Il reality come riscatto, voglia di levarsi di dosso cliché ed etichette troppo ingombranti per una ragazza di 25 anni che aveva tutto e ha rischiato di perdere ogni cosa per una curva della vita di quelle a gomito. Adua Del Vesco ha il sorriso un po’ appannato e una voglia clamorosa di mordere il presente, dopo un passato intenso ma soffocante: deve la popolarità alle fiction ultra pop di Canale 5 – da L’onore e il rispetto a Furore, stroncate dalla critica ma amate dal pubblico – e soprattutto alla chiacchieratissima storia d’amore con Gabriel Garko. “Ma basta gossip, mi ha solo danneggiato», racconta a FQMagazine poche ore prima di entrare come concorrente al Grande Fratello Vip 5, al via da lunedì 14 settembre. “Cerco la mia rivincita”, spiega pesando le parole e ripercorrendo i due anni di lotta contro l’anoressia.

Provocatoriamente le chiedo: chi glie l’ha fatto fare di andare Gf Vip5?
(ride) Ho voluto fare io il provino ma qualche anno fa non avrei mai pensato di poter vivere un’esperienza così. Lo faccio ora perché è arrivato il momento giusto per mettermi in gioco, mostrare chi sono e cercare il mio riscatto.

Rispetto a cosa?
Al racconto sbagliato che è stato fatto di me. Mi hanno giudicato senza conoscermi, per anni mi hanno etichettato unicamente come “la fidanzata di”.

Invece chi è Rosalinda Cannavò (il suo vero nome, ndr)?
Un’attrice. E soprattutto una ragazza di 25 anni che ha deciso di riprendere in mano la sua vita.

Cosa la spaventa di più del reality?
L’ansia maggiore è per la convivenza con persone che non conosco. Mi preoccupa anche il non sapere cos’accadrà fuori alla mia famiglia e ai miei affetti.

La cosa che la incuriosisce maggiormente?
Il mettermi alla prova lontano dalla mia confort zone.

Conosce gli altri concorrenti?
Solo l’attore Massimiliano Morra, mio malgrado. Siamo stati fidanzati ma non siamo rimasti in buoni rapporti, tanto che quando ho saputo che c’era lui, ho avuto qualche dubbio sulla partecipazione.

Poi ha cambiato idea.
Parliamo del passato, cercherò di valutare che persona è oggi. Diciamo che ha sbagliato tanto nei miei confronti e spero l’abbia capito. Non voglio scendere nei dettagli e onestamente non so se racconterò cos’è successo tra di noi.

Lei non vuole farlo ma gli autori non vedono l’ora di squadernare questo capitolo. Non la preoccupa l’attenzione sul suo passato e sul suo privato?
No, non mi spaventa perché non ho nulla da nascondere. Raccontare di me o aprirmi non è un problema, sennò non avrei accettato di partecipare. Sono serena.

C’è un concorrente che la incuriosisce più di altri?
Myriam Catania, perché la stimo come artista. E Paolo Brosio: ci lega la religione e credo che avremo molto da dirci.

Quando è iniziato il suo percorso di avvicinamento alla fede?
Una settimana dopo la morte di Teodosio Losito (lo sceneggiatore e produttore de Il bello delle donne, ndr), stravolta e in piena anoressia, ho fatto un viaggio a Lourdes: lì è scattato qualcosa, mi sono avvicinata alla fede ed è cominciato un percorso inaspettato.

È riuscita a sciogliere i nodi e a capire le cause che hanno innescato l’anoressia?
Un insieme di fattori, non un motivo unico. Tutto è cominciato intorno ai 18 anni, con i primi provini: essendo formosa, immediatamente hanno cominciato a dirmi che dovevo perdere peso. Ho subìto molte influenze sbagliate, mi sono fidata di gente spietata. Senza accorgermene, ho perso il controllo.

