettando il parere dei loro comitati tecnico-scientifici, come confermato dai loro presidenti regionali. Altre regioni, come l’Estremadura e la Comunità Valenciana, non lo stanno valutando in questo momento ma non lo escludono se la situazione peggiora. Il presidente dell’Andalusia, Juan Manuel Moreno, ha ammesso di essere “molto pessimista sulla possibilità di mantenere aperta la regione questo fine settimana”. “Il numero di ricoverati e di terapie intensive ci fa pensare che non sia il momento giusto per autorizzare flussi di persone che entrano e escono dalla comunità”, ha detto.

Regno Unito – Nelle ultime 24 ore i contagi sono stati 22.885 contro i quasi 21mila di ieri, ma su un totale di test giornalieri sceso da 321.000 a 262.000 circa. Resta infine inferiore all’Italia la somma dei ricoverati negli ospedali britannici, indicata oggi a 9.199, fra cui 852 pazienti sottoposti a respirazione assistita in terapia intensiva.

Germania – Angela Merkel ha espresso davanti al direttivo della Cdu la sua profonda preoccupazione per lo sviluppo della pandemia, parlando di una situazione “altamente dinamica ” e “drammatica“. La cancelliera ha quindi lanciato l’allarme su un possibile impatto dell’aumento incontrollato dei contagi sulle terapie intensive in futuro in Germania. Sabato sono stati registrati quasi 15mila nuovi contagi nel giro di 24 ore. Il dato di domenica riportato dal Robert Koch Institut è invece di 8.685, ma risente dell’impatto del weekend. Il ministro dell’Economia di Berlino, Peter Altmaier, prevede infatti che nel prossimo fine settimana si raggiungano nel Paese 20mila nuovi casi quotidiani. “Abbiamo a che fare con una crescita esponenziale”, ha dichiarato Altmeier citando l’attuale aumento registrato quotidianamente, pari al 70/75% in più rispetto alla settimana precedente. Cifre, ha sottolineato, che fino a tre settimane fa non ci si poteva neanche immaginare. Secondo le anticipazioni filtrate sui media tedeschi, la cancelliera si presenterà alla riunione con una proposta di lockdown ‘light’: scuole, asili e negozi aperti ma stretta su bar, ristoranti ed eventi. Intanto una seconda contea della Baviera è entrata in lockdown, mentre la città di Norimberga ha deciso di cancellare il tradizionale mercatino di Natale.

Russia – Bilanci pesanti si registrano anche in Russia, che in 24 ore ha rilevato 16.550 positivi in più e 320 morti. Tanto che il Rospotrebnadzor, servizio federale russo per la salute, ha ordinato da mercoledì 28 ottobre la chiusura di bar e ristoranti tra le ore 23 e le 6, rendendo obbligatorio l’uso della mascherina in luoghi dove le persone si concentrano di più come nei trasporti pubblici, in taxi, parcheggi e ascensori.

Belgio – Allarme anche in Belgio, dove lo “tsunami di infezioni”, preannunciato dal ministro della Salute sembra essersi abbattuto sugli ospedali. A Liegi, le strutture sanitarie hanno chiesto ai medici risultati positivi al Covid-19 ma asintomatici, di continuare a lavorare in corsia. Una misura necessaria per evitare il collasso degli ospedali, nonostante il rischio di infettare i pazienti, ha spiegato il capo dell’Associazione belga dei sindacati medici Philippe Devos alla Bbc. In Belgio la scorsa settimana i contagi giornalieri sono stati in media 12.500 rispetto ai 5mila di due settimane fa, mentre i ricoveri sfiorano la soglia dei 500 ogni 24 ore, in aumento dell’85%.

Ucraina – Male anche l’Ucraina, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 6.677 nuovi casi di Covid-19 e 126 persone sono decedute a causa del virus. Dall’inizio dell’epidemia, nella repubblica sono stati accertati 355.601 contagi e 6.590 decessi. Lo riporta il Kyiv Post citando le autorità sanitarie locali.

Bulgaria – Record assoluto dei contagi e dei decessi anche in Bulgaria, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati ben 2.243 nuove infezioni, pari a circa il 30% dei 7.659 test diagnostici effettuati. Il maggior numero delle persone contagiate si registra di nuovo nella capitale Sofia (circa due milioni di abitanti): 913. Il totale dei casi dall’inizio dell’epidemia è a oggi di 40.132. Da ieri sono stati segnalati 42 decessi, un record assoluto, e il numero complessivo delle vittime sale a 1.136. Il bilancio dei casi di infezione fra il personale medico-sanitario è salito a 1.948. Attualmente vi sono 20.346 casi attivi in Bulgaria, mentre negli ospedali sono ricoverati 2.130 pazienti, 149 dei quali in terapia intensiva.

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