Il Giappone è pronto a decretare lo stato di emergenza visto l’incremento allarmante dei contagi nell’ultima settimana, in particolare a Tokyo, dove hanno superato quota mille nel corso del weekend. La curva dell’epidemia intanto continua a salire nel mondo e gli Stati Uniti registrano più di 10mila morti, con oltre 340mila casi di contagio. A New York le vittime sono 4.758, cioè 599 più di ieri: il governatore dello stato Andrew Cuomo ha però sottolineato che, malgrado non si tratti di buone notizie, si sta assistendo per il secondo giorno consecutivo ad un appiattimento della curva. I contagiati in città hanno intanto raggiunto quota 130.689 e almeno 16.837 persone sono attualmente ricoverate in ospedale. E, secondo quanto scrive il New York Times, per far fronte all’emergenza delle sepolture si potrebbe fare ricorso a fosse comuni realizzate in alcuni parchi pubblici. L’estrema misura è contemplata in uno dei piani di emergenza messi a punto negli ultimi giorni e che potrebbe scattare se gli obitori cittadini non fossero più in grado di accogliere cadaveri.

Guardando all’Europa, dove i morti sono più di 50mila, in Germania i casi accertati hanno superato i centomila, mentre l’Austria dal 14 aprile riaprirà a tappe gli esercizi commerciali. Calano i decessi per il quarto giorno consecutivo in Spagna, dove scende anche il numero delle nuove infezioni. Nel Regno Unito intanto il premier Boris Johnson – risultato positivo – è stato ricoverato e il Times scrive che in ospedale ha ricevuto ossigeno. Ieri sera la Regina Elisabetta ha parlato alla nazione: un evento raro, capitato solo 4 volte in 68 anni di regno. Quattro minuti in cui ha ringraziato il sistema sanitario nazionale e ha esortato i britannici a mantenere disciplina e determinazione. La Svezia pensa a un’eventuale introduzione di misure emergenziali, ma il dibattito è tutto politico: negozi e attività, intanto, restano aperti. La Danimarca, che già l’11 marzo aveva decretato la chiusura delle frontiere, delle scuole e dei bar, ipotizza un allentamento delle misure dopo Pasqua. In Iran intanto salgono a oltre 60mila i positivi, mentre a Wuhan, epicentro dell’epidemia in Cina, le operazioni di ripresa del lavoro e della produzione sono – secondo quanto riferiscono le autorità – “più rapide e migliori del previsto”.

Secondo i dati della John Hopkins University, sono saliti a 70.356 i decessi a causa del coronavirus nel mondo con l’Italia Paese più colpito. 1.286.409 i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza. I guariti invece sono oltre 270mila. In Europa invece, secondo un conteggio della France Presse, i morti sono 50.209 (su 675.580 casi). È il continente più colpito dalla pandemia. L’85 per cento delle vittime è in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito. Con 15.877 e 13.055 morti rispettivamente, l’Italia e la Spagna sono i Paesi più colpiti al mondo. La Francia conta 8.911 morti mentre il Regno Unito ha registrato 4.934 decessi.

Stati Uniti – Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha diffuso i dati delle vittime negli Usa, che sono 10.252, di cui 4.758 a New York. Dalla tabella mostrata da Cuomo, i casi di contagio nel Paese sono ora 344.554. Oltre 3mila i morti registrati a New York City, che è la città più colpita. Tra le vittime, ci sono almeno 22 dipendenti della società che gestisce la rete metropolitana. Su 74mila lavoratori, oltre mille sono risultati positivi al Covid-19, mentre 5.430 dipendenti della Mta, la società dei trasporti pubblici, sono in quarantena a casa. New Orleans, diventata uno dei focolai di coronavirus negli Usa, ha un tasso di mortalità doppio per i contagi rispetto a New York, epicentro della pandemia in America (37,93 persone contro 18,86 ogni 100.000 abitanti). Il governatore John Bel Edwards ha attribuito i preoccupanti tassi di mortalità del suo stato alla prevalenza di altre condizioni di salute tra i residenti, come alti tassi di obesità, diabete, ipertensione, malattie cardiache e malattie renali.

