I club di Serie A hanno deciso di voler tagliare gli stipendi dei propri tesserati – calciatori e staff tecnico – del 30% se il campionato non ricomincerà. Ma, nei fatti, ogni società dovrà comunque trovare un accordo con i propri tesserati. Ad eccezione della Juventus, che ha già firmato un’intesa con l’intera rosa.

La delibera all’unanimità – esclusi proprio i bianconeri – è stata approvata dalla Lega Serie A e prevede una “comune linea di indirizzo” per “contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre”. Questo intervento è ritenuto “necessario” per “salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico” e prevede “una riduzione di un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso in cui non si possa riprendere l’attività sportiva” e “una riduzione di un sesto (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possa disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020″. I club, chiarisce la Lega ed è un particolare non da poco, “definiranno gli accordi con i propri tesserati”. Insomma, dovranno comunque ‘trattare’ con calciatori e staff.

“Il coronavirus ha costretto il mondo intero ad affrontare una crisi senza precedenti. L’Italia è tra le nazioni più colpite con una drammatica caduta del Pil del Paese e milioni di lavoratori interessati dalla misura degli ammortizzatori sociali”, sottolinea la Lega in una nota. Il settore calcio “vivrà parimenti una situazione estremamente difficile, anche in caso di ripresa differita delle restanti partite di campionato e di Coppa Italia, mettendo a repentaglio la tenuta di tutto il sistema, da sempre sostenuto dalla Lega Serie A grazie al contributo mutualistico versato per le serie minori e gli altri sport”.

“Il contesto sopra descritto richiama tutti ad un atto di forte responsabilità, con i club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano – conclude la nota – Perdite che necessariamente dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi, la cui principale voce per le società è rappresentata dal monte salari”.

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