Si moltiplicano le aree del Paese in affanno per la crescita di contagi da coronavirus e le Regioni provano a rispondere singolarmente con nuove misure a seconda dell’allarme legato alle curve epidemiche, ai posti letto disponibili e ai tassi di occupazione delle terapie intensive. Un quadro di fronte al quale Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e consulente del ministro Roberto Speranza, avvisa: “Il lockdown generalizzato si può evitare se vengono prese misure rapide, urgenti, forti e adesso”, ma “non con quelle prese attualmente”. Molte regioni, dalla Lombardia alla Campania, che oggi fa registrare 1.541 nuovi positivi, si sono orientate verso il coprifuoco o scelte simili, visti anche gli oltre 16mila contagi di oggi. “Non si sono dimostrate efficaci in Paesi come Francia e Spagna. Anche perché, come ha ironizzato qualcuno, il Covid non lo portano i metronotte ma le masse di persone che si addensano nei locali e sui trasporti locali”, ha puntualizzato Ricciardi. Il ministro Boccia ha annunciato la formazione di un nuovo contingente di 2mila operatori per potenziare il tracciamento e una riunione di coordinamento con le Regioni sull’omogeneità delle ordinanze. La Sardegna si avvia verso un lockdown di due settimane: la decisione sarà presa nel weekend.

Ricciardi: “Avremmo dovuto fare altro 14 giorni fa” – Il consulente del ministro della Salute è duro: “Ci troviamo di fronte a un andamento esponenziale perché non abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare 2 settimane fa”. Già oggi, ha precisato Ricciardi, “nelle aree metropolitane c’è un indice di trasmissione del 2.3, significa che il raddoppio dei casi può avvenire di giorno in giorno, come già iniziamo a vedere in Lombardia. Due settimane fa ho detto che viaggiavamo sulla lama del rasoio e avevo previsto i 16.000 casi prima di Natale. Ma li abbiamo avuti ieri”.

Misure drastiche in Sardegna – La prima regione a spingersi oltre potrebbe essere la Sardegna che si avvia verso misure drastiche, simili a un lockdown totale, per provare a stroncare la ripresa del contagio. Entro 24, massimo 48 ore, il presidente della Regione Christian Solinas dovrebbe adottare i provvedimenti annunciati mercoledì per frenare la salita della curva dei contagi, e cioè uno “Stop&Go” di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus. Il lockdown di due settimane e riguarderebbe il divieto di spostamenti tra Comuni e la serrata delle attività. Non è escluso che, in un primo step, si decida solo per un coprifuoco, dalla mezzanotte alle 6 del mattino, e per la chiusura della grande distribuzione nei weekend.

Secondo l’Unione Sarda il suggerimento sarebbe arrivato dal Comitato tecnico scientifico regionale, che al massimo venerdì sarà chiamato a spiegare le misure a suo avviso necessarie in un vertice con tutti i presidenti dei gruppi rappresentanti in Consiglio regionale.

Toscana valuta la chiusura dei centri commerciali nel weekend: ordinanza in 2-3 giorni – “Alcune Regioni hanno preso provvedimenti di chiusura dei grandi centri commerciali il sabato e la domenica, stiamo studiando e stiamo cercando di capire se questo è necessario anche in Toscana”, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che oggi pomeriggio ha avuto un incontro con i vertici della sanità regionale. Allo studio anche misure che riguardano trasporti e per disincentivare gli assembramenti: il governatore ha annunciato un’ordinanza entro 2-3 giorni. Questa, ha spiegato Giani, si muoverà in tre direzioni. “La prima è quella del trasporto pubblico. Ritengo che sia importante attivare fino da domani quel tavolo a cui fa riferimento il Dpcm” e intervenire “con quelle risorse e con quei mezzi che possano favorire una maggiore disponibilità e quindi minore concentrazione sui mezzi nelle ore di punta” anche con “l’aiuto dello scaglionamento degli ingressi da parte delle scuole“. “In secondo luogo – ha continuato – dobbiamo capire come agevolare il lavoro dei Comuni per disincentivare gli assembramenti che si vengono a creare e che possono essere fonte di contagio perché si riferiscono a luoghi o orari particolari”. Infine, le misure allo studio su spazi e luoghi commerciali.

