Sono 784 le Pubbliche Amministrazioni che negli ultimi due anni hanno aderito e utilizzano la piattaforma “WhistleblowingPA” per ricevere segnalazioni di illeciti dai propri dipendenti e collaboratori. Il progetto è nato nel 2018, promosso da Transparency International Italia in collaborazione con il Centro Hermes per la trasparenza e i diritti umani digitali, che negli ultimi anni hanno sviluppato tecnologie informatiche che possono aiutare gli enti pubblici e privati a gestire in modo più efficiente le segnalazioni di corruzione.

“WhistleblowingPA” offre a tutte le Pubbliche Amministrazioni una piattaforma informatica gratuita per raccogliere gli illeciti e dialogare con i segnalanti, protetti dalla garanzia dell’anonimato. Tra le tipologie di enti che hanno aderito al progetto i più numerosi sono i Comuni (58%). Tra le Regioni con più PA che utilizzano la piattaforma, ci sono la Lombardia (177), il Veneto (127) e la Sardegna (80).

“Questa piattaforma nasce per aiutare tutte le Pubbliche Amministrazioni ad accedere in modo semplice ed efficace all’istituto del whistleblowing”, ha dichiarato Giorgio Fraschini, esperto di Transparency International Italia. La direttiva dell’Unione Europea che protegge i dipendenti che svelano malaffare e corruzione nelle loro aziende è ufficialmente entrata in vigore a dicembre 2019. Nel dettaglio, la legge impone alle aziende con almeno 50 dipendenti o a Comuni con più di 10mila abitanti la creazione di canali sicuri per la segnalazione degli illeciti, sia nel privato sia nel pubblico.

La direttiva, inoltre, garantisce protezione agli informatori contro le ritorsioni, come la sospensione, la retrocessione e l’intimidazione, e obbliga le autorità nazionali a informare adeguatamente i cittadini e a impartire ai funzionari pubblici una formazione su come trattare le segnalazioni. In Italia la legge che protegge i “whistleblower” era già stata approvata nel 2017, sulla spinta della vicenda di Andrea Franzoso, il dirigente di Ferrovie Nord che nel 2015 denunciò le spese del suo ex presidente. A differenza della legge italiana, la direttiva europea vale anche per il settore privato. Oltre alle protezioni per i segnalanti, ha introdotto obblighi per le Pubbliche Amministrazioni, tra cui l’utilizzo di modalità informatiche e il ricorso a strumenti di crittografia per garantire la riservatezza dell’identità del segnalante e per il contenuto delle segnalazioni e della documentazione.

In occasione del suo secondo compleanno, Transparency International Italia pubblica tre brevi video che spiegano il funzionamento del servizio e accompagnano gli enti nella procedura di registrazione e pubblicazione della piattaforma per le segnalazioni. “Mettiamo a disposizione degli enti in maniera gratuita una piattaforma crittografata per le segnalazioni – continua Fraschini – offrendo un percorso verso l’adozione di procedure non solo aderenti alla normativa vigente, ma anche estremamente efficaci e che facilitano la gestione da parte dei responsabili anticorruzione”.

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