Televisione

Il “posto fisso” in televisione? Molti lo vogliono ma trovano quello sbagliato: ecco chi sono

di Giuseppe Candela

E tu Checco cosa vuoi fare da grande?“, chiedeva in Quo vado il maestro al piccolo Zalone che, simbolo e pancia del paese reale, rispondeva così: “Io voglio fare il posto fisso“. A questa domanda i volti noti del piccolo schermo risponderebbero in coro: “Il posto fisso”. Il posto fisso per esserci a tutti i costi, anche nel posto sbagliato, anche in un mondo di suo precario. “C’è chi dice no” ma non lavora più in tv. Perché dire no è complicato, perché le logiche del piccolo schermo, delle agenzie, dei direttori spingono ad accettare il poco piuttosto che il nulla, perché il potere cambia e se perdi un giro non è detto che al prossimo occupi una poltrona, perché quella lucina rossa è la malattia dalla quale dipendono tutti quelli che fanno televisione.

Il posto giusto è quello di Antonella Clerici al mezzogiorno, quello di Mara Venier la domenica pomeriggio, Margherita Buy depressa in un film d’autore, Mario Adinolfi a un comizio in una piazza vuota. Cose rassicuranti, per intenderci. La lista dei boh, dei mah e dei però è invece lunga, per non dire infinita, con scelte che sortiscono lo stesso effetto di una partecipazione di Michela Murgia come tentatrice a Temptation Island. Alfonso Signorini, giornalista scafato che conosce il mondo, ha sempre funzionato come opinionista, gli si può riconoscere un certo peso nella formazione del cast, ma non è un conduttore.

E si vede, non è il suo lavoro. Se guardando il programma pensi che potrebbero condurlo meglio 457 persone forse c’è un problema. Un bravo giornalista e opinionista efficace non deve per forza condurre. Il mestiere, per esempio, lo conosce bene Piero Chiambretti che non è alla guida della nuova edizione di Scherzi a parte, per lui nemmeno una seconda serata su Canale 5 o un prime time su Rete 4. Non ci sono soldi. Allora via Pardo e spazio per lui a Tiki Taka: il risultato non è lo stesso. Chiambretti è bravo ma quello non è il suo lavoro. Chi guarda il calcio cerca il calcio e il bar sport di Pardo funzionava una meraviglia. Pierino ha detto sì, magari per un contratto da onorare, ma non si è fatto un favore.

Se Serena Bortone avesse ottenuto la conduzione di un talk show in prima serata su Rai3 qualcuno avrebbe battuto ciglio? Spoiler: no. Dopo un buon lavoro ad Agorà sarebbe stato un processo naturale ma cosa c’entra un volto poco noto e giornalistico nel primo pomeriggio di Rai1? Si potrebbe dire che il programma non esiste ma non assolverebbe dal problema della conduzione. In tv, sveliamo un segreto, servono i volti.

Mia Ceran ha già chiesto i danni a chi da giornalista l’ha trasformata in una conduttrice/valletta a Quelli che il calcio? Brava, bella, carriera giornalistica avviata poi la svolta improvvisa. Di questo passo Samanta Togni potrebbe condurre CartaBianca ballando il tuca tuca con Mauro Corona. Andrea Delogu frizzante, promettente, efficace ma alle prese con la cronaca nera de La Vita in Diretta Estate. Esperienza comunque positiva ma fuori fuoco. Era già successo a Lorella Cuccarini da showgirl dei grandi varietà a volto di un programma di infotainment con l’effetto del compitino svolto da una brava professionista. Per la serie a ognuno il suo.

Raffaella Carrà in A raccontare comincia tu o Fiorello in Viva RaiPlay tolgono la numero dieci per giocare a calcetto con gli amici. E non è un caso che lo showman sia esploso a Sanremo 2020 conquistando tutti. Maradona non gioca a calcetto. Simona Ventura è stata per anni il nome giusto nel posto sbagliato: aspetti la sua poltrona per accomodarsi altrimenti meglio stare in piedi. Gli elettori hanno stabilito che la politica non fosse più il posto giusto per Nunzia De Girolamo lei ha deciso che potesse esserlo la tv. Addirittura il sabato sera in seconda serata, persino il cavallo di Viale Mazzini avrebbe deciso di scappare per l’imbarazzo.

Per una professionista come Paola Perego non è troppo poco il sabato pomeriggio di Rai2 in una fascia che naviga intorno al 3%? Lo show di Massimo Ranieri non poteva andare su Rai1, considerando la popolarità e l’appeal del conduttore, piuttosto che su Rai3? A Canale 5 pensano davvero che il posto giusto di Chi vuol essere milionario sia il prime time con il 10% di share? C’è poi Federica Panicucci che da anni si è ingabbiata nell’infotainment con Mattino 5 perdendo quella freschezza che le aveva portato fortuna nell’intrattenimento, forse motivo per cui il suo look richiama quello dei galà di beneficenza della Milano bene anche se in onda alle otto di mattina.

Certo c’è chi come Beppe Convertini un posto non dovrebbe nemmeno occuparlo. Il 90% dei conduttori di Linea Verde, Linea Bianca e così via potrebbero ambire al ruolo di figurante a Uomini e Donne. Ma questo è un altro discorso. Non si può sempre dire sì. C’è chi dice no. Imparate anche voi.

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