In Europa i contagi da coronavirus sono aumentati costantemente nell’ultima settimana e nelle ultime 24 ore sono stati più di 100mila. Mai così tanti in un solo giorno. In Francia i nuovi casi sono 20.339, un record, e 62 persone sono morte da ieri per Covid-19. Intanto il Regno Unito, sebbene registri una flessione rispetto al picco delle 17.400 infezioni di ieri, raggiunge numeri ancora molto preoccupanti con 13.864 nuovi casi e 87 morti. Ed è in leggero calo anche l’indice di contagio, tra 1,2 e l’1,5 rispetto all’1,3-1,6 della scorsa settimana. Guardando alla Spagna, visto l’avanzare della pandemia a Madrid, il Consiglio straordinario dei ministri ha dichiarato per 15 giorni lo stato di emergenza nella regione. Il virus mostra invece segni di rallentamento nei paesi più colpiti come l’India e il Brasile. I casi negli Stati Uniti hanno superato quota 7,6 milioni. Nel frattempo, l’agenzia sanitaria federale per la tutela della salute (Cdc) ha previsto che il bilancio dei morti nel Paese potrebbe salire a quota 233.000 entro la fine di questo mese.

Spagna – La decisione di dichiarare 15 giorni di stato di emergenza porterà la capitale a far tornare in vigore le misure restrittive applicate dall’esecutivo nell’intera regione fino all’annullamento da parte della Corte superiore di giustizia della capitale a seguito della rivendicazione della Comunità. Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha parlato con la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, mentre si svolgeva il consiglio per comunicarle la decisione. Isabel Díaz Ayuso avrebbe chiesto altro tempo ma il primo ministro le ha confermato la decisione, dicendo di averne già dato abbastanza. Per quanto riguarda le restrizioni, rimarranno le stesse “non una di più, non una di meno”, ha sottolineato il ministro della Salute, Salvador Illa. Tra queste, i raduni limitati a sei persone, capienza dei bar a 50% e chiusura alle 23. Circa 7mila poliziotti saranno impegnati in un’operazione speciale per controllare la ‘chiusurà della capitale.

Balcani Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro nelle ultime 24 ore hanno segnalato rispettivamente 387, 386 e 344 nuovi casi di coronavirus. Numeri che segnalano un aumento in tutti e tre i Paesi. Situazione epidemiologica più favorevole in Serbia e Kosovo, che pur in entrambi i casi registrano oggi un leggero incremento di contagi rispetto a ieri. La Serbia ha registrato nelle 24 ore 173 casi (su 6.933 test) e una vittima, il Kosovo 79 contagi (su 764 test) e tre morti. Tutti i Paesi della regione balcanica, in varia misura, registrano un lento ma costante incremento dei contagi nelle ultime settimane, e in alcuni casi sono state reintrodotte restrizioni e misure di prevenzione più severe.

Canada – In Ontario, la provincia più popolosa, sono state imposte nuove restrizioni a causa dell’aumento record dei nuovi casi: 939 in 24 ore. Tra queste il divieto di cenare al coperto nei ristoranti di Toronto e Ottawa e la chiusura di palestre e teatri. Il governo dell’Ontario ha fatto sapere che le misure entreranno in vigore domani, almeno per 28 giorni. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha affermato che il Paese sta vivendo una seconda ondata di Covid-19. Anche la regione di Peel appena fuori Toronto vedrà le nuove restrizioni. Ad esempio, il governo chiede alla popolazione di lasciare le loro case solo per scopi essenziali. Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha affermato che se le tendenze attuali continuano, la provincia potrebbe sperimentare gli “scenari peggiori” visti nel nord Italia e New York City all’inizio della pandemia. “Se non prendessi questa decisione adesso, sarei negligente”, ha aggiunto precisando di sapere “cosa significherà per le aziende che sono già in difficoltà”.

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