L’Europa trema con l’aumento dei contagi e arrivano nuove misure. Hanno superato la soglia dei 22 milioni i casi di coronavirus nel mondo e 780mila morti dall’inizio della pandemia. Cifre destinate a continuare a salire, con il virus che ancora galoppa in Stati Uniti e Brasile, riprende forza in alcune aree dell’Asia e si abbatte appunto con una crescente seconda ondata sull’Europa in vacanza. Francia, Spagna, Germania, Croazia in primis, ma il trend di contagi nel Vecchio Continente, registrato anche nei giorni, scorsi è in salita anche in Italia.

La Germania ha fatto registrare un altro primato negativo, mentre si trova nel bel mezzo della seconda ondata di coronavirus. Il numero dei contagi continua a crescere e nelle ultime 24 ore, secondo l’Istituto Robert Koch, ne sono stati registrati 1.510: un dato mai così alto da più di tre mesi e che porta il totale dall’inizio della pandemia a 226.914. Per trovare un bollettino peggiore si deve tornare indietro al 1 maggio, quando le infezioni accertate erano state 1.639. Grave anche la situazione in Spagna, dove i contagi giornalieri sono addirittura 3.715, con 127 nuove vittime. Madrid è la comunità autonoma più colpita con 1.535 nuovi infetti, seguita da Paesi Baschi (+472), e Aragona (+466). La Francia registra 3.776 nuovi casi nelle ultime 24 ore, segnando il record di contagi dalla fine del lockdown come riferisce il comunicato della Direzione generale della Salute, citato dai media francesi. Si contano inoltre 17 nuovi decessi che portano il totale della vittime a 30.468. Il Paese più colpito dei Balcani, la Romania, ha fatto di nuovo registrare un numero di contagi alto, con 1.409 nuovi malati e 32 decessi. Record di infezioni anche in Croazia, uno dei Paesi che più preoccupa gli altri Stati Ue perché meta turistica di molti cittadini del Vecchio Continente: con 219 casi su 1.653 test effettuati nelle ultime 24 ore si è registrato il nuovo record giornaliero dall’inizio dell’epidemia. In Francia, anch’essa in piena seconda ondata, Tolosa diventa la prima grande città del Paese dove indossare la mascherina all’aperto sarà obbligatorio in tutto il territorio comunale da venerdì. In Grecia, dove i nuovi casi si aggirano intorno ai 200 al giorno, è ormai obbligatoria a Mykonos e nella penisola Calcidica, mentre il Regno Unito registra altri 812 casi (e 16 morti), in lieve calo rispetto ai 1.089 di martedì.

In un quadro in cui viaggi e spostamenti rischiano di mettere a repentaglio gli sforzi fatti dagli europei in lockdown, risalgono i muri sanitari alle frontiere con controlli e quarantene. L’ultima a decidere per la linea dura è la Finlandia, che intende “preservare la situazione relativamente buona” sul fronte dei contagi (7.805 casi e 304 morti, secondo la Johns Hopkins University): il governo ha quindi deciso di imporre dal 24 agosto una quarantena ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte degli altri Paesi Ue. Restano escluse le persone in arrivo da Italia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Lituania, dove il tasso di contagio negli ultimi 14 giorni viene considerato basso. “Èla politica più severa dell’Ue per i controlli ai confini”, si spiega a Helsinki. Anche la Norvegia ha deciso di aggiungere Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Austria e alcune regioni della Svezia e della Danimarca alla lista dei Paesi in cui i viaggi “non essenziali” sono sconsigliati: la lista comprendeva già Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera e Polonia con obbligo di quarantena di 10 giorni per i viaggiatori in arrivo.

L’Iran ha annunciato di aver superato quota 20mila morti, con 153 decessi nelle ultime 24 ore e 2.444 nuovi casi: cifre difficili da verificare nel Paese degli Ayatollah. Mentre anche la Corea del Sud segna un nuovo massimo dall’8 marzo con 297 nuovi contagi. Secondo i dati diffusi dal Korea Centers for Disease Control and Prevention, è da una settimana che le infezioni si attestano a tre cifre a causa del focolaio delle chiese di Seul, da oggi ufficialmente chiuse. Intanto mentre anche il Papa auspica un vaccino contro il Covid 19 universale e disponibile per tutti, il premier australiano Scott Morrison vuole renderlo obbligatorio, suscitando le critiche dei no-vax. A meno di controindicazioni mediche, sostiene Morrison, la posta in gioco è troppo grande per lasciare la decisione ai singoli: “Parliamo di una pandemia che ha distrutto l’economica mondiale e provocato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo”. L’India ha registrato altri 56.565 nuovi casi in 24 ore, portando il totale dei contagiati a oltre 2,8 milioni dall’inizio della pandemia. Le vittime sono 58.849, inclusi gli 834 decessi nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il Guardian, sottolineando che l’India è il terzo Paese più colpito dal virus al mondo, dopo Stati Uniti e Brasile, e il quarto per numero di vittime dopo Usa, Brasile e Messico

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