Il sistema sanitario nazionale ha condotto una ricerca più estesa, allargata agli ospizi e ad altri ricoveri pubblici. E così il Regno Unito con 26.097 vittime diventa terzo al mondo dopo Usa e Italia per numero di morti da coronavirus. Intanto, nella Svezia anti-lockdown i contagi sono oltre 20mila e tornano a salire i decessi in Spagna, che per il premier Pedro Sanchez sta attraversando “una situazione economica e sociale gravissima”. Nelle ultime 24 sono stati 325, circa l’8% in più rispetto ai 310 del giorno precedente, per un totale di 24.275. Allo stesso tempo, le persone guarite sono state 6.399, pari al livello più alto dall’inizio della crisi.

La Germania, invece, che ha visto ripartire l’epidemia con l’allentamento delle restrizioni, prorogato i limiti ai viaggi fino al 14 giugno e il governo intende reperire, per la prima volta, fino a 4,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale contro la consueta influenza perché affrontarla oltre al coronavirus potrebbe mettere sotto pressione il sistema sanitario tedesco. In Africa oltre 1.500 morti e quasi 35.000 casi mentre gli Stati Uniti nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 2.200 per un totale di oltre 58mila. I casi sono più di un milione.

In Brasile anche il neoministro della Salute Nelson Teich – voluto dal presidente Bolsonaro dopo il licenziamento di Luiz Henrique Mandetta, a favore dell’isolamento – ammette che l’epidemia “sta peggiorando”. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 474 decessi, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza, e 3.385 nuovi contagi. E con il nuovo aggiornamento, che porta il totale dei morti a 5.017, il Brasile ha superato la Cina per numero di morti. Ma il presidente amplia la lista dei servizi definiti essenziali e consente quindi la riapertura di alcune attività. E alle sollecitazioni di una giornalista che gli chiedeva un commento all’aumento di vittime e contagi, risponde: “E quindi? Mi dispiace. Ma che volete che faccia? Mi chiamo Messia ma non faccio miracoli”, ha detto, riferendosi al suo secondo nome.

Germania – “La pandemia è ben lontana dall’essere finita”, ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn presentando ala stampa il secondo pacchetto di leggi per la protezione della salute dei cittadini dopo la seduta di gabinetto di oggi. Spahn ha affermato che il pacchetto rispecchia bene la “complessità della pandemia”, difficile da affrontare e la cui gestione non si può ridurre a dei numeri. Il ministro ha poi sottolineato che la situazione in Germania è molto differenziata nei diversi Laender. In Germania 157.641 contagi e 6115 decessi.

Regno Unito – Con 26.097 vittime è il terzo Paese al mondo in cifra assoluta dopo Usa e Italia, con l’inserimento da oggi nel conteggio anche dei decessi nella case di riposo oltre che negli ospedali. Lo ha reso noto il sistema sanitario nazionale nell’aggiornamento quotidiano condotto con una raccolta di dati più estesa, allargata agli ospizi e ad altri ricoveri pubblici.

Svizzera – In Svizzera le autorità sanitarie hanno affermato che i bambini sotto i 10 anni possono riabbracciare i nonni, perché “non trasmettono il virus”. Il capo del dipartimento malattie infettive del ministero della salute, Daniel Koch, ha consigliato solo “un breve contatto con i nipoti“, non riunioni di famiglia, né trascorrere tempo fuori casa insieme. Non tutti gli esperti però condividono tali conclusioni. Secondo il principale virologo tedesco, Christian Drosten, non ci sono dati sufficienti per concludere che i bambini piccoli non possano trasmettere il coronavirus.

Olanda – 145 vittime nelle ultime 24 ore, in totale sono 4.711 i morti. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali, sottolineando che si tratta del dato più alto in oltre una settimana. Ieri era stato registrato un aumento di 48 decessi. Sono inoltre 386 le persone risultate positive al test per il Covid-19 in un giorno, più del doppio rispetto a ieri. In totale, sono 38.802 i contagi accertati in Olanda.

Belgio – Sono 7501 le persone morte di covid-19, 170 più di ieri. Il dato è fornito dal centro di crisi e la sanità pubblica (Spf), che sottolinea come 340 persone siano state dimesse dagli ospedali, un numero in forte crescita. I nuovi ricoveri sono 174, con un lieve aumento rispetto ai giorni scorsi, ma sotto la soglia di 200. I ricoverati sono in tutto 4.050, di cui 797 in terapia intensiva (79 meno di ieri). Nell’insieme il 46% dei decessi in Belgio sono avvenuti in ospedale, il 53% in case di riposo, lo 0,3% in casa e lo 0,4% in altri luoghi.

Svezia – Superati i 20mila casi confermati di coronavirus dopo l’annuncio di altre 681 infezioni registrate nelle ultime 24 ore. Stando all’ultimo aggiornamento dell’Agenzia svedese per la salute pubblica, sono saliti a 20.302 i contagi nel Paese scandinavo, dove le restrizioni attuate per prevenire la diffusione del Covid-19 sono state più blande rispetto alla maggior parte degli Stati del mondo. Da ieri, inoltre, in Svezia si contano 107 morti in più, per un totale di 2.462 decessi dall’inizio dell’emergenza, mentre i guariti sono un migliaio.

Polonia – Dal 4 maggio riapriranno alberghi, centri commerciali, alcuni negozi nonché i musei e le biblioteche, mentre dal 6 maggio sarà la volta degli asili nido e delle scuole materne. Lo ha annunciato oggi il premier Mateusz Morawiecki spiegando che l’allentamento delle misure è possibile perché nel il numero giornaliero delle persone guarite (ieri 370) è all’incirca uguale a quello dei nuovi contagiati.

Brasile – Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ampia la lista dei servizi definiti essenziali durante l’emergenza coronavirus e consente quindi la riapertura di alcune attività. Con un decreto pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale, Bolsonaro include tra i servizi essenziali quelli assicurativi, bancari, di autonoleggio e di commercio lungo strade e autostrade destinato all’alimentazione, al riposo e all’igiene. Secondo la Corte suprema brasiliana, il governo federale può definire la lista delle attività essenziali, ma i governi dei singoli stati della federazione ed i sindaci possono stabilire autonomamente le proprie regole di isolamento sociale durante l’epidemia di Covid-19. Il pronunciamento della Corte suprema è stato necessario per risolvere uno scontro tra alcuni governatori e sindaci, favorevoli al lockdown, e il presidente Bolsonaro, fautore di una ripresa delle attività economiche e commerciali.

Africa – Gli ultimi dati parlano di oltre 1.500 morti e quasi 35.000 casi. Il bollettino diffuso oggi dall’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segnala 34.610 casi di Covid-19 nel continente, con 11.180 persone dichiarate guarite dopo aver contratto l’infezione, e 1.517 decessi dall’inizio dell’emergenza. L’Egitto è il Paese con il maggior numero di contagi, ben 5.042, ma registra ‘solò 359 decessi, mentre l’Algeria è il primo Paese per numero di vittime con 437 morti e 3.649 casi. Seguono il Sudafrica con 4.996 casi e 93 decessi e il Marocco con 4.246 contagi e 163 morti. I dati diffusi ieri dai Centri di controllo delle malattie dell’Unione Africana (Cdc Africa) parlavano di 1.469 decessi e 33.566 casi in 52 Paesi del continente.

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