Avevano trascorso la serata all’Alpe Chastlar, a guardare le stelle da uno dei punti più panoramici dell’alta Valle Grana, a Castelmagno, 1500 metri d’altitudine in provincia di Cuneo. Poi sono risaliti sul fuoristrada, un Land Rover Defender 130 – in nove su un mezzo omologato per sei – e, poco dopo la mezzanotte, il 24enne che era alla guida ha perso il controllo del mezzo in discesa, è uscito di strada ed è precipitato in una scarpata, con un volo di 200 metri. L’auto si è ribaltata diverse volte e gli occupanti sono stati tutti sbalzati fuori dall’abitacolo: per il conducente e altri quattro ragazzi tra i 17 e i 14 anni non c’è stato nulla da fare, sono morti sul colpo. Altri quattro giovani invece sono rimasti feriti, due in gravi condizioni.

La Procura di Cuneo ha aperto un fascicolo: “Si indaga per scoprire le cause dell’incidente nonché eventuali responsabilità”, spiega il procuratore aggiunto Gabriella Viglione. “Quando le loro condizioni lo consentiranno – aggiunge – ascolteremo i ragazzi feriti per capire cosa sia accaduto”. Tra le ipotesi al vaglio dei magistrati anche quella che “un animale – spiega – abbia tagliato la strada al fuoristrada, facendolo sbandare e finire nel burrone”. Disposta anche l’autopsia sul 24enne alla guida.

Alla guida c’era un 24enne di Savigliano, Marco Appendino. Le altre vittime sono i fratelli Elia e Nicolò Martini, di 14 e 17 anni, di San Sebastiano di Fossano, Camilla Bessone (16) e Samuele Gribaudo (14), di San Benigno di Cuneo. Tra i feriti le condizioni più gravi sono quelle di un altro 24enne, sempre di Savigliano, ricoverato al Cto di Torino in prognosi riservata per un trauma vertebrale. Sveglio e cosciente, dovrà essere operato per stabilizzare della colonna. Due ragazze, entrambe di 17 anni, sono già state dimesse. I carabinieri stanno ascoltando i superstiti per ricostruire la dinamica dell’incidente.

“In una notte abbiamo perso il 50% dei giovani del nostro comune – commenta il sindaco di Castelmagno, 54 abitanti, Alberto Bianco – Quindici giorni fa avevamo fatto una bella foto, c’erano tutti gli abitanti di questa frazione: è agghiacciante vederla, si può dire che è tagliata in due”. Ancora non si conoscono le cause dell’incidente: sul posto sono arrivati subito i vigili del fuoco con i carabinieri, il 118 e gli uomini del soccorso alpino. Le giovani vittime sono tutte della provincia di Cuneo e si trovavano in vacanza con le famiglie in borgata Chiotti. Secondo quanto ricostruito, i ragazzi si erano trovati in piazza e avevano deciso di trascorrere la serata insieme ad ammirare lo spettacolo del cielo stellato ai piedi dei monti Crosetta e Tibert. Così sono saliti in 9 a bordo di un fuoristrada omologato per sei persone.

Al ritorno, lungo la strada sterrata del rifugio Maraman, il conducente del Defender, forse per una manovra sbagliata o per una distrazione, è uscito di strada finendo nel precipizio. La strada è in montagna e molto pericolosa, senza illuminazione né guard-rail. A dare l’allarme sono stati alcuni ragazzi che viaggiavano subito dietro di loro: hanno visto il fuoristrada precipitare lungo il pendio e hanno chiamato i soccorsi. “È stato un intervento tragico – racconta Vincenzo Bennardo, comandante dei vigili del fuoco di Cuneo – sia dal punto di vista dello scenario che ci siamo trovati di fronte che della giovane età delle vittime. Avevamo notizie frammentarie e confuse, sapevamo soltanto di un’auto fuori strada – spiega Bennardo – Quando le nostre squadre sono arrivate sul posto, purtroppo, per cinque di loro non c’era più nulla da fare”. Il fuoristrada su cui viaggiavano è già stato rimosso e posto sotto sequestro, e nelle prossime ore sarà condotta la perizia.

Secondo il sindaco Bianco l’incidente è avvenuto “non perché hanno bevuto, ma per una distrazione” su strade che, assicura, i ragazzi conoscevano molto bene.”Me ne assumo le colpe indirettamente perché io rappresento lo Stato: mi sento responsabile, ma anche impotente”. Dice, spiegando che nel suo comune ci sono 25-30 chilometri di strade da tenere in ordine “con pochissimi trasferimenti dallo Stato e mi rendo conto diverse volte la segnaletica è carente. Bastava un cartello che segnalasse la curva e forse non sarebbe successo. Se fossi ricco, metterei cartelli di tasca mia, ma sono un insegnante, faccio il sindaco gratuitamente così come lo fanno l’assessore e i consiglieri”. Anche il sindaco di Cuneo Federico Borgna ha rivolto un pensiero alle famiglie: “Una tragedia che ha colpito profondamente tutti noi, ci stringiamo in un ideale abbraccio”.

Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente sarà necessario attendere l’esito delle indagini e le testimonianze dei sopravvissuti, ascoltati in queste ore dai carabinieri. Alcuni familiari, sempre secondo quanto si apprende, sono arrivati sul luogo dell’incidente dopo pochi minuti. Le vittime si trovano ora nella camera mortuaria del cimitero di Cuneo, dove molti amici e compagni di scuola sono arrivati per porgere l’ultimo saluto. In segno di lutto, il Festival Occit’Amo ha sospeso le attività previste per la settimana di Ferragosto: “La musica non si può accendere, nessuno degli artisti che da sempre popolano l’agosto in quota se la sente di salire sul palco”.

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