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Coronavirus, i giocatori dell’Olimpia Milano si tagliano lo stipendio e donano 1 milione agli ospedali: continua la gara di solidarietà

Anche se il picco dei contagi in Italia sembra esser stato ormai raggiunto, non si ferma la gara di solidarietà a sostegno degli ospedali e della Protezione Civile, impegnati in prima linea nel contrasto al Covid-19. Dai 100 milioni stanziati da Intesa Sanpaolo ai due nuovi reparti di terapia intensiva già operativi al San Raffaele di Milano, sono tantissime le iniziative messe in campo da aziende e privati

di F. Q.

Dal mondo dello sport a quello della moda, passando per le banche, le aziende tecnologiche, le case farmaceutiche e i trasporti, si allunga la lista di chi scende in campo con aiuti economici per aiutare l’Italia nella lotta al coronavirus. Giorgio Armani, dopo aver già stanziato 2 milioni per gli ospedali e aver riconvertito le sue aziende, ha donato un altro milione insieme ai giocatori e all’allenatore della Pallacanestro Olimpia Milano che hanno deciso di rinunciare a una parte del proprio stipendio per sostenere le strutture ospedaliere lombarde.

Intesa Sanpaolo, tra i primi a muoversi insieme a Esselunga, ha stanziato un totale di 100 milioni per sostenere una serie di interventi mirati in accordo con il commissario straordinario Domenico Arcuri e la Protezione Civile. Di questi 80 sono già stati spesi: 53,5 sono stati destinati all’acquisto di apparecchiature mediche e di altro materiale medicale mentre altri 26,5 sia a copertura di lavori e acquisti già finalizzati dagli ospedali, sia per l’assegnazione di strumentazioni di cura e diagnostiche. Un altro milione dei 14 erogati per il 2020 dal Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale, sarà destinato invece a progetti di ricerca medica sul Covid-19.

Valentino Garavani ha stanziato un milione per il Columbus Covid 2 del Gemelli a Roma, due milioni anche da Gucci (uno all’Italia, a favore della Protezione civile, mentre l’altro a supporto dell’Oms) che ha anche iniziato a produrre nei suoi impianti camici e mascherine per Regione Toscana. Non solo, la Camera Nazionale della Moda Italiana, grazie al contributo dei suoi associati, ha destinato tre milioni di euro al progetto ‘Italia, we are with you‘ e ha donato tramite il commissario straordinario per l’emergenza e la Protezione Civile macchine respiratorie e altri materiali medici, quali mascherine chirurgiche, reagenti e indumenti protettivi, agli ospedali che ne avranno necessità, a partire dal nuovo ospedale dell’ex Fiera Milano.

All’ospedale San Raffaele di Milano è entrata in funzione anche la seconda terapia intensiva realizzata grazie alla raccolta fondi lanciata da Fedez e Chiara Ferragni, che ha raccolto quasi 8 milioni di euro arrivati da 90 Paesi. Allestita all’interno della tensostruttura che, prima della crisi coronavirus, era il campo sportivo dell’università Vita-Salute San Raffaele, dispone di 10 posti letto che si aggiungono ai 14 della prima per un totale di 24. Decathlon ha regalato invece 10mila delle proprie maschere da snorkeling Easybreath alle Regioni italiane, “nell’attesa dei test e delle sperimentazioni in corso presso il Politecnico di Milano e sulla base delle risultanze del brevetto della Società Isinnova”.

Il gruppo industriale De’ Longhi ha donato 3 milioni di euro al Veneto; Brondi mille telefonini alla Croce Rossa per farli arrivare alle persone anziane ed evitare il loro isolamento. Anche Lg Electronics si è attivata con 200 smartphone e 40 microonde per gli ospedali. Nastro Azzurro ha donato 250 mila euro e lanciato #unabirraperdomani, social challenge per raccoglier fondi per i lavoratori di bar e affini in grande difficoltà in questi giorni. Microsoft Italia ha staccato assegni da 100 mila euro complessivi tra Fondazione Francesca Rava e Croce Rossa e messo a disposizione le sue tecnologie per affrontare l’emergenza.

Amazon ha stanziato 3,5 milioni di euro e ha lanciato un “pulsante per donare” sul suo sito e un apposito comando vocale per Alexa; Apple ha annunciato tramite il suo Ceo Tim Cook di aver fatto “una importante donazione, incluse forniture mediche alla Protezione civile italiana per aiutare questi eroici primi soccorittori, il personale medico e i volontari che lavorando senza sosta per proteggere e salvare delle vite. Vicini all’Italia”.

Non solo ricerca e sviluppo di nuove cure e vaccini, le aziende del farmaco hanno stanziato in totale quasi 25 milioni di donazioni in denaro e farmaci, oltre che con la riconversione di linee produttive e il sostegno al welfare per i propri dipendenti. A oggi, nel dettaglio, ammontano a 6,3 milioni di euro le donazioni in farmaci alle strutture sanitarie, ai quali si sommano quelli forniti gratuitamente al Servizio sanitario nazionale in uso compassionevole e per gli studi clinici necessari a trovare terapie efficaci per curare il Covid 19. A questi si aggiungono 18,2 milioni le donazioni di denaro e beni devoluti alle strutture sanitarie, quali respiratori, mascherine, guanti, tute da isolamento, schermi protettivi, gel disinfettante. Molte imprese hanno riconvertito linee produttive per andare incontro alle esigenze attuali.

Il Gruppo FS Italiane ha offerto invece ai medici e agli infermieri volontari selezionati per la task force Covid la possibilità di raggiungere gratuitamente la struttura di destinazione con i treni di Trenitalia, in coordinamento con la Protezione Civile. McDonald ha donato 1 milione per il nuovo ospedale alla Fiera di Milano e l’acquisto di un’unità completa di rianimazione per potenziare il reparto di terapia intensiva del Buzzi, sempre nel capoluogo lombardo. Infine Enel ha stanziato invece 23 milioni.

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