Il punto di partenza è che “la durata della quarantena è una valutazione prioritariamente rimessa agli esperti del Comitato tecnico scientifico”, ma si potrebbe ipotizzare di accorciarla “di qualche giorno” per tornare alle attività “dopo un tampone“. A margine del vertice Med-7 ad Ajaccio, il premier Giuseppe Conte dice la sua sull’eventuale riduzione dei tempi della quarantena da Covid-19 di cui si sta discutendo in questi giorni.

In Francia il periodo di isolamento a casa è già stato dimezzato nonostante l’impennata dei contagi, ma l’Oms ha ribadito che per ora si continua “a raccomandare una quarantena di 14 giorni per le persone che sono entrate in contatto con casi di Covid-19“. Anche Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, precisa che “la maggior parte delle persone si ammala dopo 5/6 giorni dal contatto con la persona infetta, quindi dal punto di vista scientifico ci può stare, ma non è a rischio zero“.

È per questo che il presidente del Consiglio intende rimettere la decisione finale agli scienziati. “La durata della quarantena è una valutazione prioritariamente rimessa agli esperti del Cts” e deve avere “il conforto delle valutazioni scientifiche”. Anche se, aggiunge, bisogna tenere conto che c’è un dibattito internazionale” sul tema. È della stessa idea il ministro della Salute Roberto Speranza, secondo cui “è necessario un approfondimento”. La questione approderà sul tavolo del Comitato italiano martedì prossimo. Una delle opzioni sul tavolo è quella di trovare un compromesso, ad esempio accorciando la quarantena obbligatoria da 14 a 10 giorni.

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