Braccianti ammassati in sistemazioni di fortuna senza luce né gas, svegliati all’alba e stipati su un furgone che ogni giorno – inclusi il sabato e la domenica – li portava nei campi o nelle vigne della provincia di Treviso, dove lavoravano fino a tarda sera. Un blitz dei carabinieri nelle campagne della Marca ha permesso di scoprire lo sfruttamento di decine di lavoratori pakistani da parte di due coppie di connazionali, arrestati con le accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in concorso, incendio aggravato e tentata violenza privata.

I quattro indagati, titolari di un’impresa del settore agricolo con sede a Treviso, reclutavano connazionali da impiegare come manodopera per aziende del territorio, secondo gli inquirenti, in regime di sfruttamento. Molti non avevano nemmeno il permesso di soggiorno. Il blitz si inserisce in una serie di operazioni contro il caporalato portate avanti dai carabinieri della compagnia di Treviso e dei colleghi del Gruppo Tutela del Lavoro di Venezia.

Articolo Precedente

Coronavirus, farmacista di Roma: “In un solo giorno abbiamo venduto oltre 2500 mascherine a 50 cent. Esaurite in poche ore”

next
Articolo Successivo

Reddito di cittadinanza, boss della ‘ndrangheta ha percepito 4.500 euro: la Procura ordina il sequestro preventivo del profitto illecito

next