Il presidente conservatore uscente Andrej Duda è in vantaggio al primo turno delle elezioni presidenziali polacche: con l’87% delle schede scrutinate, il presidente sostenuto dal partito populista conservatore Legge e Giustizia (Pis), che è al governo in Polonia, ha ottenuto il 45,24%. Si profila il ballottaggio, il 12 luglio, con il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, che si attesta sul 28,92%. Al terzo posto c’è il candidato indipendente Rafal Holownial, con il 13,69%. Soltanto fra due settimane si conoscerà quindi l’esito della sfida fra due figure che rappresentano due strade molto diverse per l’avvenire del paese e per il suo ruolo in Europa. Per far fronte al presidente uscente, al ballottaggio l’europeista Trzaskowski dovrà raccogliere i voti degli altri candidati democratici che fino ad oggi, per motivi strategici, non avevano dichiarato le proprie intenzioni.

Stando ai primi exit poll pubblicati dall’Ipsos dopo la chiusura dei seggi, Szymon Holownia, giornalista cattolico che si è presentato come candidato indipendente, ha ricevuto il 13,3% delle preferenze, mentre il nazionalista Krzysztof Boska avrebbe ottenuto il 7,4%. Seguono il candidato della sinistra Robert Biedron con il 2,9% e il leader del Partito dei contadini Wladyslaw Kosiniak Kamysz con il 2,6%. Fra questi, Holownia e Kosiniak Kamysz potrebbero spingere i propri elettori a votare per il primo cittadino di Varsavia. Tutti i sondaggi sul secondo turno delle presidenziali hanno però finora dato Duda per vincente.

Sorprendente, per ora, il dato dell’affluenza, più alta del solito nonostante la pandemia. In totale, ha votato il 53,3% dell’elettorato. Già a mezzogiorno aveva votato il 24,08% dei quasi 30 milioni di elettori polacchi; alle 17 erano il 47,89% e si stima che alla chiusura dei seggi l’affluenza sia stata del 62,9% (nel 2015 fu del 48,96%). Numeri che fanno capire quanto sia profondo il conflitto in corso in Polonia fra chi teme la fine della democrazia e vorrebbe il cambiamento, e chi invece si fa seguace della linea sovranista dell’attuale governo del partito di Diritto e giustizia del leader Jaroslaw Kaczynski che sostiene il presidente Duda.

Con le presidenziali la Polonia è a un bivio anche secondo l’ex presidente del consiglio europeo Donald Tusk che oggi ha votato a Danzica e si è espresso subito dopo su Twitter. La scelta da affrontare è semplice, secondo Tusk: “La verità versus la menzogna, il rispetto o il disprezzo, l’orgoglio oppure la vergogna. Nessuno può più fare finta di non capire che cosa c’è in ballo” ha scritto. Intanto, per il capo dello Stato uscente, l’esecutivo ha messo tutte le sue forze in campo: per far aumentare l’affluenza ai seggi dell’elettorato più tradizionalista, ad esempio, il governo ha promesso pochi giorni prima del voto nuovi camion dei pompieri per i comuni con meno di 20mila abitanti: e questo proprio nelle regioni in cui l’affluenza sarà più alta. In questi comuni abitano circa 20 milioni di polacchi. Nei comizi a favore di Duda hanno partecipato inoltre diversi membri del governo, mentre la radio e la televisione pubblica sostenevano esclusivamente lui. Un svolta in Polonia non è esclusa, ma la strada per Trzaskowski è in salita.

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