“Ringrazio anche venti figli di papà di sinistra che se vogliono gli immigrati se li ospitino a casa loro”, così Matteo Salvini, che ha voluto lanciare da Ventimiglia il suo tour per le elezioni regionali in Liguria, dal palco ha risposto ai contestatori che l’hanno accolto nella città di frontiera con fischi e ripetuti inviti ad andare “a lavorare”. “Sfigatelli e figli di papà che fanno i buoni con i soldi degli altri. Avete perso“, ha aggiunto l’ex ministro dell’interno. Sotto al palco del leader della Lega un centinaio di sostenitori, circondati da altrettanti contestatori pacifici, controllati a vista dalla polizia. Sul palco con Salvini anche il sindaco Gaetano Scullino ed Edoardo Rixi, uomo della Lega in Liguria già interdetto ai pubblici uffici e condannato a tre anni e cinque mesi per peculato e falso dal Tribunale di Genova nel processo di primo grado sulle Spese Pazze.
A guidare la contestazione le “Sardine Ponentine” e gli attivisti di Progetto20k, presenti dal 2015 sul territorio di frontiera, che fanno proprio quello che Salvini ha chiesto loro, e cioè “portarsi a casa propria” i migranti, vista l’assenza di strutture di accoglienza sul territorio. Dal canto loro i contestatori hanno provato a esporre le loro ragioni a margine del comizio leghista: “Salvini è un provocatore, non si era mai fatto vedere sul territorio di frontiera quando era al Governo e la situazione era esattamente la stessa che c’è ora – scrivono gli attivisti – con migranti respinti dalla Francia a causa del regolamento di Dublino votato dal Governo Berlusconi di cui la Lega faceva parte. Un regolamento che si sarebbe potuto superare risolvendo la situazione, se non fosse che la stessa Lega in Europa si è opposta assieme ai paesi dell’’asse sovranista’ che sostengono debba essere l’Italia a gestire l’arrivo dei richiedenti asilo”.
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