Fino al baratro: è arrivata a pesare 32 chili, sfiorando la morte.
Ero depressa, nemmeno mi accorgevo di ciò che stavo vivendo. Mi ha salvato la mia famiglia, portandomi in una struttura per la riabilitazione, in Sicilia. Senza l’aiuto dei medici non se ne esce.

A chi deve dire grazie?
A me stessa. L’ho detto poche volte nella vita ma se non avessi avuto la forza di volontà, non mi sarei salvata. Non tutti potranno capirlo, ma per me anche la spinta della fede è stata fondamentale per uscire da un tunnel che mi sembrava infinito.

Nel marzo del 2019 svelò per la prima volta a Verissimo cos’aveva vissuto. Cos’ha innescato quel racconto senza filtri?
Sono stata ferma due anni, mi sono ritirata dalle scene perché non volevo lanciare messaggi sbagliati: in quel momento mi sentivo pronta per mostrarmi e raccontare la mia storia. Il senso della mia partecipazione al Gf Vip è anche questo: voglio essere un esempio per tante ragazze e tanti ragazzi – di anoressia maschile si parla troppo poco, ma sono molti gli uomini che soffrono di disturbi alimentari – per far capire che senza il supporto medico non se ne esce e che l’accettazione è il traguardo più grande.

“Mentalmente è un percorso lungo”, ha detto. Oggi che momento vive?
Una stagione in cui ho imparato ad amarmi e ad accettarmi. Però non è semplice. Quando entri in un circolo vizioso, è una continua lotta con te stessa, anche se oggi la so gestire: quando mi sento giù, mi guardo allo specchio e mi dico “sei bellissima”. Non mi peso più, sono una taglia 42 e sto bene così.

Chi ha intuito le prime avvisaglie del suo malessere?
Prima di tutti Teodosio Losito. Gli bastava uno sguardo per capirmi. Per me è stato un maestro di vita, per molto tempo è stato un padre, un fratello, un amico. Mi manca molto.

Cosa le ha insegnato?
A essere meno ingenua e più astuta. E a dosare l’impulsività.

“Per un periodo mi sono sentita in colpa per non aver capito la sua sofferenza e per non averlo aiutato”, ha raccontato. Losito si è suicidato l’8 gennaio 2019.
Io l’ho scoperto il giorno dopo, alle 7 del mattino, con un messaggio che mi mandò un amico. Non capivo bene cosa fosse successo, così chiamai Teo al cellulare: mi ha risposto Alberto Tarallo, il suo compagno, e a quel punto capii tutto. Ho preso il primo volo dalla Sicilia per Roma, nonostante fossi in piena anoressia… (si ferma per qualche secondo, ndr). Non volevo crederci…finché non l’ho visto. Ancora oggi non accetto la perdita, lo nego a me stessa: per me è come se fosse Teo fosse in un’altra città, magari all’estero. Ha rappresentato tanto, è stata la persona che mi ha capito prima di tutti e ha creduto nel mio talento.

In pochi sanno che qualche giorno prima di morire, Losito mandò alle persone più care un messaggio con la canzone ‘Sei sei sei’, che le fece incidere.
Dopo la morte della madre, venne da me e mi chiese di incidere quella canzone che le aveva dedicato. Sapeva che amavo cantare, pur non avendo mai studiato canto. Con quel brano mi ha regalato la cosa più preziosa: una parte di lui.

Che rapporti ha con il mondo della Ares, la ex casa di produzione di Losito e Tarallo?Nessun rapporto. Ho chiuso per mia volontà.

Non sente nemmeno Tarallo?
No, nessuno.

Delle fiction di Canale 5, qual è quella cui è più legata?’
Non è stato mio figlio’ è quella che ho amato di più. E anche Il bello delle donne…alcuni anni dopo, in cui interpretavo una ragazza malata di cancro: è stato un ruolo tosto.