Marche, da sabato didattica a distanza alle superiori e capienza del 60% sul trasporto pubblico – Anche il governatore marchigiano, Francesco Acquaroli, ha annunciato restrizioni a breve. Innanzitutto su scuola e trasporto pubblico: “Da sabato è prevista la didattica a distanza per le terze, quarte e quinte classi delle scuole superiori – ha spiegato – In parallelo stiamo cercando di potenziare il trasporto pubblico locale, nella speranza di poter tornare alla scuola in presenza. La capienza sui mezzi di trasporto pubblico locale passerà dall’80% attuale al 60% a partire da quattro giorni dopo l’avvio della didattica a distanza per le scuole superiori”. L’ordinanza specifica che la dad sarà per il 50% degli studenti. Inoltre, il presidente di Regione impone restrizioni sui centri commerciali, dove non si potrà consumare cibo e si dovrà calcolare un’area di 10 metri quadrati per ogni persona, le sale bingo, aperte dalle 8 alle 21, e i campionati di calcio dilettantistici, con la prima e la seconda categoria che saranno sospese per almeno tre settimane. L’ordinanza è valida dalla mezzanotte di oggi fino al 15 novembre.

Boccia: “Contingente da 2mila operatori per potenziare il tracciamento”
Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha annunciato, nel corso della riunione con le Regioni, la formazione di un contingente di duemila operatori per potenziare le attività di tracciamento: “Con un’ordinanza di protezione civile – ha detto – creiamo un contingente per potenziare le reti sanitarie interne alle Asl e rafforzare le operazioni di tracciamento”. Il modello è lo stesso che a marzo ha portato medici e infermieri volontari negli ospedali più in difficoltà, e gli operatori socio sanitari in carceri e Rsa. I 2mila operatori verranno individuati con un bando della Protezione civile: 1.500 saranno destinati ad effettuare tamponi, test e tracciamento mentre altri 500 lavoreranno sulla richiesta di informazioni e sulle procedure da seguire.

Allo studio ipotesi di tamponi rapidi dai medici di famiglia e in farmacia – Medici di famiglia, Conferenza Stato-Regioni e sindacati sono stati convocati lunedì per un accordo sui test rapidi in carico ai medici di medicina generale. La nuova normativa, stando a quanto si è appreso, prevede l’adesione volontaria dei camici bianchi e una possibile aggiunta contrattuale all’accordo collettivo di lavoro dei medici di base. A questo proposito, negli studi dei medici di famiglia sta arrivando la strumentazione per la diagnostica “per consentire una più efficace presa in carico degli assistiti, riducendo la pressione sui presidi ospedalieri e sulle strutture sanitarie e limitando, di conseguenza, le occasioni di esposizione al rischio di contagio”, si legge nell’atto di indirizzo in previsione del Tavolo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che i tamponi rapidi si potranno fare anche in farmacia. “In farmacia si fanno già i test sierologici in alcune regioni, proviamo a fare una sperimentazione come sta avvenendo a Trento per effettuare gli antigenici anche in farmacia”. Speranza si è detto poi d’accordo con le Regioni che hanno chiesto di semplificare le procedure di tracciamento: “Abbiamo già ridotto la quarantena a 10 giorni e eliminato il secondo tampone, siamo disponibili a trovare nuovi ambiti di intervento specifici”.

Roma, bus privati per rafforzare il trasporto pubblico. Chiuse nei weekend dalle 21 le piazze della movida – A Roma bus privati per rafforzare il trasporto pubblico, aumentare il parco mezzi che circola in città e garantire il distanziamento tra i passeggeri. È una delle misure che stanno per essere varate dal Campidoglio. I bus privati gran turismo verranno utilizzati sulle linee meno frequentate in modo da permettere ai bus Atac di andare a rafforzare le linee più frequentate della città. L’obiettivo è quello potenziare il servizio nelle ore di punta e decongestionare i mezzi per favorire il rispetto delle misure di contenimento del Covid. Tutto nel giorno in cui il Lazio fa registrare un nuovo record di casi giornalieri con 1.251 casi positivi, 16 i decessi e 107 i guariti a fronte di oltre 21mila tamponi. Nella bozza dell’ordinanza comunale che sta per essere firmata dalla sindaca Virginia Raggi è contenuta anche la chiusura delle vie e piazze della movida romana. Campo de’ Fiori, piazza Trilussa a Trastevere, piazza Madonna de’ Monti, via del Pigneto e via Pesaro saranno off-limits al pubblico nei weekend, precisamente venerdì e sabato dalle 21 alle 24.

