E meno male che è,o dovrebbe essere, il momento della solidarietà. Concetto che non sembra chiarissimo ai piani alti di Ryanair dove i grandi soci della compagnia hanno deciso di gratificare l’amministratore delegato Michael O’Leary con un bonus da 458 mila euro. Il tutto mentre piloti e personale di volo hanno deciso di ridursi gli stipendi per evitare, o quantomeno limitare, il taglio di circa 2mila dipendenti.

La decisione risale ad inizio settembre, e perplessità erano già state espresse anche dalle società di consulenza della compagnia. Ora arriva la presa di posizione ufficiale dell’ European Transport Workers’ Federation (5 milioni di associati in 41 paesi) e dell’ International Transport Workers’ Federation che riunisce sindacati dei trasporti, non solo aerei, di tutto il mondo. I sindacati insorgono sia contro i soci che contro lo stesso O’Leary che ha accettato il premio senza fiatare. A sua parziale difesa va detto che il numero uno della low cost ha deciso di dimezzarsi lo stipendio nel 2021 ma il bilancio personale resta in attivo per circa 200 mila euro. Questo è solo l’ultimo esempio di una serie di comportamenti irrispettosi da parte dei dirigenti delle compagnie aeree” ha affermato Josef Maurer, responsabile della divisione aviazione di ETF. “Dimostra un completo disprezzo per i lavoratori. E’ giunto il momento che anche la politica condanni questi atteggiamenti”.

Nel trimestre aprile – giugno il gruppo irlandese ha accusato una perdita di 155 milioni di euro e, come per la concorrente Easyjet, il 99% dei suoi voli sono stati cancellati. Il titolo in borsa ha fatto meglio di molti concorrenti ma dallo scorso febbraio ha comunque perso un terzo del suo valore. La compagnia inoltre ha beneficiato di aiuti da parte del governo britannico per circa 700 milioni di euro in forma di prestiti agevolati. Ryanair si è poi scagliata contro i sussidi concessi, ben più consistenti, alla tedesca Lufthansa e ad Air France Klm da parte di Berlino e Parigi. I principali azionisti della compagnia sono Société Générale (4,4%), lo stesso O’Leary (4%), Baillie Glifford (4%), Hsbc (3,2%), Rothschild & Co wealth management (2,4%)

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