La riforma della legge elettorale arriverà nell’Aula della Camera il prossimo 26 ottobre per la discussione generale. I voti si terranno da martedì 27 ottobre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che oggi ha stabilito la cronotabella delle riforme messe in cantiere dalla maggioranza dopo il la vittoria del al referendum sul taglio dei parlamentari. Si parte martedì 13 ottobre, quando l’Aula esaminerà la riforma sul voto ai diciottenni per il Senato. Dieci giorni dopo sarà la volta della discussione generale sul pdl Fornaro, legato direttamente alla riduzione degli eletti: prevede che la legge elettorale del Senato non dovrà essere più a base regionale e saranno tagliati di un terzo il numero dei delegati regionali che votano per l’elezione del Presidente della Repubblica.

Sulla legge elettorale “l’accordo già c’è e c’era anche prima. È un accordo sul proporzionale puro con il 5% di sbarramento e rientrava nelle fasi iniziali dell’accordo di Governo. Noi stiamo ai patti, anche sulla legge elettorale. Forse qualcuno nella maggioranza sta rivedendo le sue posizioni ma noi contiamo sul rispetto dei fatti“, ha chiarito intanto il capo politico del M5s, Vito Crimi, a L’Intervista di Maria Latella su Sky TG24.

I Cinquestelle spingono anche per arrivare velocemente al via libera della riforma costituzionale che attribuisce ai 18enni il potere di votare per l’elezione del Senato. La riforma, già approvata dalla Camera e dal Senato, in seconda lettura non può essere modificata ma solo approvata o respinta. “Abbiamo calendarizzato la discussione del testo – ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali, Giuseppe Brescia – martedì, quando potrebbe essere già approvato. In caso contrario abbiamo convocato sedute anche mercoledì e giovedì”. La riforma “cancella un’ingiustizia anacronistica – aggiunge Brescia – e permette a 4 milioni di under 25 di votare per il Senato” I relatori del provvedimento sono Stefano Ceccanti (Pd) e Valentina Corneli (M5s).

“Continua in Parlamento il percorso delle riforme costituzionali direttamente collegate alla diminuzione del numero di parlamentari, che entrerà in vigore a partire dalla prossima legislatura”, scrive su Facebook il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Dopo aver avuto la conferma anche da parte dei cittadini, attraverso il referendum, della volontà di cambiare a piccoli passi le nostre Istituzioni, proseguiamo con decisione sulla strada che per primi, come M5s, abbiamo saputo inaugurare”, spiega il ministro. Il passaggio successivo, prima della discussione sulla legge elettorale, è appunto la proposta presentata da Federico Fornaro (Leu), concernente la base elettiva del Senato e la riduzione dei delegati regionali per l’elezione del presidente della Repubblica.

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