Spagna – Calano i morti per il quarto giorno consecutivo: 637 i decessi registrati. Il ministero della salute ha dichiarato che il numero, il più basso in 13 giorni, ha portato il totale dei morti a 13.055, secondo solo all’Italia. Anche il numero di nuove infezioni ha rallentato, aumentando del 3,3 per cento a 135.032, in calo rispetto al 4,8 per cento del giorno prima. Oltre 19.400 gli operatori sanitari contagiati: circa il 20% è guarito, il 10% è stato ricoverato.

Regno Unito – Le autorità sanitarie britanniche hanno diffuso gli ultimi dati sull’epidemia di coronavirus. Alle 9 di questa mattina erano stati effettuati test su 208.837 persone, con 51.608 casi positivi. Il numero delle vittime aggiornato alle 17 di domenica è di 5.373 decessi, con 439 persone morte in tutto il Regno Unito nella giornata di ieri. Si tratta di un dato in calo rispetto ai tre giorni precedenti, che avevano fatto registrare un numero di decessi oscillante tra i 600 e i 700. E a Londra sono 10 gli autisti di bus che hanno perso a vita a causa del coronavirus.

Germania – Sono 110.123 i casi di contagio da coronavirus e 1584 le vittime. È quello che scrive la John Hopkins University. Secondo questa fonte sono 28.700, inoltre, i pazienti ricoverati (con un sorpasso su quelli italiani). Il Robert Koch Institut segnala invece 95.391 contagiati registrati elettronicamente e 1434 morti. Il ministero dell’Interno ha inoltre stabilito che tutti tutti i viaggiatori in arrivo in Germania saranno sottoposti a una quarantena di 14 giorni. La misura, che entrerà in vigore il 10 aprile, interesserà principalmente cittadini e residenti tedeschi o dell’Ue, poiché l’Unione europea ha già vietato tutti gli arrivi dall’esterno del blocco.

Austria – Dal 14 aprile riaprono gradualmente i negozi. In un primo momento, ha annunciato il cancelliere Sebastian Kurz, riprenderà l’attività dei negozi con meno di 400 metri quadri, i vivai e i centri fai da te. I primi di maggio dovrebbe invece riprendere l’attività di tutto il settore commerciale, anche dei parrucchieri.

Svezia – Il coronavirus ora spaventa anche la Svezia, che potrebbe rinunciare alla linea morbida dei ristoranti e negozi aperti e adottare misure restrittive come gli altri Paesi europei di fronte alla minaccia di “migliaia di morti”. Finora Stoccolma ha mantenuto un approccio controcorrente rispetto al resto d’Europa, rifiutando l’idea che l’isolamento fosse la strada migliore.

Giappone – Il governo giapponese intende incrementare il livello degli inventari del farmaco antivirale Avigan di almeno tre volte il valore delle attuali scorte. Lo anticipano fonti a conoscenza del dossier all’agenzia Kyodo: L’Avigan non è mai stato in commercio in Giappone a causa di alcuni effetti collaterali, tra i quali possibili anomalie fetali per le donne in stato di attesa, e le scorte sono controllate dal governo. Se la sperimentazione clinica iniziata lo scorso martedì dovesse rivelarsi idonea le autorità sanitarie nipponiche potrebbero approvare l’Avigan come trattamento specifico per il coronavirus già da questa estate.

Il premier giapponese Shinzo Abe è pronto a decretare lo stato di emergenza nel tentativo di contenere l’espansione del coronavirus nel Paese, dopo l’incremento allarmante delle infezioni nell’ultima settimana, in particolare a Tokyo, dove hanno superato quota mille nel corso del fine settimana. Oggi il Giappone conta 3.654 casi accertati e 85 morti. Fino a pochi giorni fa le immagini delle persone che circolavano liberamente erano un’eccezione da studiare, il “modello Giappone”. Oggi potrebbe arrivare un deciso cambio di direzione, dovuto alle pressioni sul premier da parte della comunità medica – da una parte – e della governatrice Yuriko Koike dall’altra.

