Nella settimana dal 6 al 12 luglio si è registrato un lieve aumento dei contagi nel Paese. Lo dice il monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di sanità (Iss) che, comunque, precisa che il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione rimane “a bassa criticità”, con l’indice di contagio Rt che però va appena sopra la soglia di 1.

“Il numero dei casi rispetto alla scorsa settimana è più o meno stabile – ha detto il capo dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel videomessaggio di commento ai dati – L’Rt è 1,01, con intervalli di confidenza che vanno da poco sopra a poco sotto l’unità. Questo è dovuto alla presenza di focolai di dimensioni più o meno rilevanti, spesso dovuti a casi importati dall’estero. Ne consegue la necessità di continuare con comportamenti ispirati alla prudenza. La sanità pubblica deve intervenire prontamente per intercettarli e contenerli rapidamente“.

In particolare, sono sei le Regioni nelle quali l’Rt è risultato superiore a 1 negli ultimi 14 giorni, sono quelle dove si sono verificati i recenti focolai di Covid-19. Anche nel report si raccomanda quindi di “mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni e province autonome”, nonostante i risultati dell’ultimo report “indichino che la trasmissione nel nostro Paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane. Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità, con un’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 29 giugno-12 luglio) di 4,6 per 100mila abitanti (in lieve aumento)”. Per questo “rimane fondamentale mantenere una elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”, concludono gli esperti.

Non sono solo i singoli focolai a dover essere monitorati, ma anche “alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Questo evidenzia come ancora l’epidemia in Italia non sia conclusa”.

Ministero e Iss rassicurano dicendo che “la situazione è complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.

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