A poche settimane dall’inaugurazione del nuovo Ponte di Genova, il procuratore Francesco Cozzi anticipa in esclusiva a Monica Maggioni per il programma “Sette Storie”, in onda ogni lunedì alle 23,30 su Rai1, alcune conclusioni dell’inchiesta. Infatti il procuratore alle domande di Maggioni, risponde anche: “I nostri consulenti tecnici paragonano opere come queste al corpo umano. Quando il corpo umano raggiunge una certa età, quella che è, età anagrafica, età fisica, è richiesto un continuo monitoraggio e degli interventi adeguati. Dopo di che se va bene si interviene, si rimette a posto, sta meglio la persona e fa la sua vita. Se tu non fai abbastanza, non fai niente o, peggio ancora, se non fai niente hai già delle magagne, come dicono a Genova, hai delle problematiche interne, le cose non possono che peggiorare… Il dato di fatto è che la situazione generale di questo sistema di infrastrutture era datato, è datato. Ha fatto il suo tempo. Tanto è vero che le ispezioni che in questi giorni, in queste settimane, interessano le gallerie, toccano una parte di queste infrastrutture che, purtroppo, non è stata mai oggetto di adeguata attenzione ed esame”. E poi: “La causa del crollo potrebbe essere anche un’altra. Ma quello che è certo, e credo che neanche un marziano potrebbe negarlo, è che lo stato di manutenzione del sistema autostradale, in particolare nella nostra regione, era un sistema di opere in cemento armato, in calcestruzzo, datato di 50-60 anni minimo, che richiedeva un’attenzione, una manutenzione, molto diversa rispetto a quella che è avvenuta”.

Nella puntata parla anche il numero due di Autostrade, Enrico Valeri (responsabile della rete). Rivela che, mentre si discute di revoca della concessione, Autostrade da 2 anni sta collaborando con il ministero dei Trasporti sui programmi di sicurezza e manutenzione. Poi a domanda: “perché non ridate voi la concessione al governo senza chiedere la penale, e poi decidono loro?”, la risposta è: “è una domanda complicata per me. Dico semplicemente, da cittadino, che disperdere un potenziale di conoscenze, di competenze, di capacità di investimenti, di finanziamenti come questa azienda sarebbe un peccato per questo paese”.

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