Non si arresta il flusso di persone in arrivo a Lampedusa. Due approdi direttamente sulla terraferma, durante la notte, con un totale di 20 tunisini e un barchino – con una dozzina di migranti – giunto in porto poco fa. I gruppi, dopo i primi controlli sanitari, sono stati trasferiti all’hotspot dell’isola dove stanotte sono rimasti in 780. Dalla struttura d’accoglienza di contrada Imbriacola sono pronti a partire 100 migranti: verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle (Agrigento). All’hotspot, dopo i tre nuovi sbarchi, resteranno in 712. “In poco meno di due settimane sono arrivati sull’isola di Lampedusa oltre 5.500 migranti in 250 sbarchi, molti dei quali di piccolissime entità. Ormai è una vera e propria emergenza – dice all’Adnkronos il sindaco dell’isola Salvatore Martello – L’ultima imbarcazione, molto piccola – spiega Martello – è arrivata poco dopo le nove di stamattina con una dozzina di persone a bordo”. Intanto è attesa entro lunedì sera a Lampedusa la nave quarantena inviata dal Governo, che dovrebbe ospitare a bordo i migranti che arrivano. Come conferma il primo cittadino. “Stasera arriva a Porto Empedocle – dice – ed entro domani sera è attesa a Lampedusa”.

La nave quarantena va bene ma non risolve il problema. La mia non è una critica al Ministero dell’Interno che sta facendo grandi sforzi che sono sotto gli occhi di tutti. Ma il mio vuole essere uno stimolo al Governo ad ascoltare di più i territori” dice all’Adnkronos il sindaco di Pozzallo (Ragusa) Roberto Ammatuna. Attualmente sono 239 gli ospiti nell’hotspot di Pozzallo, di cui 20 positivi al Covid 19 e sistemati in due mende all’interno della struttura, divisi dagli altri. “Oggi la situazione è tranquilla – dice Ammatuna – aspettiamo tra stasera e domani mattina la prima nave quarantena. Noi siamo diventati un porto di transito. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni”. Poi sottolinea che il “Viminale ha svolto una funziona importante, però la questione dell’immigrazione è stata sottovalutata dal governo italiano – dice – il problema deve coinvolgere più ministeri. Il problema non si risolve con la nave”. E ricorda: “Non può essere demandato tutto ai territori, servono protocolli clinici. Ripeto, le mie non sono critiche, io chiedo di ascoltarci di più”.

Intanto 28 migranti si sono allontanati la notte scorsa dall’ex azienda agricola ‘Don Pietro’ di contrada Cifali tra Ragusa e Comiso dove erano ospitati. In 118 erano stati trasferiti lì da Pozzallo dopo essere arrivati con la nave della Guardia di Finanza che li aveva presi a Porto Empedocle. Le forze dell’ordine hanno provato ai impedire che i migranti lasciassero la struttura e durante la fuga un carabiniere è rimasto ferito. Nel corso della notte, 18 migranti trasferiti a Latina lo scorso 28 luglio e ospitati nel centro di accoglienza di Cori (Latina), tutti già sottoposti al tampone e risultati negativi al Covid, si sono allontanati dalla struttura, dove stavano proseguendo il periodo di sorveglianza fiduciaria. Di questi, 13 migranti sono stati rintracciati dalla polizia, molti dei quali hanno tentato di salire sui treni diretti a Roma. Proseguono le ricerche degli altri.

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