Il governo con una mano dà il via libera agli allenamenti, con l’altra prepara il terreno allo stop di tutte le competizioni. Serie A compresa. Nello stesso giorno in cui arriva l’ok del Comitato tecnico-scientifico per le sedute in gruppo a partire dal 18 maggio, ecco che nel Decreto Rilancio spunta una norma “salva campionati”, con cui l’esecutivo dà il potere alle Federazioni di chiudere tutto e taglia la testa ai ricorsi con un unico grado di giustizia sportiva, affidato al Collegio di garanzia presso il Coni. Un segnale inequivocabile, che forse solo la Serie A ossessionata dalla ripresa (e dai soldi dei diritti tv) non ha colto.

In teoria ieri la FederCalcio avrebbe dovuto festeggiare un ulteriore passo verso la normalità: il parere “non ostativo” degli scienziati è arrivato, dal 18 la Serie A può scaldare i motori. In realtà anche questa è una sonora bocciatura per la Figc del presidente Gabriele Gravina. Il verbale del Cts definisce “largamente lacunosa e imperfetta” la documentazione fornita dalla Figc, e aggiunge che “non si sono avuti riscontri adeguati ai rilievi sollevati”. Insomma, il protocollo con cui la FederCalcio pensava di azzerare i rischi e far ricominciare la Serie A proprio non stava in piedi: bisognerà riscriverlo.

Le condizioni poste dai tecnici sono severissime, quasi incompatibili col calcio giocato. La Figc contava di chiudere i calciatori in ritiro, fare esami in continuazione e trattare gli eventuali contagiati come semplici “infortunati”. Invece il governo ha stabilito che al primo infetto l’intera equipe dovrà fare 14 giorni di quarantena. Adesso parliamo di allenamenti, ma se dovesse ricominciare il campionato, con partite ogni 72 ore per finire entro agosto, con questa regola un positivo farebbe saltare tutto il calendario. Attenzione, questo non vale solo per i calciatori: cade la distinzione fra gruppo interno e gruppo esterno ipotizzata dal protocollo; chiusi in ritiro dovranno starci tutti, anche dirigenti, tecnici, persino magazzinieri, maestranze. Non sarà facile far accettare ai giocatori una clausura forzata di settimane, figuriamoci ai lavoratori comuni. E poi c’è il problema enorme dei medici sociali, su cui il Cts scarica tutta la responsabilità, proprio mentre gli specialisti dei club erano già in rivolta e chiedevano una depenalizzazione.

Figc e Lega non si arrendono: il protocollo sarà riscritto, si studiano soluzioni alternative, ad esempio una polizza assicurativa per coprire i rischi sanitari e tranquillizzare i medici. Tornare ad allenarsi, spendere soldi per poi non giocare sarebbe una doppia beffa, che i club non possono permettersi: infatti adesso il calcio andrà in pressing sul premier Conte per ottenere certezze su una data per la Serie A. Ma è evidente che oggi la ripresa sia più improbabile di ieri. Per questo assume particolare valore l’altro intervento del governo: nell’ultima bozza del Dl Rilancio è stato inserito un articolo sulle “Disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici”.

Le Federazioni possono adottare in deroga alle norme provvedimenti per proseguire o concludere le competizioni, compresa la definizione delle classifiche o la composizione dei tornei della prossima stagione. È la norma salva-campionati che il calcio chiedeva: indicazioni su come farlo non ce ne sono (è una questione sportiva), i ricorsi ci saranno lo stesso ma il governo prova a ridurne le conseguenze da una parte fornendo appunto alle Federazioni uno “scudonormativo, dall’altra accorciando i tempi. Un po’ come aveva già fatto l’ex sottosegretario Giorgetti ai tempi del caos in Serie B, ci sarà un unico grado di giudizio sportivo, al Coni, poi si passerà direttamente alla giustizia amministrativa, Tar e Consiglio di Stato, che però dovranno pronunciarsi rapidamente (ed evitare sospensive cautelari). Insomma, in un mese tutto il contenzioso potrebbe essere risolto, ma meglio muoversi per tempo. Per questo adesso la Figc può davvero chiudere il campionato.

Twitter: @lVendemiale

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