“Siamo il primo comune al mondo a fare i test sierologici gratuiti a tutti i cittadini”. Dopo aver promosso uno screening di massa durante il lockdown suscitando i malumori della Regione e di alcuni onorevoli leghisti, il sindaco di Robbio, in provincia di Pavia, Roberto Francese ha lanciato una campagna di test sierologici rapidi per tutti i seimila abitanti alla vigilia del ritorno a scuola. Sabato in 4500 si sono sottoposti volontariamente al test “pungidito” donato dall’azienda Technogenetics, la stessa, per intenderci, che si era scontrata contro la Regione Lombardia dopo l’affidamento diretto alla DiaSorin per la fornitura dei test. In tutto 40 persone sono risultate positive alle Igg e 3 alle IgM, fanno sapere.

“La cosa migliore sarebbe stata far fare il tampone a tutti i bambini lunedì mattina, ma non si può per problemi di costi”, spiega il sindaco, al Fatto.it, mentre saluta alcune delle madri che hanno portato con sé i figli. “Vanno bene i test agli insegnanti, ma ci sono anche i bambini in classe e sappiamo che possono trasmettere il virus così per senso civico ho fatto fare il test a mia figlia”, racconta una signora mentre aspetta l’esito. Ci vogliono quindici minuti per avere il responso. In caso di negatività si viene mandati a casa, in caso di positività si attiva il percorso con le Ats che prevede isolamento e tampone. “Abbiamo scritto ad Ats per capire come comportarci, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta dunque ci atteniamo ai protocolli”, precisa il sindaco che già ad aprile si era scontrato con i vertici della Regione Lombardia, proprio per l’affidamento alla DiaSorin dell’esclusività sui test attraverso il metodo degli anticorpi. Una scelta che aveva dato il via ad una battaglia legale ancora in corso. “Negli scorsi mesi ci siamo sentiti ostacolati da più fronti – conclude il sindaco – e ancora oggi stiamo facendo quello che dovrebbe fare il Ministero della Salute o l’Assessorato regionale alla sanità. Bisogna fare qualcosa davvero e non rimanere con le mani in tasca sperando che vada tutto bene perché abbiamo già visto che bene non va se non si fa nulla”.

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