di Diego Battistessa*

L’America Latina non è immune alla pandemia da Covid-19, né le colonne d’Ercole, né l’Atlantico hanno fermato il virus. Dall’altro lato dell’oceano le notizie si susseguono frenetiche cercando di rimanere al passo della velocità con la quale si espande il contagio. Fino al 10 di marzo in tutta la regione latinoamericana si contabilizzavano solo 141 casi di positività al Coronavirus su una popolazione totale di quasi 630 milioni di persone, ma la situazione è destinata a cambiare drasticamente.

Si tratta di meno dello 0,5% dei casi registrati a livello mondiale dalla Oms, ma comunque la diffusione del virus si estende già in 14 paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Honduras, Messico, Perù, Paraguay, Panama, Repubblica Domenicana e Cuba.

Dell’ultima ora la notizia della positività del responsabile stampa del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, Fabio Wajngarten. I due sono appena rientrati da un viaggio ufficiale negli Usa nel quale hanno incontrato Donald Trump e il suo vicepresidente Mike Pence nella residenza di Mar-a-Lago in Florida. Una foto li ritrae sorridenti tutti e quattro e apre uno scenario di possibile positività da Covid-19 per Trump e Pence.

Wajngarten è dunque uno degli 80 casi già confermati in Brasile, mentre almeno altri 1500 test già realizzati sono in attesa di valutazione. L’Argentina del nuovo presidente Alberto Fernandez ha contabilizzato 31 casi di coronavirus e come misura preventiva sono stati sospesi i voli provenienti dall’Europa, Stati Uniti, Cina, Giappone, Iran e Corea del Sud.

Sempre nel Cono Sud, il Cile, dove da pochi giorni sono riprese le proteste sociali, ha reso noto che i casi di Covid-19 confermati al 12 marzo sono 34. Pochi i casi in Paraguay, solo 5, e per il momento nessun caso dichiarato in Uruguay.

Dal canto suo il presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, ha dichiarato l’emergenza sanitaria per il Paese andino e dal 12 di marzo sono state sospese le lezioni in tutti i centri educativi ed è stata stabilita la quarantena obbligatoria per i passeggeri provenienti dai voli internazionali. È stata attivata una piattaforma online per informare in real time la popolazione sul coronavirus e che mantiene attualizzato il numero dei contagi: fino ad ora 19 confermati.

In Perù, il presidente della Repubblica, Martín Vizcarra, ha approvato un Decreto d’Urgenza che ritarda l’inizio dell’anno scolastico al 30 di marzo. Fino ad ora i giornali locali parlano di quasi 500 tamponi realizzati e 13 casi di positività. I due casi registrati in Bolivia hanno portato il governo transitorio a dichiarare ieri l’emergenza nazionale e attivare la fase di allerta epidemiologica.

Ivan Duque, presidente della Colombia, ha dichiarato il 12 marzo l’emergenza sanitaria, sospendendo gli eventi con presenza di più di 500 persone: 9 casi confermati in un paese che sta già attraversando una molteplicità di crisi sociali.

Il Venezuela della rivoluzione bolivariana ha appena annunciato tramite la vicepresidente Delcy Rodriguez due casi di positività da contagio da Covid-19: ieri Nicolas Maduro ha decretato la sospensione, per un mese, dei voli provenienti dall’Europa e dalla Colombia.

In America Centrale, la ministra di salute della repubblica di Panama ha annunciato ieri in una conferenza che nel Paese esistono 27 casi di positività. Quasi lo stesso numero di casi, 23, sono stati registrati fino ad ora in Costa Rica dove sono in atto misure preventive del comparto pubblico per frenare il contagio (sospensione di viaggi del gabinetto presidenziale e riduzione degli eventi pubblici, tra gli altri).

Nel Salvador, il presidente Nayib Bukele, pur non avendo ancora dei casi di coronavirus, ha preso la decisione di autoimporsi una quarantena di tre settimane. Sono stati anche confinati in una quarantena preventiva 30 cittadini europei provenienti dalla Spagna. Poche ora fa anche la Repubblica Domenicana ha confermato il suo primo caso di coronavirus mentre a Cuba, ai tre casi di positività dei turisti italiani degli ultimi giorni, si è sommato ieri un nuovo caso di un cittadino cubano sposato con una cittadina boliviana residente a Milano.

In Messico in casi sono ancora relativamente pochi, solo 15 (tutti cittadini stranieri) ma le autorità competenti si preparano ad una situazione di contagio massivo.

Una mappa del contagio che attraversa tutta la regione latinoamericana e che consegna uno scenario preoccupante rispetto ad una possibile diffusione massiva del coronavirus. Dal 26 febbraio, data del primo caso registrato in Brasile, sono passati solo 15 giorni nei quali il Covid-19 è riuscito ad insinuarsi in tutta la regione. L’America Latina si prepara ad una grande battaglia, nella quale l’unità d’intenti, la coesione e la solidarietà regionale saranno le armi necessarie per affrontare il virus.

* Docente e ricercatore dell’Istituto di studi Internazionali ed europei “Francisco de Vitoria” – Università Carlos III di Madrid. Latinoamericanista specializzato in Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Migrazioni. www.diegobattistessa.com
Mail: dbattist@inst.uc3m.es
Instagram: Diegobattistessa

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