È in isolamento da due settimane, dopo essere stato trovato positivo lo scorso 7 luglio. Ma il presidente del Brasile Jair Bolsonaro ci resterà ancora, perché dopo essersi sottoposto il 21 luglio a un altro tampone risulta ancora positivo al coronavirus. Un esito inaspettato, che lo costringe a cancellare il viaggio che aveva in programma venerdì nel Piauì, uno degli Stati del nord-est, e a restare in quarantena nella sua residenza. A marzo Bolsonaro aveva effettuato tre test, poi risultati tutti negativi, dopo essere tornato da un viaggio in Florida, in cui 23 membri della sua comitiva sono invece risultati positivi. Due giorni fa, anche il neo ministro della Pubblica Istruzione, Milton Ribeiro, e quello della Cittadinanza, Onyx Lorenzoni, avevano annunciato di essere stati infettati.

Guardando al resto del mondo, il Belgio registra un aumento significativo dei casi e deve “agire in fretta” per evitare nuove misure di confinamento, ha messo in guardia oggi il Centro nazionale di risposta alla crisi pandemica. Le nuove infezioni registrate tra il 12 e il 18 luglio sono aumentate dell’89%, con una media di 184 casi diagnosticati ogni giorno, contro i 98 della settimana precedente.

l’Australia ha registrato un record di 501 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, quasi quattro mesi dopo il picco della pandemia nel Paese: oltre il 96% dei casi si segnalano nello Stato di Victoria, dove le autorità sono alle prese da giorni con un grosso focolaio a Melbourne. Allarme anche in Corea del Sud, dove 63 nuovi casi allontanano gli scenari dei giorni scorsi, dove la situazione sembrava sotto controllo. Nel giorno in cui gli Stati Uniti superano le mille vittime, a preoccupare è anche l’avanzata delle infezioni in Messico, dove i contagi ufficiali sono più di 350mila e i morti oltre 40mila. A essere testati, però, sono soltanto i malati con sintomi forti: dunque, i numeri reali sono certamente molto più alti. Anche in Israele continuano a crescere i casi, malgrado diverse restrizioni imposte dal governo nelle ultime due settimane.

Australia – Il picco precedente in Australia, di 459 casi, era stato registrato il 28 marzo scorso e nelle settimane successive le autorità avevano cominciato ad allentare le rigide restrizioni imposte per combattere la pandemia. Il premier di Victoria, Daniel Andrews, ha reso noto che nelle ultime 24 ore nello Stato sono stati registrati due ulteriori decessi e 484 nuovi casi di coronavirus, un dato quest’ultimo che porta il numero dei contagi attivi a oltre 3.400. Secondo il conteggio della Johns Hopkins University, l’Australia conta ad oggi 12.894 casi del virus, inclusi 128 morti.

Corea del Sud – I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno riferito che almeno 36 provengono dall’area metropolitana di Seul, dove vive circa la metà dei 51 milioni di abitanti. Le cifre ufficiali parlano di 13.879 contagi confermati, di cui 297 decessi. Lunedì il paese aveva registrato quattro trasmissioni locali, il dato più basso in due mesi, spingendo il presidente Moon Jae-in a dichiarare su Twitter che la nazione aveva vinto la sua battaglia contro il Covid-19. Non è noto se siano incluse le infezioni scoperte in un’unità dell’esercito a Pocheon, a nord della capitale, dove almeno 13 militari sono risultati positivi. Il centro ha riferito che 29 nuovi casi riguardano trasmissioni locali, 34 sono legati ad arrivi internazionali. Il governo prevede inoltre di inviare due aerei militari in Iraq per evacuare circa 300 operai edili sudcoreani.

Messico – Ha superato i 40mila morti e registrato livelli quasi record di nuovi contagi. Il dipartimento della Sanità ha riferito che i decessi per Covid-19 sono aumentati di 915, per raggiungere la cifra di 40.400, il quarto totale più alto dietro il Regno Unito a 45.507. Il numero di casi confermati è aumentato di 6.859 a 356.386, e il Paese ora rivaleggia con il Perù per il sesto numero più alto di infezioni. Ieri il Paese aveva condotto poco più di 820mila test, circa un test ogni 160 abitanti. Nelle ultime settimane, il 47% di tutti i test è tornato positivo, suggerendo che il Messico stia testando principalmente solo le persone con sintomi forti. Le autorità sanitarie hanno indicato che nel Paese sono rimasti solo circa 170mila test, ma ha lasciato aperta la possibilità di acquisirne di più.

Russia – Sono 5.862 i nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagi nel Paese dall’inizio dell’epidemia sale così a 789.190. I morti a causa del virus Sars-Cov-2 sono in tutto 12.745, di cui 165 deceduti nel corso dell’ultima giornata. I guariti sono 9.669 nelle ultime 24 ore e 572.053 in totale.

Israele – Secondo dati divulgati dal ministero della sanità, i contagi sono stati ieri 1977. Di conseguenza il numero dei casi positivi dall’inizio della pandemia è salito a 54.663. Le persone infette sono oggi 31.313, di cui 663 ricoverate in ospedali mentre altre 30.650 sono in isolamento nelle proprie abitazioni o in appositi alberghi. I decessi sono stati 430. Il ministero della sanità precisa inoltre che nei test condotti ieri, la percentuale delle persone infette è stata del 7,7 per cento. Negli ultimi giorni le località più colpite dalla pandemia restano Gerusalemme, Tel Aviv e le cittadine ortodosse di Bnei Brak, Betar Illit e Beit Shemesh.

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