Campania spostamenti fra province garantiti a chi viene da fuori regione – Le limitazioni degli spostamenti tra le province della Campania, secondo quanto sottolinea in un chiarimento l’Unità di crisi, sono finalizzate “ad impedire la diffusione del virus da aree a maggiore intensità di contagio ad aree della regione nelle quali ad oggi la situazione è di minore gravità”. La disposizione, si spiega, “non si applica ai cittadini abitualmente residenti o domiciliati in altre regioni, né al transito necessario allo spostamento dei cittadini campani verso altre regioni italiane o straniere”.

Record di nuovi positivi in Umbria – E proprio in Umbria si sono stati registrati 407 positività in un solo giorno. In aumento anche i ricoverati, 193, 21 in più rispetto a ieri, mentre passano da 20 a 22 i pazienti in terapia intensiva. Segnalati due nuovi morti, ora 97, e 90 guariti, 2.488 totali. “Stiamo superando tristemente ogni record” ha detto il commissario per l’emergenza Antonio Onnis. Il commissario, riferendosi ai dati di oggi, ha parlato di “difficoltà di tracciamento” dei nuovi casi e di “prendere in carico volumi così elevati”. “Dei 407 nuovi positivi di oggi – ha aggiunto – è improbabile che ognuno non abbia avuto almeno 20 contatti negli ultimi periodi. Significa 8 mila persone che in un giorno dovrebbero essere prese in carico. I servizi sono sotto pressione ma in ogni caso il tracing è impossibile”. “Stiamo facendo il massimo possibile nelle condizioni date – ha sottolineato ancora Onnis – ma non riusciamo a portare a compimento tutto quello che vorremmo fare”.

In Veneto oltre 1.300 nuovi casi – Anche il Veneto sta valutando un primo intervento restrittivo di fronte agli ultimi due bollettini regionali che hanno registrato aumenti superiori ai 1.300 contagi giornalieri, un impennata di morti (19 oggi) e un’ospedalizzazione in crescita con +61 ricoveri in ventiquattr’ore in reparti Covid e altri 3 pazienti in terapia intensiva. “Emetterò a breve un’ordinanza per alleggerire gli assembramenti: ci servirà creare meno contatto possibile”, ha anticipato il governatore Luca Zaia iniziando ad allinearsi a quelle prodotte da Lazio, Lombardia e Campania. “Quello su cui ci stiamo concentrando è il contact tracing: il modello si evolve. Non a caso il governo ha convocato un incontro a proposito oggi”, ha spiegato.

La Puglia ferma in parte le lezioni in presenza – Da lunedì 26 ottobre e fino al 13 novembre in Puglia sono sospese tutte le attività didattiche in presenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente all’ultimo triennio. Lo ha deciso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha emanato un’ordinanza per far fronte all’emergenza coronavirus. Anche la Puglia negli ultimi dieci giorni ha visto crescere il numero dei contagiati e, in particolare nel Barese, si registrano diverse situazioni complicate da Altamura a Gravina fino ad alcuni quartieri del capoluogo pugliese. “Dopo lunghe consultazioni con tutto il sistema della scuola e dei sindacati – dichiara il presidente Emiliano – abbiamo deciso di dare al Tavolo un termine sino al 13 novembre per disallineare gli orari di ingresso e uscita nelle scuole, passaggio necessario per riorganizzare il trasporto con i vettori e risolvere la questione delle linee sovraccariche”. La Regione ha fatto registrare oggi un nuovo record di contagi, con 458 persone positive e un aumento dei ricoveri di 18 unità.

La stretta a Torino – Anche a Torino arrivano misure. La sindaca Chiara Appendino ha firmato l’ordinanza che prevede accesso consentito, dalle 22.30 alle 5, nell’area tra le via Cesare Balbo, via Buniva, corso Regina Margherita e via Vanchiglia e in via Matteo Pescatore solo a residenti e a chi si reca a far loro visita o nei locali pubblici e solo per il tempo della consumazione al tavolo e a chi fa consegne a domicilio, oltre alla chiusura anticipata alle 22.30 per le attività di vendita da asporto, diverse dagli esercizi pubblici. Nel Giardino Montanaro, invece, dalle 21 alle 5 passaggio permesso solo ai residenti e a chi si reca a casa loro. Le norme sono valida da oggi fino a domenica 1 novembre, con la possibilità di essere reiterata e modificata in rapporto all’evolversi della situazione epidemiologica. A controllare il rispetto delle misure anti assembramento saranno le forze dell’ordine insieme alla polizia municipale. In caso di violazioni sono previste multe da 400 a 1.000 euro.

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