Non ci sono solo i sondaggi a soffiare a favore. Non ci sono solo i commenti del premio Nobel Paul Krugman sul New York Times e del Times di Londra che ha intitolato un suo fondo “Quando non sei a Roma, fai comunque come i romani: mettiti la mascherina”, parafrasando un vecchio motto di Sant’Agostino. Ora anche El Paìs, il principale giornale progressista spagnolo, sembra promuovere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il titolo del ritratto del corrispondente dall’Italia Daniel Verdù lo definisce il “figlio dell’emergenza”, a sottolineare che nella crisi sanitaria ed economica per effetto del coronavirus il capo del governo italiano è emerso come leader. L’editoriale è in prima pagina di Ideas, inserto di approfondiemento del giornale madrileno: inizia ricordando quando al Parlamento Europeo il leader dei liberaldemocratici Guy Verhofstadt chiese provocatoriamente a Conte: “Fino a quando sarà il burattino di Di Maio e Salvini?” e finisce con la foto del presidente italiano che fa il gesto della vittoria al termine del Consiglio europeo che ha approvato il Recovery Fund.

Conte, scrive Verdù, “un avvocato senza nessuna esperienza politica prima di mettere piede a Palazzo Chigi, ha superato turbolenze che la maggior parte dei precedenti presidenti del Consiglio non affrontarono durante i 66 governi italiani da quando fu fondata la Repubblica nel 1946. Ha presieduto due governi ideologicamente agli antipodi, ha resistito alla pressione di due vicepresidenti con più potere di lui, è sopravvissuto al tentativo di rovesciarlo in piena estate (nel 2019, ndr), ha superato anche umiliazioni in Europa e alla fine è cresciuto durante la peggiore crisi sanitaria e economica della storia recente del Paese”. La metafora è quella di una nave in tempesta: “Conte, il quinto primo ministro non candidato alle elezioni, si è legato all’albero della barca e ha attraversato la tormenta. La speranza di vita di chi occupa il suo incarico in Italia è intorno ai 14 mesi. Lui ad oggi è arrivato a 26. E se riuscirà a superare il maremoto che arriverà in autunno – caduta del Pil fino al 13 per cento e elezioni in sei Regioni – potrebbe essere l’unico che conclude la legislatura dopo Silvio Berlusconi. Nessuno avrebbe dato un euro due anni fa. Un tempo nel quale Conte ha imparato a cavalcare uno stato d’emergenza permanente”.

Il Paìs ricorda che Conte inizialmente fu scelto perché a M5s e Lega serviva qualcuno di “grigio, inconsistente e sconosciuto che accettasse di ricevere ordini”, ma proprio Salvini “scoprì davanti a tutta Italia che avevano sottostimato il personaggio”. Nell’articolo parla un ministro del Pd, in forma anonima che sottolinea che Conte “studia, arriva sempre dopo aver letto tutti i documenti, è migliorato molto. Sa ascoltare e non ha pregiudizi. Può cambiare idea senza problemi se è verificata nel merito. Per questo i nostri consigli dei ministri sono spesso così lunghi. Quelli di Berlusconi potevano durare pochi minuti”.

Il consenso da una parte, il riconoscimento da parte dei leader europei del suo ruolo nel vertice di Bruxelles che ha portato all’accordo. “L’esperienza come avvocato societario, specialista in arbitrati, lo ha aiutato a costruire la sua figura da mediatore – scrive El Paìs facendo parlare varie fonti, dentro e fuori dal suo staff – ‘Ha applicato il suo lavoro al governo. Prima lo faceva con i clienti, ora lo applica ai partiti come Pd e Lega, ai rivali in Europa come Mark Rutte. Studia molto bene i documenti, non trascura il diavolo che si nasconde nei dettagli’. Nelle trattative del Consiglio europeo, ha fermato molte volte i tecnici di Rutte che provavano a introdurre sfumature diverse nel testo. E’ capace di discutere per un’ora e mezzo per cambiare una sola parola come “decisivo” o “complessivo“, che trasforma il senso dell’accordo“. Conte, aggiunge il giornale spagnolo, “ha imparato che la notte è un alleato per vincere a un tavolo, così come ha fatto Angela Merkel per anni: ‘Ha una resistenza e capacità di lavoro non comune e in queste ore resta lucido. Sa che così può scombussolare gli avversari“.

Adesso che Salvini non è più al governo e che Conte “ha rotto i legami con il M5s e si è allontanato enormemente da Di Maio”, il premier “non accetta più ordini dai dirigenti” del Movimento: “preferisce giocare da libero. E i vantaggi sono evidenti”. “La popolarità in ascesa” e “il capitale accumulato” sono “tentatori“, analizza Verdù. L’autunno “marcherà a fuoco il suo futuro”, dopo il successo europeo che ha finito per “affondare le opposizioni“, servirà ora “disegnare un piano per usare 80 milioni a fondo perduto e 120 in prestiti. Perché l’emergenza prima o poi passa”.

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