Consultare sempre un medico. Se il fai da te è sconsigliato normalmente lo è ancora di più nelle situazioni di emergenza. Le persone che sospettano un contagio da coronavirus non dovrebbero assumere l’ibuprofene. Il portavoce dell’Organizzazione mondiale della Sanità Christian Lindmeier ha dichiarato, in conferenza stampa a Ginevra, che non ci sono studi recenti che collegano il farmaco antinfiammatorio con un aumento dei tassi di mortalità, ma ha aggiunto che gli esperti stanno indagando per far luce sulla questione.

“Raccomandiamo il paracetamolo, non l’ibuprofene, per l’automedicazione”, ha detto Lindmeier. L’indicazione dell’agenzia delle Nazioni Unite è arrivata dopo che importanti funzionari sanitari francesi avevano messo in guardia dall’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per Covid-19. Un recente articolo su The Lancet aveva avanzato l’ipotesi che alcuni farmaci, incluso l’ibuprofene, possano rappresentare un rischio per i pazienti con Covid-19 che soffrono anche di ipertensione o diabete.

Il primo a lanciare un appello in tal senso era stato il ministro francese della Salute, Olivier Véran, che aveva affidato a un tweet l’affermazione che prendere farmaci anti-infiammatori, come quelli a base di ibuprofene o di cortisone, “potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione” nei malati di coronavirus. “In caso di febbre, prendete del paracetamolo, ha aggiunto”. Una delle possibili controindicazioni di questi farmaci è che in alcuni casi potrebbero provocare insufficienza renale, ha rilevato Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto farmacologico Mario Negri. Quanto al cortisone, ha aggiunto, “ci sono dati a favore e dati contro: dipende da quando e come viene somministrato e a quali pazienti”. Si lavora senza sosta e “presto – ha detto Remuzzi – troveremo la soluzione sia per i farmaci sia per il vaccino”.

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