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Certosa di Trisulti, il Tar dà ragione all’associazione vicina a Bannon: il Ministero condannato a pagare le spese del processo

A stabilire le sorti della splendida abbazia del 1200 è il Tar di Latina che ha accolto il ricorso presentato dagli americani, rigettando l'ordine di sfratto partito lo scorso ottobre dal Ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini che aveva annullato l'assegnazione della gestione del monastero benedettino sulla base della mancanza di requisiti da parte della Dignitatis, diretta dall’inglese Benjamin Harnwell
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La Certosa di Trisulti resta in gestione alla Dignitatis Humanae Institute, l’associazione ultra cattolica che fa capo a Steve Bannon, ex braccio destro di Donald Trump, che vorrebbe creare nell’ex convento di Collepardo, in provincia di Frosinone, la scuola internazionale del sovranismo. A stabilire le sorti della splendida abbazia del 1200 è il Tar di Latina che ha accolto il ricorso presentato dagli americani, rigettando l’ordine di sfratto partito lo scorso ottobre dal Ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini che aveva annullato l’assegnazione della gestione del monastero benedettino sulla base della mancanza di requisiti da parte della Dignitatis, diretta dall’inglese Benjamin Harnwell. La decisione è stata motivata dal fatto che l’atto di autotutela del Mibact è partito troppo tardi, oltre (anche se di poco) il limite dei diciotto mesi di tempo dopo l’assegnazione della concessione. Un errore formale che però ha fatto vincere la partita in primo grado alla coppia Bannon-Harnwell, condannando il Ministero al pagamento delle spese processuali, circa 6.000 euro, oltre a quelle generali.

Come ricostruisce La Stampa, la vicenda è iniziata due anni fa, quando la Certosa di Trisulti è stata affidata alla Dignitatis Humanae, roccaforte del pensiero sovranista americano di cui non si conoscono i finanziatori e che all’epoca era presieduta Raymond Burke.Già al momento dell’assegnazione erano emerse le prime criticità, perché si era scoperto che “la gara per la concessione era stata vinta grazie ad un curriculum che poi si è rivelato quanto meno gonfiato, con alcune fondamentali carte falsificate”, come scrive il quotidiano torinese. “Secondo il Mibact la Dignitatis Humanae aveva acquisito la personalità giuridica richiesta dalla gara solo dopo la pubblicazione del bando e l’esperienza almeno quinquennale dichiarata nel campo della tutela dei beni culturali in realtà non sarebbe mai esistita – si legge su La Stampa -. Non solo. Alcuni documenti fondamentali per garantire la solidità finanziaria del progetto di gestione dell’abbazia di Trisulti sono risultati falsificati”.

La scorsa estate il Mibact aveva inviato poi un’ispezione a sorpresa nel monastero, contestando tra le altre cose la mancata manutenzione dell’abbazia e poi il 16 ottobre dello scorso anno il ministero guidato da Dario Franceschini ha avviato la procedura per la revoca della concessione, che il Tar di Latina ha però ora respinto.

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