Con la proclamazione dello stato di emergenza, il governo potrà imporre restrizioni all’assembramento di persone, e lo svolgimento delle attività sociali nei luoghi pubblici, tra cui teatri, attività sportive e servizi alla collettività. Nel caso di una paralisi del sistema sanitario nazionale i governatori delle prefetture potranno ordinare la requisizione di proprietà private e degli edifici idonei alle esigenze mediche. Le municipalità potranno inoltre sequestrare medicinali e provviste alimentari a persone e società che si rifiutano di renderle disponibili in commercio e obbligare compagnie a fornire assistenza nei trasporti di merci nel caso di un’emergenza. L’esecutivo è prossimo a varare un piano di stimolo da 56.000 miliardi di yen, pari a 482 miliardi di euro, che prevede l’erogazione di somme in denaro alle famiglie a basso reddito per ravvivare i consumi, e misure di sostegno a piccole e medio imprese per arginare i danni derivanti dalla pandemia.

Cina – A Wuhan, epicentro dell’epidemia in Cina, le operazioni di ripresa del lavoro e della produzione sono “più rapide e migliori del previsto”. Lo ha affermato il vice sindaco esecutivo della città cinese, Hu Yabo, durante una conferenza stampa. Secondo Hu, a Wuhan al 4 aprile il tasso di ripresa della produzione delle imprese industriali più grandi aveva raggiunto il 97,2%, mentre nello stesso periodo era tornato in attività il 93,2% delle principali società di servizi.

Iran – 60.500 casi. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Sanità di Teheran, dando notizia di altri 2.274 contagi nelle ultime 24 ore. Il portavoce ha anche dichiarato che a causa del Covid-19 136 persone sono morte da ieri per un totale di 3.739. Al momento, inoltre, sono oltre 24mila le persone guarite, mentre 4.083 sono ricoverate in condizioni critiche.

Corea del Sud – Come riporta il Centro della Corea del Sud per il controllo e la prevenzione della malattia, i casi totali sono 10.284. Nelle ultime 24 ore, inoltre, ci sono stati altri tre decessi che hanno portato a 186 il numero complessivo dei morti dall’inizio dell’emergenza. Il numero di nuovi casi nel Paese si è “stabilizzato” intorno a 100 nelle ultime tre settimane dopo il picco raggiunto alla fine di febbraio e la ‘discesa’ iniziata a marzo. I contagi di oggi sono stati registrati in particolare a Seul e nella provincia vicina di Gyeonggi ma non negli epicentri della diffusione del virus ovvero la città di Daegu e la provincia di Gyeongsang.

Russia – I casi di coronavirus sono 6343. La maggioranza di contagi si verifica a Mosca, dove ormai si registrano quasi 4500 casi. Nelle ultime 24 ore sono poi morte altre due persone, portando il computo totale a 47. Lo fa sapere la task force nazionale contro l’epidemia, citata dalla Tass.

Israele – I positivi hanno raggiunto oggi la cifra di 8.649. Lo ha reso noto il ministero della Sanità secondo cui al momento 141 malati sono ricoverati in condizioni gravi (un aumento dell’11 per cento rispetto a ieri) e 107 di essi sono in rianimazione. I decessi sono stati complessivamente 51 e le guarigioni 585.

Thailandia – 51 nuovi casi di coronavirus nel Paese, oltre 2.200 in tutto. Lo ha reso noto il ministero della Sanità thailandese, segnalando un netto calo nella curva dei contagi rispetto al giorno precedente, quando erano stati 102 i nuovi contagi.
Sono invece tre le persone morte per il Covid-19 in Thailandia nelle ultime 24 ore, portando a 26 il totale nazionale. Il maggior numero di infezioni è stato registrato a Bangkok e nelle zone limitrofe, seguita da Phuket.

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