Mentre a Bruxelles continuano le trattative sul Recovery fund in vista del prossimo consiglio europeo del 17-18 luglio, il premier Giuseppe Conte è volato in Portogallo per la prima di una serie di tappe per compattare l’asse dei Paesi del Sud. Obiettivo: rafforzare l’alleanza degli Stati che chiedono all’Ue aiuti in linea con quanto proposto dalla commissione Ue (un pacchetto da 750 miliardi di euro) e contrastare il fronte opposto dei cosiddetti “frugali” che invece vorrebbero limitarsi ai prestiti o anche solo prendere altro tempo. “In Ue”, ha dichiarato Conte nel corso della conferenza stampa congiunta con Antonio Costa, “noi non dobbiamo convincere qualcuno che il Portogallo o l’Italia devono avere degli aiuti. Dobbiamo convincere qualcuno che occorre reagire perché questa crisi rischia di distruggere il mercato unico, perché se alcuni Paesi avranno maggiore difficoltà tutti gli altri ne risentiranno”. Una linea sostenuta in tutto e per tutto dall’omologo portoghese che, non solo ha riconosciuto la necessità degli Stati membri di coordinarsi, ma anche chiesto che le decisioni vengano prese in fretta: “Il nostro obiettivo”, ha detto, “è chiudere l’accordo a luglio”. Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti ha quindi smentito che i due leader abbiano invece parlato del Mes, il cosiddetto fondo Salva-stati: “Non è tra i nostri principali pensieri”, ha detto.

Il tour di Conte è iniziato dal Portogallo, passerà per la Spagna e arriverà al cospetto del falco olandese Mark Rutte forte di un asse ben saldo: quello dei Paesi del Mediterraneo. E Conte, nel segno dell’alleanza con Antonio Costa e Pedro Sanchez, ha ribadito la linea. Che tiene ben unito il Recovery fund con il quadro finanziario pluriennale: “Costituiscono un unico pacchetto”, ha detto. “O ne usciamo tutti insieme o non ne esce nessuno”, ha ribattuto Costa. Domani 8 luglio, a Madrid con Pedro Sanchez, il tenore delle parole di Conte difficilmente cambierà. Venerdì, a L’Aia, il premier toccherà con mano lo scetticismo olandese ma è la settimana prossima, con il bilaterale di lunedì con Angela Merkel e quello – possibile ma non ancora confermato – con Emmnuel Macron che il premier intende chiudere il cerchio. E proprio domani la Merkel, assieme a Ursula von der Leyen, Charles Michel e David Sassoli, è chiamata a dare la spinta decisiva al Recovery Fund pensato dalla commissione Ue.

Costa: “Conte è stato un grande leader. Si esca da consiglio europeo con una decisione chiara” – Il primo ministro portoghese, aprendo la conferenza stampa al termine del vertice, ha ringraziato il presidente del Consiglio italiano, definendo la sua “una visita importante” perché “essenziale per gli Stati membri poter coordinare delle posizioni comuni per definire una rotta“. Secondo Costa, “il premier Giuseppe Conte è stato un grande leader” nella gestione della crisi del covid-19, anche perché “l’Italia è stato il primo Paese” in Ue ad essere colpito dal virus. Anche per questo, la proposta della commissione Ue, secondo Costa è “giusta, intelligente ed equilibrata“. Quindi ha auspicato che dal prossimo consiglio europeo si esca con una decisione “molto chiara”, anche perché “più tardi prenderemo decisioni peggio sarà”. Quindi, ha continuato: “La più grande ambizione che abbiamo è concludere l’accordo a luglio: non stiamo parlando di delineare linee rosse, ma di discutere una buona proposta della Commissione Ue: dobbiamo lavorare in questo senso”.

Conte: “Abbiamo bisogno di una ripresa economica non solo dei nostri Paesi, ma per l’Ue” – Conte dal canto suo ha ribadito la necessità di una risposta comune. E per questo l’asse con i Paesi del Sud, in primis il Portogallo, sarà fondamentale: “C’è un grande sentimento di amicizia e di stima” verso Antonio Costa con cui “abbiamo sempre trovato il modo per coltivare un dialogo intenso e franco e quasi sempre ci siamo ritrovati su posizioni comuni. Abbiamo condiviso la visione che accomuna Italia e Portogallo sugli obiettivi dell’Europa. Abbiamo bisogno di una ripresa economica non solo dei nostri Paesi ma per l’Ue. Non ci saranno vincitori e vinti”. Ora però, secondo il premier italiano, si apre la fase più complessa: “Sul negoziato Ue dobbiamo percorrere l’ultimo miglio. Il piano Next Generation Ue e il quadro finanziario pluriennale costituiscono un unico pacchetto”, ha detto. “Non bisogna considerare i singoli aspetti e quindi dove su qualche aspetto qualche Paese perde forse può ricompensare su un altro aspetto. Noi ci batteremo perché il prossimo Consiglio Ue sia risolutivo. Con il Portogallo condividiamo una comune sensibilità sulla digitalizzazione e la transizione energetica. C’è molta affinità nei progetti di riforma che stiamo coltivando. Lunga e forte amicizia ai nostri popoli”.

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