Tanto successo di ascolti – anche se con diversi flop nelle ultime stagioni – e altrettante critiche. Ci rimaneva male?
Le critiche le accetto, non ho mai preteso di piacere a tutti. L’importante era piacere a una parte di telespettatori: era un genere di fiction preciso che parlava a un pubblico preciso. Le posso assicurare che, soprattutto al sud, ancora oggi siamo amati e ricordati: sa in quanti ancora mi scrivono e mi chiedono quando torniamo?

Lei davvero è così impermeabile alle critiche come sembra?
Rispetto a quelle lavorative, ho imparato presto a distinguere quelle utili da quelle pretestuose. Rispetto a quelle sulla mia persona sì, ci restavo male. Oggi sono più corazzata.

Il gossip l’ha più aiutata o danneggiata?
Mi ha danneggiato, mi ha fatto stare male. Infatti oggi sono riservatissima, non parlo mai del mio compagno, cerco di tutelarmi.

La sua storia con Gabriel Garko è durata tre anni, fino al 2018. Viverla sempre sotto i riflettori cos’ha significato?
Mi ha condizionato, spesso sono stata male perché non avevo gli strumenti per capire alcune dinamiche mediatiche. A vent’anni ero una ragazzina e beccarsi gli insulti o sentirsi giudicata per la propria vita privata da dei perfetti sconosciuti, a tratti è stato devastante.

Le continue allusioni sulla sessualità del suo ex, oggi che effetto le fanno?
Mi dispiace vederlo bersagliato da tutti, dai fotografi e dagli haters. Anche oggi abbiamo un rapporto bellissimo e di grande complicità e mi fa male per lui pensare che non abbia la possibilità di vivere in piena libertà la sua vita privata. Non se lo merita, perché Gabriel è una persona straordinaria. La sua vita è privata ed è giusto che possa fare ciò che gli pare.

E lei si sente libera di vivere la sua vita?
Sì. Ho ripreso il controllo. E ho imparato a diffidare delle persone e a essere più furba.

Il suo sogno professionale?
Il mio sogno è sempre stato il cinema e spero nella grande occasione. Nel 2018 ho avuto la fortuna di lavorare con Paolo Sorrentino in Loro, dove ho interpretato una giovane Veronica Lario.

Com’è stato lavorare con un premio Oscar?
Sono state poche pose ma emozionanti e traumatizzanti. Al provino è stato duro con me, forse perché voleva mettermi alla prova, sul set invece è stato straordinario. Mi ha persino ringraziato ma sono io che devo ringraziare lui.

Sconta sempre il pregiudizio rispetto all’aver interpretato tante fiction nazional-popolari?
Il pregiudizio c’è, spesso non ti considerano, anche se in faccia non mi hanno mai detto nulla. Ma per me non è affatto sminuente averle girate.

Il regista con cui vorrebbe lavorare?
Giuseppe Tornatore.

Lei ce l’ha un piano b nella vita?
Sì, l’insegnamento. Infatti sto studiando teologia all’università. La fede mi è stata di grande aiuto e ho deciso di approfondire questi temi. Sono al secondo anno e posso dire che è una delle cose più sagge che abbia fatto finora.

È una secchiona?
Tendo a impegnarmi al massimo in tutto ciò che faccio e ho tutti 30. Ma più che i voti, m’interessa il percorso di arricchimento culturale e mentale. E intanto già penso alla seconda laurea: vorrei studiare filosofia.

Con il GF Vip invece cosa vuole dimostrare a se stessa?
Non voglio dimostrare nulla, piuttosto voglio ricordare al pubblico che si è dimenticato di me che ci sono e che sono pronta a tornare a recitare.

L’ultimo messaggio via Whatsapp a chi lo manderà?
Alla mia famiglia e al mio ragazzo.

Che augurio si farà mentre varcherà la porta rossa?
Di giocare senza schemi, senza farmi condizionare da nessuno. Oggi sono più forte e conoscere me stessa è un esercizio che non mi spaventa.

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