Caduta libera, senza paracadute. E’ stata questa la reazione delle Borse alle prime mosse della Bce di Christine Lagarde in risposta all’emergenza coronavirus. L’Eurotower ha rispolverato il bazooka lasciato in eredità da Mario Draghi, mettendo sul piatto 120 miliardi in più. Ma non ha tagliato i tassi. E non sono più i tempi del “whatever it takes”. L’annuncio, che comprende anche nuove aste di liquidità per le banche con l’obiettivo di non far chiudere i rubinetti del credito, non solo non ha ottenuto il risultato sperato ma ha fatto precipitare i listini. complice anche la pessima apertura di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 16,9%, ampiamente il maggiore ribasso dalla nascita dell’indice nel 1998. Londra ha concluso con uno scivolone del 10,9%, Parigi e Francoforte con il medesimo ribasso del 12,2%. E lo spread tra Btp e Bund si è allargato dai 191 punti di ieri sera a 262, con una fiammata dopo che Lagarde ha detto che “non è compito della Bce” ridurre i differenziali di rendimento tra titoli di Stato.

Telefonata Conte-Merkel. Gentiloni: “Domani pacchetto di risposte economiche” – Per contrastare l’impatto della pandemia, secondo la politica francese arrivata lo scorso anno all’Eurotower, serve una risposta “prima di tutto e soprattutto fiscale“, una risposta ambiziosa e coordinata in termini di politica di bilancio per dare sostegno alle imprese e ai lavoratori a rischio”. Il coordinamento per ora è debole: la Commissione si è limitata ad annunciare un fondo da 25 miliardi – pari alle risorse che metterà in campo la sola Italia. Ma oggi il premier Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel si sono parlati e “hanno convenuto che tale pandemia vada posta al primo posto dell’agenda europea tanto sul piano sanitario, che sul quello degli effetti economici”. E il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha annunciato che domani la Bruxelles “presenterà il suo pacchetto di risposte economiche alla crisi. Sono sicuro che questo pacchetto darà rassicurazioni sul nostro impegno ai cittadini, ai consumatori e alla comunità degli affari”.

Altri 120 miliardi di acquisti – L’Eurotower ha annunciato l’ampliamento del programma di quantitative easing con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno – che si sommano ai 20 miliardi al mese già disponibili – “garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato”. Questo per garantire “condizioni di finanziamento favorevoli per l’economia reale in tempi di maggiore incertezza”.

Nuovi maxi prestiti per le banche – Inoltre Francoforte ha lanciato una nuova tranche di maxi-prestiti Ltro, per fornire “immediato sostegno alla liquidità del sistema finanziario”, che verrà fornita alle banche al tasso sui depositi. Subito dopo, da giugno e fino a giugno 2021, partirà una nuova tranche di aste di rifinanziamento condizionate alla concessione di maggiori prestiti (Tltro III) “a condizioni considerevolmente più favorevoli“, per supportare il credito bancario “a chi è più colpito dal coronavirus, in particolare le piccole e medie imprese”. Il tasso di interesse su queste operazioni sarà di 25 punti base sotto il tasso medio applicato nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema.

La vigilanza bancaria della Bce inoltre concede alle banche una maggiore flessibilità sul capitale per fronteggiare l’emergenza e considererà una “flessibilità operativa nell’attuazione delle misure di vigilanza”, in modo da ridurre i vincoli che attualmente impongono di valutare con molta attenzione i prestiti ad aziende che potrebbero subire perdite a causa del coronavirus. E l’Autorità bancaria europea ha deciso di rinviare lo stress test delle banche dell’Eurozona al 2021.

Dalla Fed nuovo intervento da 500 miliardi di dollari – Per ora la Bce non ipotizza interventi diretti sul mercato azionario come quelli avviati dalla Banca del Giappone. La Fed dal canto suo è scesa di nuovo in campo annunciando che condurrà un’asta repo a tre mesi da 500 miliardi di dollari. La banca centrale americana annuncia anche l’ampliamento degli acquisti di titoli di Stato. Questi “cambiamenti sono fatti per affrontare le insolite perturbazioni sui mercati in seguito al coronavirus” si legge in una nota.

L’impatto sui bilanci bancari – Secondo Moody’s gli effetti dell’emergenza si faranno sentire sulla “redditività delle banche che sarà sotto pressione a causa di un’attività creditizia più debole, di un minor numero di transazioni che generano commissioni e di un costo del credito più elevato”. L’agenzia sottolinea che “le attuali difficili condizioni dei mercati finanziari costringeranno probabilmente le banche a sospendere temporaneamente, almeno in parte, i loro programmi di finanziamento. Questo, unito alle moratorie sui rimborsi dei prestiti, metterà sotto pressione i loro buffer di liquidità”. Un “effetto complessivo” che Moody’s si aspetta sia alleviato dalle “misure di emergenza per sostenere la liquidità e il finanziamento delle banche” attese da Bce e Governo.

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