Siamo entrati ormai (lo diciamo con i dovuti scongiuri) in un clima da “dopoguerra”. Il blocco del Paese ha inevitabilmente danneggiato tutti i settori dell’economia e adesso occorre mettere mano al più presto alla ricostruzione. Occorrono aiuti, e il governo ha fatto la sua parte. Ma adesso tocca agli italiani. È qui che si vede se veramente sappiamo rimboccarci le maniche e trovare nuove idee per rimettere in moto tutto o no.

Nell’era precedente, molti si chiedevano a cosa diavolo servisse il marketing territoriale, variante poco conosciuta del marketing strategico. Ebbene, la crisi aguzza l’ingegno e stanno già uscendo fuori idee che possono contribuire in modo prezioso alla rinascita delle economie locali. È questo, a nostro avviso, il miglior marketing territoriale possibile.

È di questi giorni la notizia che un gruppo di Genova ha lanciato una iniziativa che può veramente rilanciare il settore: Sail-in. È l’uovo di colombo. Ricordate il drive-in degli anni 50-60? Ebbene, provate a immaginare la stessa cosa fatta con le barche. Il nostro Paese ha una dotazione di coste invidiabile, di altissima qualità. Saremmo leader nel settore turistico anche solo per questo.

Da qui nasce una proposta di live show che ben si coniuga perfino con le esigenze del “dopo virus”, favorendo la fruizione degli spettacoli estivi in sicurezza, adeguandosi con grande flessibilità alle esigenze di distanziamento sociale stabilite, e perseguendo l’obiettivo di unire senza assembrare.

Il project management è di Max Garbarino, attore, formatore e organizzatore, che da sempre si divide fra il cabaret e il marketing (per fortuna senza fondare movimenti politici). Un’idea che parte da Genova, città-simbolo della ricostruzione, che può diventare un modello a livello nazionale per il rilancio dei piccoli porti turistici, e generare nuovi scenari di turismo culturale. Applausi.

Articolo Precedente

A2a, cambia l’ad ma non la strategia anti-ecologica

next