L’omicidio è avvenuto 32 anni fa e ora la donna ne ha 73. È stata condannata all’ergastolo per avere ucciso un bambino di 4 anni: la famiglia del piccolo faceva parte della setta di cui lei era a capo. I giudici di Hanau hanno stabilito che l’omicida ha torturato e ucciso il bambino nella convinzione che fosse posseduto dal male e fosse una reincarnazione di Hitler. Il tutto per rafforzare il suo potere all’interno della setta. La donna ha ucciso il bimbo legandolo dentro a un sacco. È morto soffocato.

Per molti anni, scrive Deutsche Welle, la morte del piccolo era stata considerata un incidente, a causa dei numerosi insabbiamenti da parte di ex membri, inclusa la madre della vittima, che parlava della capa della setta come di “un’amica e una sorella”. La svolta è arrivata nel 2015 quando alcuni ex appartenenti al gruppo hanno rivelato le regole che aveva imposto e le sofferenze a cui erano sottoposti i piccoli, compreso il bimbo ucciso. Includevano violenza psicologica e fisica e lavaggio del cervello. Tutte accuse che la capa della setta aveva bollato come diffamatorie.

(immagine d’archivio)

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