Maxi operazione contro il narcotraffico in Sardegna e Lombardia. I carabinieri del Ros hanno eseguito nelle due regioni 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti indagati accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di ingenti quantitativi di droga. L’operazione, denominata Dama, ha visto l’impiego di oltre 200 carabinieri che hanno anche eseguito diverse perquisizioni. Le ordinanze, richieste dalla Procura distrettuale, sono state emesse dal gip di Cagliari.

Al centro delle indagini ben due le organizzazioni criminali. Una operava nel quartiere Sant’Elia a Cagliari con a capo Efisio Mura – già condannato a 3 anni e quattro mesi come uno dei componenti della banda di Graziano Mesina – che attraverso una rigida organizzazione gerarchica tra capi piazza, pusher e vedette era in grado di produrre un volume di affari di un milione di euro al mese spacciando soprattutto cocaina ed eroina. La seconda organizzazione criminale operava tra la Lombardia nella provincia di Bergamo e la Sardegna. A capo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era Umberto Sanna di Guasila, a tenere i contatti con la criminalità albanese e calabrese e riusciva a far arrivare in Sardegna circa 7 chili di cocaina al mese. Le indagini dei carabinieri sono state condotte tra il 2018 e il 2019 e oggi sono sfociate in 33 ordinanze di custodia cautelare. Diciotto le persone finite in cella.

Per due anni i militari del Ros hanno indagato sul clan di Mura che imponeva il suo potere nel quartiere di Sant’Elia, a Cagliari: addirittura costringeva con la forza i residenti dei palazzi popolaria a fornire le proprie abitazioni per far rifugiare i pusher quando avvenivano i controlli delle forze dell’ordine. Anche dopo l’arresto, avvenuto ad aprile del 2019, Efisio Mura riusciva a gestire dall’interno del carcere di Uta il traffico di droga “attraverso una rete di utenze cellulari introdotte clandestinamente all’interno della struttura penitenziaria, utilizzati anche per organizzare una rete di spaccio tra le mura carcerarie”, spiegano i carabinieri. Inoltre Pier Giorgio Mura, zio di Efisio, gestiva i contatti anche con una cosca calabrese la Barbaro Papalia di Platì, operativa a Buccinasco, nel Milanese.

L’organizzazione Sardo-Lombarda, quella che secondo gli investigatori era guidata da Umberto Sanna, per trasportare la cocaina “si serviva di auto nelle quali veniva ricavato un doppio fondo e di una coppia di corrieri bergamaschi, che non esitavano a coinvolgere anche i propri figli minori per meglio dissimulare, come una famigliola in vacanza, la presenza in terra sarda”, evidenziano i carabinieri. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 11 chili di cocaina purissima e sono state accertate importazioni dalla Lombardia alla Sardegna di altri 11 chili della stesa droga.

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