In Europa sono stati superati i 5 milioni di contagi. Francia e Spagna sono i due Paesi che fanno registrare una situazione critica, ma anche la Gran Bretagna registra oltre 6mila nuovi casi. L’allarme è alto sia a Parigi che a Madrid. La Francia ha fatto scattare nuove misure, dopo aver registrato oltre 13mila casi: divieto di assembramenti oltre 10 persone, feste di studenti e associative vietate, chiusura di bar e locali alle 22.

In Francia “situazione degradata” – Questi alcuni dei provvedimenti annunciati mercoledì in tv dal ministro della Sanità francese, Olivier Véran, che ha parlato di “situazione ormai degradata” in diverse città e in particolare a Parigi e nella regione Ile-de-France, zona passata in “allerta rafforzata”. L’area di Marsiglia ed Aix-en-Provence è – insieme alla Guadalupa – in “allerta massima”, con restrizioni ancora più rigide, come la chiusura totale dei locali.

In Spagna oltre 11mila casi – In Spagna (ieri 241 morti) si sono registrati oltre 11mila casi e 130 decessi. Il numero più alto dei contagi, 1.300, si è registrato a Madrid. “La maggior parte dei focolai si registrano in ambito privato e delle relazioni sociali, i focolai sui posti di lavoro sono molto meno numerosi”, ha spiegato oggi il ministro della Sanità, Salvador Illa, in un’audizione in commissione Sanità. Intanto, altri 16 distretti della regione di Madrid rischiano inoltre di finire semi-isolati.

Picco in Uk – Nuovo picco di casi da coronavirus anche in Gran Bretagna, dove da giovedì verranno introdotte le nuove restrizioni annunciate da Boris Johnson. Secondo i dati diffusi dal governo, sono 6.178 le persone risultate positive nelle ultime 24 ore, contro le quasi 5mila di martedì. Un numero che segna il record da maggio scorso. A questi dati si aggiunge quello delle vittime: 37 nell’ultima giornata.

Israele verso il lockdown – Leggero calo dei numeri in Germania, dove i casi sono 1.769. Mentre è nuovo record di contagi in Israele, dove nelle ultime 24 ore il ministero della sanità ha segnalato 6.861 casi a fronte di quasi 60mila test, con un tasso di morbilità di poco meno del 12%. “Stiamo andando verso un completo lockdown a causa della risalita delle infezioni”, ha annunciato il premier Benyamin Netanyahu durante la seduta del Gabinetto di governo convocato per decidere le nuove restrizioni. Sono stati 503 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore Territori Palestinesi per un totale, da inizio pandemia, di 47.117.

Usa – I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno segnalato un aumento di 49.285 casi rispetto a ieri, con il totale che tocca quindi 6.874.982 casi. In giornata ci sono state 813 vittime, 200.275 dall’inizio dell’epidemia. Gli Usa detengono il più alto numero di vittime nel mondo (circa 70mila in più del Brasile, al secondo posto), nonché una delle cifre peggiori su base pro capite. Nonostante gli Stati Uniti contino meno del 5% della popolazione mondiale, rappresentano circa il 20% delle morti conosciute per il virus. Il paese è anche leader mondiale nel numero di casi confermati, arrivati a oltre 6,8 milioni, seguito da India (5,5 milioni) e Brasile (4,5). Per la Johns Hopkins, le vittime globali sarebbero 966,152, mentre i casi di infezioni 31,389,682.

Balcani – Si mantiene alta la curva dei contagi in Montenegro, divenuto nelle ultime settimane uno dei principali focolai di coronavirus nei Balcani. Gli ultimi dati relativi alle 24 ore danno conto di 296 nuovi casi su 749 test effettuati, con altri otto decessi. Il Montenegro, che ha una popolazione di appena 620mila abitanti, lo scorso giugno aveva dichiarato finita l’epidemia dopo un periodo di 28 giorni consecutivi di zero casi e zero decessi, ma è interessato ora da una forte ripresa dei contagi al pari degli altri Paesi della regione.

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