Si mettono a pancia in giù o in piedi sul tetto dell’auto in movimento, si aggrappano con le mani ai finestrini e resistono. Mentre la vettura è in movimento. Si chiama “surf” ma si fa di notte, dopo discoteca e bagordi, per le strade deserte di Roma o di altre città, ormai quasi del tutto deserte. Questa folle moda arriva dagli Stati Uniti (dove sono diversi anni che è ‘in voga’ e ha già fatto vittime) e come quasi sempre quando si tratta di cose pericolose e senza senso, ha preso piede in tutto il mondo. In un video caricato sulla pagina Instagram Welcome to favelas si vede una scena del genere per la strade della Capitale. In questo caso il ragazzo cerca di stare in piedi. L’incredulità di chi sta facendo il video, cioè un altro automobilista di passaggio, è esattamente quella di chi guarda. E di video ce ne sono molti su Youtube, anche perché c’è in ballo una sfida la #carsurfingchallenge. Ed è una gara che negli Usa va avanti da anni: le vittime non sono servite a fermarla e anzi, si è diffusa ovunque.

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