L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Energia messicano, Rocio Nahle, dopo una nuova riunione in videoconferenza nel pomeriggio di domenica: i Paesi dell’Opec+ hanno definitivamente raggiunto l’accordo per il taglio della produzione di petrolio, necessario a sostenere i prezzi che da inizio anno sono calati del 50% tornando sui minimi di 18 anni fa, a causa dell’emergenza coronavirus che ha ridotto la domanda di commodity. “È un grande accordo per tutti”, ha twittato il presidente Usa Donald Trump.

Giovedì notte era già stata raggiunta un’intesa tra i principale paesi produttori di petrolio: Opec e Opec+ concordano una riduzione di 10 milioni di barili al giorno. Mancava però la firma del Messico che ha ottenuto una riduzione: verranno prodotti 9,7 milioni di barili al giorno in meno a maggio e a giugno, a partire dal primo maggio. Il Messico ha infatti rifiutato di ridurre la sua produzione di 400 mila barili al giorno e ha confermato la sua proposta di tagliarne 100 mila.

La prima intesa di giovedì non era stata sufficiente per arginare la discesa delle quotazioni. Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia, Fatih Birol, aveva parlato di “un buon inizio” e sottolineato l’esigenza di “fare di più”. Con la ratifica dell’accordo da parte del Messico, nella notte tra domenica e lunedì le quotazioni del petrolio Wti hanno subito cominciato a risalire del 9% arrivando quasi a 25 dollari al barile. “L’accordo all’Opec+ è fatto e salverà decine di migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti. Voglio ringraziare e congratularmi con il presidente russo Vladimir Putin e il re Salman dell’Arabia Saudita. Ho appena parlato con loro dallo Studio Ovale”, ha scritto Trump su Twitter.

Articolo Precedente

Coronavirus, gli industriali toscani contro il lockdown: bandiere a mezz’asta nella sede di Confindustria. “Pronti a iniziative eclatanti”

next